Alessi, design e solidarietà

novembre 29th, 2007 by Ivana

Alessi, t-shirt t-dream designer famosi

A poco meno di un mese da Natale iniziano anche le iniziative solidali. Tra tutte una delle più interessanti è questa proposta da Alessi.

In collaborazione con Ai.Bi (amici dei bambini), Alessi sta portando avanti un fantastico progetto dal nome significativo: T-Dream, dove T sta per T-shirt e dream per sogni, quelli dei bambini abbandonati del Perù, del Nepal e della Colombia. Sogni, appunto, che Alessi vuole ascoltare e provare ad esaudire.  Otto T-shirt realizzate in edizione limitata ( tre per ogni modello) create da altrettanti designer famosi quali Philippe Starck, Riccardo Dalisi, Alessandro Mendini, Aldo Rossi, Stefano Giovannoni, Michael Graves, Martì Guixè e Robert Venturi.

Le magliette, confezionate in simpatici packaging, sono acquistabili on-line al sito della Alessi a 24 euro. I proventi ovviamente saranno devoluti all’associazione Amici dei Bambini.

Una maglietta che è molto più di una maglietta: è un simbolo che ha un grande significato per gli 84 bambini e adolescenti dell’hogar “Alma de Niño” a Bogotà, per i 48 minori del “Buddhist child home” della periferia di Kathmandu e per i 100 piccoli ospiti dell’istituto San Antonio di Lima, ognuno dei quali ha un desiderio che attende di essere realizzato. Indossarla è per ognuno di noi un modo di contribuire a farlo. E’ un modo per restituire ai bambini la voglia di sognare ancora e, magari, per sognare insieme a loro“.  Un’idea regalo importante e solidale.

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Packaging Design: Hennesy Ellipse

novembre 6th, 2007 by Ivana

Beverage packaging design: cognac Hennesy

A colpo d’occhio sicuramente starete pensando che il packaging della foto sarà di qualche nuovo profumo o crema da corpo…qualche nuova ideazione di Gucci o Dior? Niente di tutto questo, più semplicemente una bottiglia di preziosissimo cognac!

Lontana dai tradizionali canoni estetici dei packaging per beverage, la Hennesy, produttrice  della bevanda alcolica che fa riferimento alla celebre LVMH (famosa per alcuni accessori e packaging Dior, Louis Vuitton, Givenchy, Fendi, Veuve Clicquot….)  ha caratterizzato questa bottiglia di Cognac con un packaging assolutamente originale. Un pezzo che si avvicina piu’ ai packaging-design per la cosmetica(e infatti la tendenza si nota) e che è stato idealizzato con il preciso intento preciso di esaltare ed impreziosire il liquido contenuto per renderlo unico ed esclusivo. Un concept più che azzeccato considerando che questa stravagante bottiglia di pregiatissimo cognac costa APPENA 3.350 sterline a bottiglia!

Di sicuro il design è molto originale, molto più del packaging di Vertikal Vodka dove, per la prima volta in assoluto, la Nonobject assieme al designer Branko Lukic creano una bottiglia senza collo.

Per chi è interessato all’acquisto può farlo sia presso i magazzini londinesi Harrod’s o, più semplicemente, on line… Gli avvolgenti sapori di frutta candita, rosa selvatica e un penetrante profumo di invecchiamento vi rapiranno letteralmente. Una delizia per il palato e per gli occhi…non tanto per il portafogli…

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Tom Dixon: sustainable design

settembre 26th, 2007 by Ivana

Tom Dixon, design sostenibile

Tra i maggiori esponenti di eco-design, sicuramente Tom Dixon è uno dei designer più acclamati e ricercati al momento.

Il suo stile minimal è sempre attento alle problematiche ambientali ed i suoi prodotti sono sempre proiettati verso un’ ottica di salvaguardia ambientale nonchè energetica. In questo senso la sua ultima creazione, la lampada GLOWB è la sintesi perfetta tra design ed etica ambientale.

Di Tom Dixon (di cui già parlai diverso tempo fa per la sua collaborazione con Lacoste e la T-shirt Eco-Polo) oltre al design, ammiro la filosofia progettuale. Egli afferma che spesso la gente è restia al design sostenibile solo per una questione di estetica o, nel caso delle lampade, perchè non emettono una luce attraente. Sempre più spesso Dixon riesce a trascendere da questi pregiudizi sull’eco-design, concentrandosi sulla creazione di prodotti nobili anche dal punto di vista estetico.

Glowb, per esempio, è una lampada che consuma l’80% in meno di energia, ma che riesce a sprigionare una bellissima luce calda e vivace e che ha un design attraente anche se semplice.  Recentemente, a Londra, durante un’installazione ecologica, Tom Dixon ha regalato 1000 lampade Glowb a 1000 fortunati londinesi per portare nelle loro case un pò di eco-design. Per il packaging, il sig. Dixon stupisce con un particolare contenitore nel quale inserire le lampadine obsolete da spedire, GRATUITAMENTE, ad una società che si occuperà del riciclo dei prodotto inviato (queste cose qua ce le sognamo!).

Molto interessante è anche la sua collezione di prodotti sostenibili Eco Ware destinati al food-design. Un set di bicchieri, ciotoline o piatti creati completamente in plastica biogegradabile realizzata con materiali naturali come fibra di cocco, riso e bamboo. Emblematico è anche il packaging. Una confezione realizzata in carta riciclata e vernici atossiche.

Tom Dixon, il guru del design sostenibile  Continua »

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Zaha Hadid crea Zaha: posate d'autore

settembre 22nd, 2007 by Ivana

Zaha Hadid: nuova collezione posate Zaha cutlery

Si chiamano Zaha e sono le nuove posate firmate dall’architetto-designer iracheno Zaha Hadid.

Devo dire che le posate le mancavano. Dopo la stazione ferroviaria della TAV di Afragola, le scenografie teatrali, i lampadari, la Casa Ideale e mille altri progetti, la Hadid ci “stupisce” con questa nuova collezione di posate.

Lo stile senza dubbio c’è, le forme fluide ed affusolate, tanto care alla designer,  non mancano. Una collezione sui generis per gli amanti dei pezzi d’autore; non dimentichiamo che la Zaha Hadid è la prima (per ora anche l’unica) donna ad aver vinto il premio Pritzer per l’architettura (un premio paragonabile ad un Nobel!!).

Ma ritorniamo alle posate. Onestamente, anche se le ha firmate la Hadid, non mi entusiasmano particolarmente: a prima vista mi sembrano un po’ scomode, non molto ergonomiche e non di semplice utilizzo (se guardo i cucchiai mi sento male!). Non vorrei esprimere giudizi categorici, magari dal vivo sono migliori e il loro utilizzo risulta naturale, però non mi sembrano il massimo del comfort. Il design è scultoreo ed è assolutamente coerente con lo stile della designer ma il prezzo è da pazzi.

Senza dubbio il packaging è particolare: molto elegante e con dei toni di grigio che esaltano le posate. Una confezione importante per una collezione in edizione limitata. SE vi piacciono potete comprarle on-line per 250$ (solo il set di 5pezzi!)….ma vi piacciono??  Continua »

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Design sostenibile, equo e solidale: Lili e Oscar

settembre 14th, 2007 by Ivana

Social Design, no-profit. Webcam e Hub eco-sostenibili

Anche la tecnologia si riveste di valori sociali ed ambientali. Lili ed Oscar rappresentano, in questa chiave di lettura, due esempi importanti di social-design.

Una webcam -Lili-  ed una presa hub-Oscar- sono i nuovi oggetti tecnologici creati seguendo una filosafia che sposa sia valori sociali che eco-sostenibili. Il progetto è stato diretto e coordinato dalla Oxfam, un’ organizzazione sociale no-profit,  mentre la produzione è stata possibile grazie alla società inglese United Pepper.

Il design è giocoso e riprende la morfologia di un polipetto e di una stella marina. La realizzazione è stata fatta in Vietnam attraverso progetti fair trade (commercio equo e solidale) e le attenzioni sostenibili sono davvero uniche per questo genere di prodotto.

Dal packaging al prodotto stesso, per la realizzazione sono stati usati solo materiali naturali o riciclati al 100%. Sia la webcam che l’hub sono interamente realizzati in cotone, sabbia, cartone e kapok (una fibra di derivazione naturale estratta dagli alberi kapok) diversamente dagli altri comuni dispositivi realizzati in plastica. Il packaging è invece stato realizzato con PET riciclato al 100%.

I costi sono praticamente simili ai tradizionali accessori ( Lili costa circa 44€, mentre Oscar 30€) ma credo sia importante sostenere questo genere di iniziative dal messaggio nobile sia dal punto di vista sociale che ambientale. Saranno disponibili da Ottobre in Inghilterra; per l’Italia ancora non si sa niente, ma credo sarà comunque possibile acquistarle via internet. Io li comprerò e voi?     Guarda le altre versioni disponibili Continua »

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Black, il nuovo trend giapponese

luglio 22nd, 2007 by Ivana

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Nero, nuovo trend in Giappone.

Ragazzi, questa notizia è davvero strana, voglio condividerla con voi! Anche se in piena estate quasi tutti preferiscono vestirsi di bianco o con colori chiari, in Giappone sta nascendo una vera e propria “Nero-Mania“.

Questo colore, sicuramente non estivo, sta diventando una nuova icona di stile. Tutto nero o, per dirla alla giapponese, tutto “KURO“: accessori, prodotti per casa e bellezza e addirittura cibi, normalmente bianchi, stanno acquistando questa nuova veste nera.

Alcuni prodotti non mi lasciano molto meravigliata. Aerei neri con  interni e sedili di pelle nera (fin qui, niente di incredibile), spazzolini da denti in plastica nera (non saranno il massimo, ma nn stupiscono) o i packaging interamente neri per il tofu (chi l’ha mangiato sa che è un cibo bianco).

Cose strane, si, ma niente da lasciare a bocca aperta. Il bello arriva ora però. Passino i cotton-fioc neri e anche la carta igienica nera, ma il dentifricio, il sale e, addirittura, le uova nere sono proprio trend assurdi.

Onestamente non so nemmeno se colorare questi cibi con pigmenti neri possa essere in qualche modo nocivo. Le cose più strane giungono spesso dalla terra del sol levante, ma questa black-mania è davvero pazzesca…e anche un po’ inutile!! Che ne pensate?

  • Guarda tutti i prodotti al sito PingMag

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Issey Miyake: fashion designer e non solo…

giugno 25th, 2007 by Alessandra De Santis

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Fashion designer, designer e mente superba: Issey Miyake, molto più che un designer. Venerdì scorso ne iniziammo a parlare, in particolare del binomio Miyake-Arad, ma questo non rappresenta altro che una piccola finestrella su un nuovo orizzonte: mi sono affacciata per scoprire ben altro!

Ricordate quei giochi con la carta in cui bisognava ritagliare un vestitino per la bambola, seguendo i bordi disegnati sul foglio di carta? Beh, guardate le immagini: un notevole vantaggio ritagliarsi il proprio vestitino, seguendo le linee per la taglia, la forma, i colori che si preferiscono.

E tutto è possibile grazie ad un innovativo processo, legato all’avveniristica tessitura computerizzata e alla produzione dei capi in un unico rullo di tessuto: questa tecnica è stata firmata A-POC, ovvero “A Piece of Cloth”, connubio creativo di Issey Miyake e Dai Fujiwara (sua ex-assistente/seguace) dal 1998.

Inoltre il sistema A-Poc è stato studiato per il riciclaggio dei materiali esistenti. Secondo Miyake infatti l’esaurimento delle risorse mondiali ci obbligherà molto presto a ripensare i processi di fabbricazione e di produzione dei beni di largo consumo. Il duo, come ormai avrete compreso, è assolutamente all’avanguardia sotto ogni aspetto: a partire dai concept di fondo, fino alla progettazione e realizzazione di originalissimi artefatti. Continua »

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Ben Wilson chair Fix

giugno 8th, 2007 by Ivana

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Una seduta in pochi gesti, niente viti nè colle.

Ingegnosa la sedia di Ben Wilson, ottenibile da una singola lastra di legno compensato dove, grazie ad appositi incastri è possibile crearsi una sedia, assemblandola senza problemi, in poche e semplici mosse.

La sedia, dal design semplice ma efficiente si chiama Chair Fix ed ha un packaging particolarmente ridotto, circa 15mm di spessore, inoltre ha la particolarità di poter essere decorato a piacimento: come una tela da dipingere, la si può rendere unica e personalizzata ..sfortunatamente non la troverete all’ ikea ;) .   Continua »

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Greenbottle: packaging biodegradabile al 100%

giugno 4th, 2007 by Ivana

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Greenbottle è un nuovo packaging concepito per le bottiglie, completamente biodegradabile.

Progettata e fabbricata in Gran Bretagna, la Greenbottle è una bottiglia biodegradabile ideata per il latte e che usa due sistemi di packaging combinati per unire alla massima protezione del contenuto un packaging riciclabile e  biodegradabile al 100%.

Il nuovo packaging è composto da uno strato esterno di polpa di cartone riciclato (e riciclabile) e da uno strato interno di plastica biodegradabile ottenuta da amido di mais (mater-bi).  Lo strato esterno aiuta a preservare il contenuto da eventuali urti, facilita il trasporto e la vendita; terminato il latte, questo strato viene gettato nei rifiuti cartacei, mentre quello interno si biodegrada totalmente in appena sei settimane.

Ideata da Martin Myerscough, Greenbottle permette un risparmio del 30% rispetto alle tradizionali bottiglie di plastica e il prezzo continuerà a scendere all’incrementare della produzione. Annualmente sono circa 3milioni le tonnellate di plastica che riempiono le discariche, considerando che il latte è un alimento che viene consumato da tutti quotidianamente, tranne per le bottiglie destinate alla raccolta differenziata, sono davvero tantissime quelle che finiscono in discarica.

Greenbottle è una risposta sostenibile, concreta ed efficiente ai tradizionali packaging di plastica o al Tetrapack. Spero di vederli presto in Italia… Continua »

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Kidfresh: i food-store pensati per i bambini

maggio 26th, 2007 by Ivana

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Kidfresh, il primo food-store pensato e progettato a misura di bambino.

Tutte le mamme ed i papà sempre impegnati, ma che vogliono offrire una corretta alimentazione ai propri figli, possono finalmente affidarsi ai Kidfresh, i primi food-store creati esclusivamente per i più piccoli.

Un team di nutrizionisti, dietologi e pediatri, scelti per i Kidfresh, pronti a preparare ottimi cibi bilanciati e differenziati, a seconda delle fasce d’età dei piccoli clienti, serviti in colorati packaging all’interno dei quali vengono preferiti cibi freschi, frutta e verdura serviti in maniera giocosa e originale.

Tutto lo store è a misura di bambino: ingressi speciali, carrelli più piccoli, scaffali ad altezze ridotte, giochi e anche piccoli e divertenti corsi di cucina,  i “KiDchen“ (che danno la possibilità ai bambini di prepararsi quello che desiderano) per indirizzare i piccoli ad una corretta e sana alimentazione.

Considerando che in america i fenomeni di obesità infantile aumentano sempre di più, l’idea di questo food-store la trovo davvero vincente, soprattutto considerando i piccoli corsi di alimentazione.  >> Guarda alcuni packaging e menu Continua »

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