Al caldo anche in inverno con cappelli e guanti fotovoltaici Endless Warm

novembre 30th, 2009 by Ivana

Endless Warm

Fotovoltaico sì e finalmente anche per piccoli accessori moda. Per i freddi più pungenti arrivano i guanti ed i cappelli riscaldati dall’energia del sole.

L’inverno inizia a farsi sentire ed i più freddolosi iniziano a coprirsi e cercare tepore ricoprendosi di sciarponi, guanti e cappelli. Forse gli inverni saranno meno freddi con i guanti ed i cappelli progettati dal designer tedesco Yiran Gian. Il designer, nel concorso Green Life, si è fatto notare nella categoria Green Design per le Persone, con questi particolari accessori contro il freddo.

Non correte nei negozi perchè purtroppo Endless Warm, questo il nome, è ancora un concept. L’intento chiaramente è quello di sfruttare l’energia solare ed immagazzinarla con sottilissimi pannelli fotovoltaici inseriti nel tessuto degli accessori. Basterà così una piccola esposizione al sole per rilasciare gradualmente l’energia accumulata sotto forma di tepore pronto a tener ben calde mani ed orecchie.

Bello l’intento anche se, dobbiamo dirlo, il pattern a forma di fiocco di neve è abbastanza scontato e banale. Ciò nonostante è da preferire a quegli improbabili accessori dove i pannelli fotovoltaici vengono letteralmente incollati senza nessun esercizio di stile. Non sono freddolosa, ma per andare sulla neve li prenderei al 100%. No? Continua »

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Tutti al Louvre… sì, ma nel deserto!

novembre 26th, 2009 by Giada Tutino

Architettura contemporanea Jean Nouvel

Si si, avete proprio capito bene! E’ in realizzazione la succursale del celebre museo parigino, che si troverà però sull’isola Saadiyat.

Il piano di lavoro è frutto di un accordo trentennale tra la città di Abu Dhabi (nella persona dello sceicco Sultan Sultan bin Tahnoon Al Nahyan ) e il governo francese: dopo le accese polemiche nel 2007, il Presidente francese Sarkozy ha dato ufficialmente il via ai lavori che hanno visto la luce il 26 Maggio di questo anno.

Firmato dal francese Jean Nouvel, il progetto inaugura l’ambizioso intervento destinato a trasformare la suggestiva striscia di sabbia bianca, distante soli 500 metri dalla costa di Abu Dhabi, in un’area a destinazione turistica e residenziale d’elite: saranno infatti edificati una succursale del Guggenheim, firmata da Frank Gehry, il Museo Marino di Tadao Ando, il Performing Arts Center dell’anglo-irachena Zaha Hadid, e ancora lo Sheikh Zayed National Museum firmato Foster+Partners, un museo dedicato alla storia e alle tradizioni arabe.

Ispirato al paesaggio naturale circostante, il “nuovo Louvre” sarà una piccola città galleggiante di 24 mila metri quadrati, destinata ad ospitare un complesso di padiglioni, piazze, vicoli e canali.

Tutto il complesso è sormontato da un’ampia cupola di (ben 180 metri di diametro!) forata da numerose piccole aperture: “[...] Una grande cupola – spiega l’autore del progetto –  una forma comune a tutte le civiltà. Si tratta di una copertura traslucida che consente la penetrazione di una magica luce diffusa….l’acqua riveste un ruolo fondamentale, sia nel riflettere ogni porzione dell’edificio diventandone quasi l’anima, sia nel creare, con un piccolo aiuto da parte del vento, un confortevole micro-clima”.

Una volta ultimato, il museo ospiterà opere provenienti da tutto il mondo nonché dal Louvre stesso, con un attenzione particolare a superare il gap che ancora persiste tra arte orientale e occidentale. Continua »

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Le scarpe ecologiche di Colin Lin

novembre 25th, 2009 by Sara Calvanese

Scarpe ecologiche Colin Lin

Basta con scarpe di plastica appiccicaticcia ricavate dal petrolio e/o di pelle anti-animalista!

Tra le tante scarpe di stoffa sul mercato, il nostro piedino femminile potrebbe trovare molto interessanti e traspiranti queste incantevoli scarpine di… CARTA!

Da Taiwan la fashion designer Colin Lin progetta da tempo queste interessanti ed eco-friendly calzature attente all’ambiente, perché realizzate con scarti di giornali riciclati.

Calzature dal disegno “classico” ma pur sempre femminili, colpiscono soprattutto per il loro materiale che, come solo gli orientali san fare, trova nuova vita sotto forma di mille pieghette a mo’ di origami (ed ultimamente ne vediamo di belle!).

Un paio di scarpe di carta viene realizzato in 3-4 ore e sono vendute per $ 100-150 (Lin progetta allo stesso modo anche borse in 2-3 giorni, vendute per $ 260). Se ci pensate non è molto in più rispetto alle solite scarpe firmate, anzi. E considerando che son fatte in un tempo relativamente breve e tutte realizzate piegando e ripiegando carta, direi che ne vale la pena.

E non preoccupatevi, né la carta nè il vostro piedino si inzupperanno, perché la carta con cui sono realizzate queste scarpe viene opportunamente verniciata (sperando solo che ciò non renda tutto vano!). Le abbiniamo alle borsette Ecoist che dite?

Alle fashion victims l’ardua sentenza… Continua »

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Capsule collection per Lacoste by Zaha Hadid

novembre 24th, 2009 by Giada Tutino

Capsule Zaha Hadid

Capsule Collection, scarpe sportive che diventano veri e propri oggetti di design: prodotte in edizione limitata (solo 850 pezzi in tutto il mondo!) sono state proposte in esclusiva nella boutique di Via Corso Como 10 a Milano.

Portano la firma di uno degli architetti più rinomati al mondo, l’irachena Zaha Hadid.

Il progetto era stato presentato in anteprima durante la Frieze Art Fair di Londra, tenutasi alla Home House, il cui nuovo lounge bar è stato progettato dalla stessa Hadid. Il famoso architetto non è nuova a questo tipo di esperienze professionali avendo firmato, sempre quest’anno, le scarpe in PVC dalle linee decisamente futuriste, per la griffe brasiliana Melissa.

Il concept di queste scarpe, interamente in pelle, nasce da uno studio approfondito del logo storico del marchio francese: il coccodrillo. Il docile animaletto è stato digitalizzato e usato in seguito come pattern per esplorare diverse superfici sviluppate con schemi ripetuti.

Per creare questo effetto di fondo, la pelle è stata trattata e allungata tramite rulli in acciaio inox . La stessa Hadid afferma che “avvolti intorno alla forma del piede, queste scarpe si espandono e si contraggono per fondersi e adattarsi al corpo in modo ergonomico”. Continua »

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I BLOXES modulari di MARAMEO Design

novembre 20th, 2009 by Ivana

Jef Raskin designer ed ideatore dei moduli Bloxes

Libertà, originalità, innovazione. Queste le parole chiave per Marameo Design ma soprattutto per gli interessanti BLOXES, una serie di elementi modulari da comporre per creare pareti divisorie, tavoli, sedie e tutto quello che la fantasia vi suggerisce.

Come avrete notato questa settimana è stata dedicata alle vostre segnalazioni (continueremo a lungo). Quella che vi propongo oggi è Bloxes, un sistema a mio avviso, oltre che esteticamente ineccepibile ed originale è estremamente interessante per la semplicità ma, al tempo stesso, la versatilità del modulo stesso.

Jef Raskin è il designer che ha progettato i moduli Bloxes che, come si vede dalle immagini, appaiono come dei semplici cartoncini ondulati, caratterizzati da una particolare sagomatura. Bastano poche pieghe per trasformare i cartoncini da 2D ad incredibili blocchetti modulari 3D pronti ad assumere le più svariate connotazioni e dimensioni.

Tutti i Bloxes sono realizzati in cartoncino, materiale riciclabile e biodegradabile, caratteristiche che rendono il prodotto ancora più interessante anche dal punto di vista della sostenibilità ambientale.

I Bloxes possono essere assemblati da tutti e sei i lati del cubo. Questa peculiarità permette di creare geometrie sempre diverse ed oggetti complessi come panchine, tavolini, stand, pareti divisorie, frasi, lampade, muri…. Continua »

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Lucciola, molto più di una lampada

novembre 18th, 2009 by Ivana

Lucciola, lampada creata con oggetti di recupero

E’ Lucciola, la lampada ricaricabile dello studio Micribe Design. Osservatela bene e ditemi cosa vedete…

Devo dire che quando ho ricevuto questa segnalazione sono rimasta piacevolmente colpita dall’eleganza di questa lampada costituida da due semplici elementi di recupero. Li avete visti adesso?

I più attenti avranno sicuramente individuato i due elementi che compongono Lucciola: un utensile da cucina ed un faretto di bicicletta. Due elementi semplici, uniti secondo un originale layout, a formare una lampada portatile reinterpretata per creare e risegnare la luce, in un modo nuovo, sostenibile ma elegante ed originale!

Micribe è uno studio di design nato dalla passione di tre giovani ragazzi eclettici e di diversa estrazione culturale. Mirko Pignatti è un architetto, laureato al politecnico di Milano, con una spiccata passione per l’arredamento ed il design. Cristian Lunardi è invece un artista appassionato di grafica publicitaria e web-art, mentre Beatrice Bacchi è laureata in lettere ed opera nel settore del marketing, della ricerca, della comunicazione e dell’organizzazione di eventi.

Tre diverse personalità, tre diverse figure professionali pronte a ideare e realizzare progetti eclettici ed originali proprio come Lucciola, questa particolare lampada ricaricabile che riesce a portare luce in ogni dove con un design, che guarda al recupero, semplice ma carico di significati Continua »

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Cilindrotto: il primo ombrello che non ti bagna!

novembre 17th, 2009 by Ivana

Ombrello Cilindrotto

Proprio pochi giorni mi chiedevo come mai non esistessero ancora (o comunque io ancora non ne ho visti) ombrelli progettati per non bagnare gli utenti, soprattutto nel momento della chiusura.

Neanche a farlo apposta qualche ora fa ho ricevuto questa segnalazione e la voglio condividere con tutti voi. Domenico Cutullè è l’autore di Cilindrotto, un ombrello progettato per restare sempre asciutto. Niente materiali idrofobi (tipo Nanonuno l’ombrello sempre asciutto) ma un nuovo sistema brevettato per una chiusura a prova di goccia!

Cilindrotto funziona come un qualsiasi altro ombrello ma al momento della chiusura, grazie ad un sistema brevettato, rientra nel cilindro espellendo l’acqua in eccesso senza bagnare le persone e gli oggetti posti nelle vicinanze. Per questa sua peculiare caratteristica, Cilindrotto è ideale in tutte quelle situazioni (come l’ingresso in automobile o sui mezzi pubblici, o in luoghi ristretti e affollati) dove è opportuno evitare lo sgocciolio tipico dei comuni ombrelli.

Fortunatamente nella mia città piove poco, ma quelle rare volte è sempre difficile coordinare i movimenti, chiudere l’ombrello senza bagnarsi o, soprattutto, senza fare il bagno agli altri o grondare acqua tipo pollicino!

Devo dire che Cilindrotto forse non stupisce per il design, ma sicuramente è molto più funzionale di Isabrella che è un ombrello molto carino ma che, vi assicuro, non è estremamente funzionale. Quando Isabrella è bagnato è infatti impossibile arrotolarlo ed inserirlo di nuovo nella bottiglia.  Appena lo proverò vi farò sapere. Per il momento io e Domenico Cutullè aspettiamo i vostri commenti;)

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Stefano Soave e NONO': uno sgabello no-sgabello

novembre 9th, 2009 by Ivana

NONO: sgabello- seduta design Stefano Soave

NONO’: NO-seduta e NO-sgabello! Questo è NONO’, un perfetto ibrido tra seduta e sgabello riproposto in chiave contemporanea.

L’idea è del giovane designer Stefano Soave, bresciano, appena 22enne, che ha analizzato i nuovi modi di sedersi dei giovani, pronti a trovare appoggi ovunque e trasformare qualsiasi cosa-appoggio in seduta.

Da questa analisi nasce NONO’ un nuovo tipo di seduta ischiatica. Questo genere di seduta consente alla persona di appoggiare il bacino (ischio) in posizione semi seduta e di scaricare parzialmente il peso del corpo con conseguente beneficio (riduzione di affaticamento) nello stazionamento in situazioni di attesa temporanee (ad esempio alle fermate dei mezzi pubblici o ai bar). Un tripode che evoca vagamente lo starckiano W.W. Stool, riproposto con un design più sinuoso e molto meno aggressivo (e aggiungerei anche più comodo!) anche se lui stesso dichiara di essere stato ispirato dalle sedie Sella di Achille e Piergiacomo Castiglioni e la mitica Sedia per visite brevi di Bruno Munari.

Con la sua versatilità e i suoi 70 cm (punto d’appoggio) NONO’ può essere utilizzato in diversi modi, come si vede dalle foto, trasportato facilmente grazie al suo peso ridotto e al particolare foro ricavato tra la seduta e il piccolo schienale. Una volta impilata può essere riposta in spazi ridotti. Per ora NONO’ è un prototipo realizzato in legno, ma il prodotto finito sarà realizzato in polipropilene con lo stampaggio a iniezione assistito a gas.

Devo dire che trovo NONO’ un bellissimo prodotto, ben studiato e ricercato. Faccio i miei complimenti a Stefano che, seppure giovanissimo, ha realizzato un prodotto che trovo già maturo e pronto per la realizzazione!

Nell’attesa di un produttore che voglia realizzare NONO’ vi lascio alla gallery, ai vostri commenti, e al motto di Stefano che mi è piaciuto molto: “Il cervello è come un paracadute, funziona solo se lo apri“- Elbert Einsten - Vedi tutta la gallery

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Rolltop: un notebook da srotolare

novembre 5th, 2009 by Ivana

Rolltop, il pc del futuro

Se siete alla ricerca del notebook del futuro, Rolltop fa al caso vostro.

Ancora in fase di concept, Rolltop promette di stravolgere il mondo dei notebook e di tenere testa addirittura alla Apple (staremo a vedere!) con una sinergia perfetta tra design e tecnologia che poche volte risulta funzionale.

Senza dubbio l’idea della tedesca Orkin Design va al di là dell’immaginazione e dei concept finora proposti dalle varie case informatiche. Come si vede dalle immagini (e dal video soprattutto), Rolltop è un notebook dalle dimensioni ridotte trasportabile comodamente a mò di borsetta grazie alla tracolla in dotazione.

Per scoprire le meraviglie di Rolltop basta srotolarlo e aprire un fantastico mondo tecnologico e futuristico. Un portatile pronto trasformarsi in un laptop da 17 inch con display OLED flessibile e luminoso trasformabile in tastiera touch schermo gigante,  oppure in un pratico Tablet da 13 inch (con tanto di pennino incorporato). Il caricabatterie è inserito all’intero del cilindro sul quale si avvolge Rolltop dove tra l’altro troviamo anche la webcam, gli altoparlanti e due porte USB.

Una volta srotolato Rolltop la solidità è garantita dal design delle varie asticelle in ABS che manterranno rigida e ferma la struttura. Più di tante parole vi consiglio di vedere il video. Poi ditemi se il futuro sta nel MacBook Air o in Rolltop. Guarda il video Continua »

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Savior Bud per trasformare l'umidità in acqua potabile

novembre 2nd, 2009 by Ivana

Savior Bud eco-design

I designer Kim Hyo Jin e Seol Ah Sun progettano Savior Bud, un sistema capace di estrarre acqua potabile dalle foglie degli alberi.

Il progetto è stato pensato per i paesi in via di sviluppo, dove è difficile reperire acqua potabile, anche se Savior Bud è stato pensato in particolar modo per l’Africa, un paese doppiamente afflitto da questo problema. Non si tratta solo di un problema di approvvigionamento di acqua, ma spesso l’acqua che è disponibile è imbevibile o inquinata.

Savior, ancora in fase di sperimentazione, è un oggetto da applicare all’estremità dei rami degli alberi per trasformare l’umidità delle foglie in acqua potabile. Il procedimento per ricavare acqua è semplice e necessita solo di 3 passaggi fondamentali.

Prima di tutto bisogna trovare un albero a foglia larga ricco di foglie. Una volta individuato l’albero si applica Savior Bud all’estremità di un ramo, come se fosse una pinza gigante, circondano con cura le foglie della parte terminale del ramo. Una volta applicato Savior al ramo, questo funzionerà come specie di serra catturando l’umidità dalle foglie per trasformarla poi in acqua. In circa quattro ore infatti, le foglie avranno rilasciato un quantitativo di acqua pari al contenuto di una tazza di medie dimensioni. Continua »

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