Fingerfood: direttamente sulle dita

agosto 22nd, 2008 by Ivana

Fingerfood

Piccoli e comodi, ideali per le cenette in piedi e per levare un po’ tutti dall’imbazzo delle cene fingerfood. Si chiamano proprio Fingerfood e sono dei piattini molto particolari. Vediamoli.

Come si può sorseggiare un bel bicchierino di vino bianco, gustare un delizioso stuzzichino ed avere comunque una mano libera? Grande dilemma delle cene in piedi.

Di soluzioni ne abbiamo viste tante, pensiamo a K-Wine, Kasane o Spaghetti Plate.

L’ultimo che ho trovato è un “gioiellino” che si applica direttamente al dito (da qui anche il gioco di parole), un anellino a forma di piattino, dalle dimensioni studiate appositamente per accogliere i bocconi del fingerfood. Non dà fastidio, ha una forma molto gradevole e, soprattutto, non dà impiccio, è maneggevole e lascia le mani libere.

Fingerfood, disegnato dal designer Ken Goldman, è disponibile in confezioni da 10 e tutti i piattini-anello hanno dimensioni regolabili, quindi adatti a tutti i tipi di mani, dalle più esili alle più carnosette!

Sicuramente non adatti alle persone che ai buffet mangerebbero anche il cameriere!! Continua »

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Bird's Nest: da stadio a seduta

agosto 21st, 2008 by Ivana

Il simbolo delle Olimpiadi 2008 di Pechino, il Bird’s Nest, diventa una seduta. Lo stadio a nido di uccello ha affascinato veramente tutti e solleticato anche la fantasia dei giovani designer. Il sofisticato (ed ingegneristico) intreccio di acciaio ha dato vita alla struttura più fotografata e commentata di Pechino.

Ultimamente, per altro, se ne sta parlando ancora di più visti i risultati ottenuti dalla Cina in ambito ambientale. Il cielo è finalmente limpido a Pechino, la testardarggine dei cinesi ha dato i suoi frutti (sono state chiuse per l’occasione tutte le fabbriche ed i cantieri ed il traffico è stato ridotto all’osso, ma chissà cosa succederà dopo che si spegneranno i riflettori…) e il Bird’s Nest spicca più bello che mai incorniciato dal cielo azzurro e il sole di Pechino.

Ma ritorniamo alla seduta. E’ stata progettata dal designer Thimothy Schreiber e si ispira ovviamente alla forma del Bird’s Nest, leggermente modificata per risultare più comoda ed ergonomica. L’intreccio la rende particolarmente resistente ma leggermente flessibile e confortevole.

Non è la seduta da Red Dot Award, ma è la dimostrazione di come il Bird’s Nest Stadium sia una struttura vincente ed affascinante.

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Ergoskin: la T-shirt anti-scoliosi

agosto 20th, 2008 by Ivana

T-shirt anti-scoliosi

Dopo le magliette personalizzate arrivano le magliette intelligenti pronte a prendersi cura della nostra schiena. Si chiamano Ergoskin e sono le prime t-shirt al mondo che ci “avvisano” se assumiamo posizioni scorrette a danno della nostra schiena.

Al ritorno dalle vacanze, e non solo, è così bello ritornare davanti al pc e accendere questa meravigliosa finestra sul mondo intero. Ore e ore a navigare, imparare cose nuove o vedere le cose più bizzare da tutto il mondo. Bello, sì, ma dopo pochi minuti sfido chiunque a mantenere una corretta posizione con la schiena (a proposito..la mia schiena! un secondo che mi sistemo!!).

Dicevo, la schiena appunto. Tallone di achille di quelli che passano ore davanti al pc ma anche alla tv o leggendo un bel libro. Tutti storti pronti ad accusare un bel mal di schiena dopo poco.

Da questo nasce l’idea della designer austriaca Talia Elena Radford Cryns (una donna finalmente!) che ha ideato una T-shirt intelligente con una speciale tessitura che ingloba particolari e picolissimi sensori pronti a controllare la corretta postura del busto. Qualora stessimo seduti a mò di contorsionisti dopo qualche secondo, grazie ai materiali intelligenti, una piccola vibrazione ci ricorderà di riassumere una posizione corretta. E’ interessante sottolineare che la maglia può anche essere tarata per una specifica posizione, magari suggerita da un fisioterapista.

Ergoskin nel 2007 ha vinto il premio Auatriaco National Dyson Design Award; non è ancora disponibile in commercio ma lo sarà a breve (chissà a quale prezzo). Almeno non sentiremo gridare la solita frase: ”stai dritta con la schienaaaaaaa!!” Continua »

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Aeroporto Pechino: Norman Foster progetta il Terminal 3

agosto 18th, 2008 by Ivana

Aeroporto Pechino Beijing

Olimpiadi di Pechino e megastrutture. La Cina stupisce ancora con l’aeroporto più grande del mondo.

Rieccoci qui, dopo una meritata pausa estiva. Sicuramente questa è l’estate delle olimpiadi, della Cina e delle fantastiche architetture create dal paese del Sol Levante. Dopo Bird’s Nest e Water Cube, vediamo il progetto del Terminal 3 (T3), l’aeroporto che accoglierà e darà il benvenuto ai moltissimi turisti che popoleranno Beijing (Pechino) nei giorni delle Olimpiadi … e non solo!

Più di 3,75 km di aeroporto che inaugurano “la più grande architettura coperta mai costruita“. Parole di Norman Foster l’architetto britannico che ha dato vita alla megastruttura. Inaugurato il 29 Febbraio 08 (con tre anni di lavori), nell’aeroporto T3 il passato e la tradizione cinese dialogano con l’innovazione tecnologica d’oggi; i colori (rosso e oro) evocano la cina imperiale mentre la forma ricorda un dragone stilizzato, simbolo per antonomasia di forza e di buon augurio per la Cina.  La struttura, invece, è stata costruita con i materiali e le tecnologie più innovative grazie ad un folto gruppo di ingegneri che hanno messo a punto un nuovissimo sistema bagagli pronto a gestire 19mila bagagli l’ora su 45 km di nastri trasportatori, una struttura resistente a scosse telluriche e un incredibile sistema per il controllo bagagli (anti-terrorismo) mai utilizzati prima basato su nuovi sistemi a raggi X.

Un terminal futuristico e luminosissimo che non ha incontrato poche difficoltà lungo i quattro anni di progettazione (più i tre di costruzione). Sul tetto dell’aeroporto sono moltissime le “squame” del dragone: lucernari pronti a catturare la luce nelle diverse ore del giorno per illuminare di luce naturale tutto l’interno della struttura. Continua »

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Zaha Hadid: le nuove scarpe per Melissa

luglio 24th, 2008 by Ivana

Zaha Hadid scarpe

Stanchi delle solite scarpe? Questa volta è Zaha Hadid a disegnare le scarpe per le ragazze più attente alla moda. Più che scarpe sembrano delle sculture paragonabili ad opere d’arte. Vediamole assieme.

Melissa, il marchio brasiliano per le scarpe in plastica alla moda, vanta diverse collaborazioni con nomi importanti del mondo del design e del fashion design. Una delle collaborazioni di cui ho già parlato, fu quella con Karim Rashid e le scarpe High Heels.

Dopo l’eccentrica Vivienne WestwoodAlexandre Herchcovitch, due fashion designer e il designer Karim Rashid anche l’irachena Zaha Hadid disegna il suo paio di scarpe per il brand Melissa. Design fluido e organico, come nelle migliori realizzazioni della Hadid, per un paio di scarpe realizzate ovviamente in plastica che strizzano l’occhio più alla scultura che al fashion design.

Molto simili ad un paio di scarpette per ballerine, hanno un design particolare e dissimile tra le due scarpe. Particolari sì ma sicuramente non le comprerei, preferisco le scarpe origami della Meuter. Queste della Hadid credo siano ottime per avere in pochi minuti le migliori vesciche ai piedi ma immagino che, diversamente da me, qualcun altro apprezzerà moltissimo queste scarpe. Le foto Continua »

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Stadio Olimpico di Pechino: il Bird's Nest

luglio 23rd, 2008 by Ivana

The Bird\'s NEst, il nido. Stadio Olimpico Pechino 2008

Il National Stadium o The Bird’s Nest, letteralmente il “nido di uccello”, è l’ultima megastruttura architettonica realizzata a Pechino in occasione delle prossime Olimpiadi 2008.

Una struttura affascinante dove oltre 35.000 tonnellate di acciaio si intrecciano, come esili ramoscelli, per dar vita al “nido” più particolare della terra, un nido che accoglierà più di 90mila increduli spettatori delle Olimpiadi di Pechino (il via ad Agosto).

Il progetto, ideato dagli architetti svizzeri Herzog e de Meuron, è risultato il vincitore del concorso bandito nel 2002 proprio grazie alle sue forme morbide, originali ed organiche. Una forma data da innumerevoli intrecci che, oltre a regalare una bellissima opera di architettura contemparanea, risultano un interessante e meticoloso capolavoro di ingegneria.

Tutta la struttuta è ricoperta da due strati di materiale traslucido: l’EFTE (lo stesso materiale utilizzato per lo stadio del nuoto Water Cube di Pechino). Questo materiale, dalle prestazioni sorprendenti (una delle tante è che quando brucia non emette nè fuoco nè fumo) è utilizzato sia come membrana protettiva resistente agli agenti atmosferici, sia come (per la membrana interna) isolante acustico. Parte integrante della struttura è il tetto del “nido”, un guscio trasparente che consente il riflesso di fasci di luce all’esterno (e protegge gli spettatori da eventuali piogge).

I percorsi interni sono “segnati” da elementi in ardesia, intervallati da boschetti di bamboo, blocchi in pietra e piccoli giardini coperti. In questa architettura, in cui facciata e struttura coincidono, l’effetto visivo è sorprendente, nonostante la semplicità e l’essenzialità dell’idea. Dalla natura c’è sempre da imparare. Le foto Continua »

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Vespa, la storia più bella del design italiano

luglio 18th, 2008 by Ivana

Vespa Piaggio, il mito che non tramonta mai. Un prodotto che ha rivoluzionato l’Italia degli anni ’50, i modi di vivere e di pensare i traporti.

Nacque dal rapporto sinergico tra Enrico Piaggio e Corradino D’Ascanio, un ingegnere aeronautico nonchè geniale inventore, quando in Italia si rimuovevano ancora le macerie della guerra e la benzina arrivava di tanto in tanto dall’America ed era razionata come il pane e le sigarette. Fu proprio in quel periodo che D’ascanio e Piaggio decisero di far muovere l’Italia su due ruote e mai intuizione è stata così vincente!

Il successo della Vespa fu un boom da tutti i punti di vista. Finanche il cinema subì il suo tremendo fascino, basti pensare ad alcuni film come “Vacanze Romane“, “American Graffiti“, “Il talento di MR.Reply“, “La carica dei 101” o “Caro Diario” (solo per citarne alcuni).

La Vespa, l’”orgoglio della modestia” italiana, con il suo design morbido e sinuoso ha in poco tempo invaso il mercato nazionale battendo sui numeri e sul consenso del pubblico la “rivale” Lambretta di Cesare Pallavicino (quella dell’Italia più snob del “lusso necessario“) dal design più schematico e discontinuo rispetto allo scooter disegnato da D’Ascanio, del quale lo stesso Enrico Piaggio disse “Sembra una vespa con quel sedere a bulbo!” .

Quella che da molti veniva considerato un “trabiccolo” destinato a durare pochi anni, ben presto entrò nel cuore di tutti gli italiani. Il buon umore italiano ritornava il sella, con una nuova possibilità di liberarsi dalla routine e dalle giornate ripetitive; il mezzo per non iniziare la giornata di lavoro con l’umiliazione del treno operaio o del tram che ti passa avanti completo.

Era anche il principio di un nuovo rapporto tra i due sessi: alcuni giornalisti hanno scritto: “trovi un pezzo di strada sconnessa e la ragazza ti si stringe addosso per un senso si conservazione. Uno spasso“. Ma la Vespa rappresentò molto di più, fu anche una molla per l’emancipazione della donna per sganciarsi dagli schemi casa-e-bottega.

La never ending story della Vespa, una storia che non ha visto crisi, 62anni di vita, 145 modelli e più di 17milioni di pezzi venduti in tutto il mondo!! Continua »

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River Gym: le palestre galleggianti

luglio 15th, 2008 by Ivana

River Gym

Cosa fare di tutta l’energia cinetica creata da chi suda ore ed ore in palestra? Semplice, utilizzarla per muovere un nuovo sistema di trasporto marittimo. E’ River Gym la palestra-galleggiante alimentata con energia umana.

Dopo la discoteca sostenibile di Rotterdam, che si alimenta con il ballo delle persone, la metropolitana ecologica di Londra che si alimenta con il calpestio dei viaggiatori e la palestra sostenibile della California arriva un nuovo progetto, questa volta da Manhattan.

Come coniugare sport, trasporti ed energia pulita? River Gym ci dà una risposta. E’ una palestra galleggiante, alimentata da un bel gruppo di sportivi pronti a soddisfare la voglia di sport e che, allo stesso tempo, alimentano anche un nuovo sistema di trasporto sostenibile.

L’idea è venuta all’architetto Mitchel Joachim e al personal trainer Douglas Joachim (probabilmente due fratelli). Ovviamente parliamo ancora di un concept, di un’ipotesi per recuperare ed utilizzare energia cinetica. L’idea ha qualche falla. Non possiamo pensare a questi sportivi come dei cricetini che alimentano la barchetta (magari li frustiamo pure se si fermano perchè sono stanchi!); bisognerebbe avere sempre persone in movimento per garantire il servizio, far lavorare moltissimi sportivi per trasportare diverse persone… insomma, tanti punti possono mettere in crisi il concept.

E’ pur vero che questa energia in qualche modo dovremmo riutilizzarla. L’importante è iniziare a fare qualche proposta. Qualcuno ha qualche idea a riguardo?

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Philips: bio-architetture sostenibili. La casa come un organismo vivente

luglio 14th, 2008 by Ivana

Off the Gris PHILIPS

Le abitazioni del 2020. Off the Grid: organismi che dialogano con l’ambiente dal quale traggono acqua, aria, luce e calore. Un nuovo concetto di casa ecosostenibile e futuribile (tutte le foto a fine articolo).

Dopo gli elettro-tatuaggi e gli accessori sensibili e lumalive, è sempre la Philips a proporci un altro progetto, questa volta destinato alle abitazioni. Senza dubbio più utile dei precedenti e più attento alle problematiche ambientali contemporanee e future.

Si chiamano Off The Grid, Sustainable Habitat 2020, e sono le nuove bio-architetture progettate dalla PHILIPS. Ogni palazzo è progettato con una “pelle” particolare che, proprio come un essere vivente, reagisce e interagisce con l’ambiente, recupera le acque piovane, immagazzina calore, scherma o lascia passare tutta la luce che desideriamo, recupera energia pulita…

Le nuove architetture Off the Grid hanno un aspetto leggero alla vista e si integrano perfettamente all’ambiente circostante. La struttura esterna è formata da “pelli sensibili” capaci di mutare le proprie caratteristiche fisiche e regolare diversi aspetti come luce, aria, acqua ed energia. Vediamo come. Continua »

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Philips: da materiali "intelligenti" a "sensibili".

luglio 10th, 2008 by Ivana

Philips elettro-tatuaggi

Philips, l’azienda olandese leader nella tecnologia, ci sorprende con il lifestyle del futuro.

La ricerca Philips non si placa mai. Dopo Lumalive, e gli elettrodomenstici “sensitivi”, l’attenzione si concentra su un nuovo modo di vita che, gli esperti philips assicurano, caratterizzerà un futuro non lontano. Scopriamo i nuovi concept Philips.

Nuovi stili di vita per nuovi atteggiamenti, nuove esperienze e nuovi materiali ovviamente. La ricerca investe diversi campi: nuovi vestiti, elettrotatuaggi, gioielli intelligenti e accessori sensibili. Tutti i progetti vengono interpretati, per la prima volta, in chiave emozionale. Tutto muta e si traforma in base alle nostre sensazioni. Tra questi, più di tutti, mi hanno lasciato senza fiato gli elettro-tatuaggi.

Tatuaggi e mutilazioni fisiche sono tra le più antiche forme di espressione personale e di identità. Moltissime culture hanno utilizzato come forma di auto di rappresentanza questo linguaggio visivo per comunicare personalità e status. Philips trasporta e traduce questi concetti con il linguaggio della contemporaneità: i nuovi Skin-tatoo, diversamente dai tradizionali tatuaggi, vivono silenziosamente sulla nostra pelle, quasi con pudore, non è possibile vederli nè toccarli, ma ci sono. Si manifestano solo in determinate situazioni, quelle più emotive e personali. Basta una carezza o una forte emozione ed ecco Continua »

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