novembre 21st, 2007 by Ivana

Ingegnoso ed ecosostenibile: è il nuovo accessorio di food design del designer Jung-Suk Choi.
Un oggetto multiuso semplicissimo ma geniale, realizzato con un unico foglio di carta per alimenti. Cake Sharer è sia un piattino che una piccola forchetta-coltello. Bastano tre semplici gesti e il gioco è fatto: staccare la parte tratteggiata, dalla quale si ricava la forchettina, piegare il foglio restante seguendo le linee indicate e… mangiare una buona fetta di torta!
Leggero e sostenibile, perchè interamente realizzato in carta, è un prodotto di food design ben progettato, comodo e dal design elegante e semplice. E’ ideale per le feste e anche per i party più trendy grazie alla particolare forma. Mi piace anche il lato più giocoso dell’oggetto e l’esperienza che questo oggetto regala ai fruitori artefici della creazione del loro cake-sharer.
Per ora non sembra disponibile in commercio, ma spero sia presto acquistabile perchè è davvero un’idea vincente, simpatica e ambientalmente attenta. Che ve ne pare? Mi è venuta voglia di dolci, peccato non avere cake-sharer! Continua »
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novembre 20th, 2007 by Ivana

Edizione limitata, un fenomeno sempre più frequente. Quando si parla di oggetti in edizione limitata scatta nelle persone uno strano comportamento: la voglia di avere quell’oggetto a tutti i costi.
Succederà questo anche per le mensole create dalla designer Zaha Hadid? Si chiamano Serif e sono l’ultima creazione della Hadid. Un design unico, pulito e slanciato caratterizzato da colori brillanti e da una sinuosità in pieno stile Hadid.
Più che un oggetto d’arredo mi sembra quasi una piccola opera d’arte, una sorta di firma della celeberrima designer, un oggetto da apporre alle pareti sulle quali non ci sarebbe nemmeno bisogno di riporre i libri. Le mensole Serif le trovate al sito Established & Sons (sezione Limited Edition), nel quale troverete molti altri oggetti in edizione limitata sia di Zaha Hadid che di altri designer. Di particolare impatto sono Gyre, Swam e Crest, tutti della Hadid, che vi consiglio di vedere.
Bellissime, senza dubbio, ma forse lo stile della designer iraniana sta diventando troppo il suo unico stile (vedi il design della stazione TAV di Afragola, o il lampadario Vortexx…). E’ bello che un designer abbia uno stile riconoscibile, ma spesso ci si fossilizza su un unico tratto distintivo (cosa che è successa anche all’architetto Frank Gehry). Personalmente preferisco molto di più il design di Lovegrove e dei giovani designer. Voi che ne pensate? Continua »
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novembre 19th, 2007 by Ivana

Un gioco di parole, un gioco di forme..semplicità, storia e un tocco di poesia: è il cavatappi perBacco.
Mai nome più simpatico per un cavatappi. Un oggetto sostanzialmente invariato nel tempo, dal design consolidato e che finalmente, ad opera dell’architetto (in questo caso designer) Alberto Opalio, rinasce con una nuova forma morbida ed evocativa. Linee sinuose ed essenziali per celebrare un gesto antico e quotidiano.
Una nuova morfologia che si fonde con le curve della bottiglia e che, facendo leva sulla spalla di quest’ultima, genera un nuovo gesto e garantisce una stabilità maggiore. Le sue forme circolari evoncano una sorta di aureola, una metafora giocosa per sottolineare il prestigio e la bontà del nettare tanto amato da Bacco.
Un oggetto vincitore del premio consorsio dei coltellinai, volto alla ricerca di un progetto di cavatappi caratterizzato da un forte contenuto innovativo. Un progetto italiano al 100%, senza dubbio vincente e nuovo che entrerà in produzuine dal prossimo dicembre…un’ottima idea regalo per natale e per gli intenditori di vini;) Altre immagini Continua »
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novembre 14th, 2007 by Ivana

DesignTaleStudio, o più semplicemente DTS, è un interessantissimo progetto italiano che si avvicina al tradizionale mondo ceramico con una nuova filosofia progettuale: un nuovo mondo ceramico più vicino all’innovazione, all’arte e alla sperimentazione.
In questo scenario in continua trasformazione, seppur molto legato alla tradizione, nascono ceramiche d’autore di qualità elevatissima considerabili come oggetti di arte per decorare e sottolineare ambienti domestici e spazi espositivi interni ed esterni.
DTS è “un’osmosi creativa“, una palestra di sperimentazioni affiancata da nomi importantissimi e da stelle del design: Karim Rashid, Michele de Lucchi, Elio Fiorucci ma anche nomi famosi come quelli di Romina Power e Lucio Dalla e pittori e fotografi celebri come Peter Halley e Sandra Bermudez.
Durante l’ultima edizione del Salone del Mobile di Milano sicuramente avrete notato l’installazione artistica di ceramiche d’autore sita nel giardinetto antistante la Triennale di Milano. Design on Stage, appunto, raccoglieva i migliori lavori ceramici-artistici dei designer ed artisti sopraindicati. Lavori originali che enfatizzavano la bellezza delle ceramiche della Refin della DTS. In questa occasione fu interessantissimo l’intervento di Karim Rashid sulla sua visione del design e di come quest’ultimo sia uno strumento fondamentale per dar forma al futuro. Nel link sotto trovate l’intervista che NON POTETE PERDERE;) E’ in inglese, ma una volta collegati al blog troverete un breve sunto in italiano.
Vi consiglio di dare un’occhiata a tutti i lavori egregiamente esposti all’interno del loro sito nel quale sono disponibili anche interviste ai designer, video e foto interessantissime. A tutto questo non va assolutamente tralasciato l’aspetto estetico del prodotto (assolutamente originale ed unico) e la qualità di queste bellissime ceramiche. Mi piacerebbe tanto avere un pezzettino delle ceramiche disegnate da Karim!!
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novembre 13th, 2007 by Ivana

Una lampada che stilisticamente ricorda un fungo, è l’ultima creazione del designer australiano Simon Duff.
Moltissimi blog, italiani o non, stanno dedicando un articolo a questo giovane designer e al suo prodotto di cui ci occupiamo oggi. Una lampada da terra che, più che per la morfologia, è interessante per l’uso delle luci che il progettista ha studiato.
Sono infatti stati scelti una serie di LED intercambiabili e indipendenti che, da accesi, ricordano ancora di più le ife dei funghi, ossia quelle piccole parti filamentose presenti sotto il “cappello”. Anche i colori utilizzati sottolineano ancora di più l’intento progettuale del designer.
Onestamente è interessante l’utilizzo dei LED, per l’atmosfera che magari puo’ creare questa lampada, però non mi sembra un progetto così incredibile. Non vorrei utilizzare parole forti, ma non mi sembra nemmeno il massimo dell’orginalità. Voi cosa ne pensate? Sempre in campo di led e di oggetti stilizzati la lampada Troja credo sia un esempio di una qualità stilistica e progettuale nettamente superiore. Magari l’originalità di questa lampada risiede nel fatto che nessuno, fino ad oggi, si era ispirato ad un fungo? Non mi sembra… Resto scettica. Ditemi anche voi la vostra.
Fonte Core77
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novembre 12th, 2007 by Ivana

Una raccolta di bigliettini da visita più originali e stravaganti. Dentisti, dottori, designer e tanti altri ambiti, tutti con una caratteristica in comune: la memorabilità.
Un piccolo pezzettino di carta può significare tanto, può lasciare un ricordo, può far vivere un’emozione, può divertire ma, in alcuni casi, può anche passare totalmente inosservato e finire nel cestino dei rifiuti. Vediamo assieme una carrellata di bigliettini che senza dubbio lasceranno il segno e divertiranno. Spunti originali sui quali riflettere.
Leggendo qualche notizia qua e là sul porlate de La Repubblica.it ho trovato questa raccolta e ho subito pensato di condividerla con voi. Si chiamano creatori di “business card” i nuovi progettisti pronti a garantirvi un bigliettino da visita originale e da conservare.
Bigliettini commestibili, con impronte di denti, gonfiabili, allungabili, con filo interdentale compreso, 3D, morbidi, a forma di cartina stradale, grattabili, divisibili o che fioriscono sulla scrivania…..le idee sono tantissime e tutte originali. Sotto troverete un piccolo collage dei più simpatici che ho scelto per voi. Che ne pensate? Bisognerà rifare tutti i nostri bigliettini!?!? Guarda gli altri Continua »
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novembre 9th, 2007 by Ivana

Si chiama Elbow Room Seating il divano creato dal designer Mark Taylor.
Classe 1986 per questo giovanissimo designer di promettenti vedute che ha presentato al New Design Exibition in London il suo ultimo lavoro.
Non mi voglio soffermare molto sul mero design del divano, un po’ squadrato e forse non proprio comodissimo (ma la mia è solo un’opinione che staturisce dalla semplice osservazione delle foto e dello schienale). Quello che mi piace del divano è la totale personalizzazione possibile grazie a delle fessure che si trovano ai lati dello stesso e a un semplice accessorio.
Elbow è un divano che si adatta a tutti i bisogni: che vogliate leggere un libro, scrivere al pc, stare seduti, poggiare i piedi o sorseggiare qualcosa assieme agli amici. Il sofà cambia morfologia e assetto grazie alle fessure, appunto, e ad un elemento curvo in legno estremamente poliedrico. E’ un tavolino e un portariviste ma anche uno sgabellino o un sostegno per braccia o oggetti. Un sofa eclettico ideato da un giovanissimo talento con accorgimenti sostenibili visti i materiali usati (legno, compensato e tessuto) e la possibilità di essere facilmente smontato e rimontato per essere trasportato o spostato da una stanza all’altra e occupare poco spazio quando tutti gli elementi sono divisi.
Gli altri progetti del designer non mi entusiasmano molto, fatta eccezione per la lampada O’ -che ricorda molto molto vagamente PizzaKobra di Ron Arad-. Gli altri progetti li lascio giudicare a voi. Li trovate tutti al link che vi consiglio giù. A voi la parola. Continua »
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novembre 8th, 2007 by Ivana

Un’architettura dinamica e seducente è quella dello stadio di tennis Qi Zhong realizzato per il Tennis Master Cup.
Solitamente sono gli stadi di calcio che stupiscono per le architetture stravaganti (pensiamo ad esempio al Wembley Stadium), ma questa volta l’attenzione è tutta per il Qi Zhong.
Mitsuru Senda è l’architetto autore di questo progetto; una figura eclettica impegnata in molti ambiti architettonici (vi consiglio di vedere tutti i suoi lavori al suo sito) e che ha reso questo stadio assolutamente originale grazie al tetto di cui è dotato: una struttura dinamica, apribile e richiudibile, con un disegno che richiama stilisticamente uno splendido fiore di magnolia.
Una morfologia strettamente legata alle tradizioni e alla flora della città che ospita lo stadio. Il tetto dello stadio è infatti coperto da petali di magnolia stilizzati, capaci di chiudersi o di “sbacciare” e permettere al pubblico di ammirare il cielo di Shanghai o garantire massimo comfort visivo agli sportivi impegnati nelle gare di tennis o pallavolo, basket, ginnastica e ping-pong.
Otto petali che assieme impiegano 8minuti per aprirsi o richiudersi. Alcune cifre: 40 metri di diametro, 30.650 m2 di superficie ed una capienza di 15.000 persone. Guarda altre foto Continua »
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novembre 7th, 2007 by Ivana

Disponibile in tre versioni, la lampada Tab è la prima creazione-light del duo BarberOsgerby prodotta da Flos.
Due giovani designer, Edward Barber e Jay Osgerby, alle loro primissime armi. Tab è il primo sistema di illuminazione progettato dal duo e che inaugura la loro carriera in light-design: una lampada originale creata con nuovi materiali insoliti.
Scoperti nel ’97 da Giulio Cappellini e da allora sulla cresta dell’onda, vedono il design come una voglia genuina di osservare gli oggetti ed immaginarli per quello che potrebbero essere. In questo senso Tab rappresenta una lampada funzionale ed originale, progettata in alluminio e ceramica. Quest’ultimo materiale ricopre l’interno del riflettore ed evita il surriscaldamento del paralume a stretto contatto con la lampada alogena. “La ceramica assorbe il calore e lo diffonde lentamente facendolo uscire dalla piccola fessura tra lampadina e paralume”
Il nome, Tab, è riferito al piccolo perno posto sul paralume grazie al quale è possibile regolare la direzione della luce permettendo diverse modalità di illuminazione. Come primo approccio alla progettazione di lampade, mi sembra un lavoro ben riuscito.
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novembre 6th, 2007 by Ivana

A colpo d’occhio sicuramente starete pensando che il packaging della foto sarà di qualche nuovo profumo o crema da corpo…qualche nuova ideazione di Gucci o Dior? Niente di tutto questo, più semplicemente una bottiglia di preziosissimo cognac!
Lontana dai tradizionali canoni estetici dei packaging per beverage, la Hennesy, produttrice della bevanda alcolica che fa riferimento alla celebre LVMH (famosa per alcuni accessori e packaging Dior, Louis Vuitton, Givenchy, Fendi, Veuve Clicquot….) ha caratterizzato questa bottiglia di Cognac con un packaging assolutamente originale. Un pezzo che si avvicina piu’ ai packaging-design per la cosmetica(e infatti la tendenza si nota) e che è stato idealizzato con il preciso intento preciso di esaltare ed impreziosire il liquido contenuto per renderlo unico ed esclusivo. Un concept più che azzeccato considerando che questa stravagante bottiglia di pregiatissimo cognac costa APPENA 3.350 sterline a bottiglia!
Di sicuro il design è molto originale, molto più del packaging di Vertikal Vodka dove, per la prima volta in assoluto, la Nonobject assieme al designer Branko Lukic creano una bottiglia senza collo.
Per chi è interessato all’acquisto può farlo sia presso i magazzini londinesi Harrod’s o, più semplicemente, on line… Gli avvolgenti sapori di frutta candita, rosa selvatica e un penetrante profumo di invecchiamento vi rapiranno letteralmente. Una delizia per il palato e per gli occhi…non tanto per il portafogli…
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