Food Design e Guzzini: Made in Japan

maggio 2nd, 2008 by Ivana

Food Design Guzzini

E’ la filosofia giapponese quella che si respira nello spazio Guzzini alla Triennale di Milano in occasione del Salone del Mobile 2008. Multimaterialità, innovazione e design le caratteristiche principali.

Il progetto Multipli di cibo Food Design Made in Japan realizzato da Guzzini dialoga con le culture orientali. Grandi maestri e designer emergenti individuano nuovi percorsi nel rapporto tra forma e funzione nelle quattro fasi fondamentali per la preparazione del cibo: preparazione, servizio, consumo e conservazione.

Lo stile giapponese, razionale ed essenziale, si manifesta in tutto il suo fascino nei più di 36 progetti e prototipi esposti da altrettanti designer. Un nuovo stile, quello giapponese, che diventa sempre più realtà anche nella cultura occidentale delineando un nuovo atteggiamento alimentare contemporaneo denominato fusion

Per chi adora la cucina orientale, sicuramente una mostra da non perdere. Tra i progetti di food design esposti ve ne propongo quattro: Kasane, OnighiriniBamboo Tea Set e Bis.

Inizio proprio da Bis, un progetto realizzato Makio Hasuike. Ottimo per i party in piedi e per i momenti di relax, come lo stesso Hasuike suggerisce. Bis unisce la bellezza alla funzionalità, può essere mantenuto con una sola mano (reggendo la tazza) consumando il nostro pasto o stuzzichino aiutati dalla forchetta-cucchiaio progettata per essere efficiente e confortevole.

Kasane è un progetto dal sapore molto più orientale. Una “tovaglietta” multifunzione progettata dalla designer Mizuki Yamakawa. Kasane può essere utilizzato sia come una vera e propria tovaglietta all’americana, sia come un vassoietto per i party in piedi. Le particolari venature infatti, irrigidiscono per forma la tovaglietta che, una volta piegata su un lato, permette di inserire un bicchiere e le bacchette negli appositi alloggi sagomati e di avere un piccolo piano sul quale appoggiare il cibo e consumarlo

Onighirini è invece uno dei progetti più legati alla tradizione. Takashi Ashitomi disegna questo lunch-box caratterizzato da piccole unità realizzate in bamboo, disponibili in tre diverse forme, che possono essere impilate per un trasporto facilitato. Ogni unità è grande quanto un paio di palline di riso che i giapponesi mangiano. I contenitori vanno poi avvolti in un panno e riposti in borsa pronti per essere aperti e per concedersi una pausa per il pranzo proprio come nelle migliori tradizioni giapponesi. 

Ultimo progetto che ho scelto è Bamboo Tea Set che nasce invece per consumare il tè, bevanda molto apprezzata in giappone. Isao Hiruma si è ispirato ad una canna di bamboo per la realizzazione. E’ semplice e trasportabile e nasce per concedersi il piacere del tè giapponese ovunque ci si trovi. Stile prima di tutto, ma anche funzionalità: Bamboo Tea Set è una “canna di bamboo” che comprende un thermos, due tazze e una teiera (e un alloggio per le bustine di teh). 32 cm studiati minuziosamente per celebrare al meglio il rito del tè.

Bellissima mostra, interessanti tutti i progetti ed il libro in omaggio. E stasera… Sushi Bar!!!

Dall’alto: Bamboo Tea Set, Onighirini, Kasane e Bis.

Made in Japan: mostra Triennale Milano

Scritto in Design italiano, Food Design | 10 Commenti »

10 commenti

  1. Antonia Scrive:

    Kasane è il più bello, si vede che è stato progettato da una donna, ha più fascino

  2. tazzy Scrive:

    sarebbe interessante approfondire in particolar modo il progetto “Bis”… mi ricorda qualcosa.. sigh!

  3. Julie Scrive:

    Proposte interessanti, mi sembra che il Bamboo Tea set e il Kasane siano i migliori!!!

  4. fedez Scrive:

    Chi è il genio che leggendo gli scritti di Munari ha trasformato in proprio il progetto Bamboo Tea Set??

  5. michele Scrive:

    @ fedez
    ti riferisci al progetto della lampada? in effetti la forma esterna è simile, ma come tecnologia di produzione sono due cose differenti

  6. fedez Scrive:

    @Michele
    Lampada?? La lampada falkland??? Ehmm…direi decisamente di no!!
    Se mi mettessi a cercare, scovare e “criticare” somiglianze tra le forme sarei piuttosto folle direi!
    Nel mio commento ho specificato “LEGGENDO” le opere che ha scritto Bruno Munari…pagine e pagine di riferimenti al bamboo e alle possibilità di trasformazione e di utilizzo secondo le caratteristiche stesse del materiale, senza forzature…
    e quindi mi trovo a commentare…chi è il genio che invece che usare direttamente il bamboo se ne inventa uno artificiale…e geneando idee nemmeno tanto originali, visto che nella tradizione giapponese oggetti simili, componibili, essenziali, dettati dall’utilizzo, esistono da secoli….

  7. michele Scrive:

    ok ok, grazie della spiegazione

  8. Ivana Scrive:

    @Michele
    ma come c’hai visto la lampada Falkland nel progetto del tè?? hihi, che immaginazione!!:D

  9. michele Scrive:

    non lo so è stato un flash che ho avuto guardando bamboo tea set. Sarà stata l’ispirazione alla forma del bamboo che mi ha fatto pensare alla falkland. vado fiero della mia immaginazione, anche se a volte mi fa travisare la realtà

  10. Ivana Scrive:

    meglio una fervida immaginazione che vivere passivamente tutto;)

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