febbraio 23rd, 2007 by Ivana

Solar Lampion, la lampada a pannelli solari che sfrutta l’energia rinnovabile.
Il campo del design che vede l’integrazione di pannelli solari, per sfruttare energia rinnovabile, aumenta a vista d’occhio, ma le applicazioni, spesso, risultano poco gradevoli esteticamente o poco integrate con l’oggetto.
Solar Lampion, invece, mi sembra un oggetto molto carino, con un pizzico di design che lo rende particolare e gradevole. Disegnato dal designer olandese Damian O’Sullivan, la lampada è formata da 36 piccoli pannelli solari che immagazzinano l’energia solare, di giorno, restituendola di notte sottoforma di energia luminosa grazie ad un LED presente nella lampada.
Un oggetto eco-sostenibile che risulta particolarmente innovativo dal punto di vista estetico per la particolare inclinazione dei pannelli solari che regalano alla lampada dinamicità e originalità, trasformando degli oggetti solitamente brutti e visivamente pesanti, in qualcosa di accattivante e scultoreo.
Via Inhabitat
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febbraio 16th, 2007 by Ivana

Zaha Hadid autrice della stazione Alta Velocità di Napoli.
Lo stile fluido e distintivo di Zaha Hadid segna e caratterizza la nuova stazione alta velocità di Napoli, la cui inaugurazione è prevista intorno al 2008. Una porta per la città di Napoli, un nodo di scambio di treni che si fonde con il parco naturalistico-tecnologico teso a riqualificare e valorizzare un’area urbana -Afragola- con centri per la sperimentazione agricola, attrezzature per lo sport, un grande centro commerciale, caffè e ristoranti.
Il progetto di Zaha Hadid è concepito come un ponte che, vitalizzato dalle funzioni commerciali, segna un percorso entro un volume di calcestruzzo e vetro che assicura la connessione del tessuto urbano scavalcando la ferrovia e che segue alcuni princìpi bioclimatici.
Le particolari vetrate, infatti, regolano l’ingresso della luce solare: in inverno consente l’ingresso diretto della luce solare, in estate la differente incidenza dei raggi solari risparmia le vetrate dall’irraggiamento consentendo comunque l’ingresso della luce all’interno della stazione.
La struttura si solleva fino a circa 9 metri di altezza inclinandosi dolcemente alle estremità dove si apre per accogliere il flusso dei passeggeri che, dalla grande hall centrale del ponte, attraverso scale e rampe mobili, sono indirizzati verso i treni.
61 milioni di euro investiti per un progetto come un segno monumentale sul territorio, la stazione si svilupperà su 4 livelli, per oltre 30mila metri quadrati, favorendo un ridisegno paesaggistico complessivo.

Via ArchiMagazine
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febbraio 8th, 2007 by Ivana

O-ring digì, il nuovo orologio disegnato da Philippe Starck per Fossil.
Lo stile inconfondibile di Starck caratterizza, ancora una volta, questa sua nuova creazione, un orologio unico, un nuovo concept per uno degli accessori più usati. Un innovativo orologio che rompe i tradizionali canoni: niente più lancette e numeri o statici quadranti, ma un oggetto reinventato dal profondo.
Prodotto per Fossil, ancora una volta il binomio Starck-Fossil risulta vincente e capace di reinventare un oggetto con una tradizione fortissima alle spalle. Il particolare design ad anello caratterizza il quadrante dell’orologio; le ore vengono mostrate con numeri, in formato digitale ovviamente, mentre i minuti vengono rappresentati attraverso 60 piccoli segmenti che, col passare del tempo, riempiranno tutto l’anello.
Al centro del display vi è un foro che alleggerisce il design e lo particolarizza ancora di più, rendendolo unico e accattivante. La corona dell’orologio è stata spostata posteriormente per conferire all’orologio un design ancora più morbido e fluido. O-Ring digì è disponibile nei colori bianco, grigio e nero.
Ancora una volta Philippe Starck reinventa un comune oggetto con un design unico e inconfondibile. Da non perdere vero?
Via Elmanco
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febbraio 6th, 2007 by Ivana

Centro Pompidou, detto anche “Beaubourg“, progettato da Renzo Piano; 100mila mq di esposizione libera.
La costruzione, iniziata nel 1972, termina nel 1977 nasce come opera di riqualificazione urbana. Gli architetti Renzo Piano e Richard Rogers realizzano l’edificio con una tecnica all’avanguardia per l’epoca: un grande parallelepipedo alto 42 metri, lungo 166 metri e largo 60, sostenuto da una struttura in acciaio a forti colori e da pareti in vetro.
E’ particolare l’attenzione decorativa praticamente assente nell’edificio, infatti si presenta come un groviglio di travi metalliche il cui aspetto, simile ad una scultura surrealista, che puo’ incontrare o meno il gusto del visitatore.
Gli elementi portanti, le scale, gli ascensori, le scale mobili, le gallerie di circolazione, i tubi di ventilazione e riscaldamento, le condutture per l’acqua ed il gas sono stati collocati all’esterno delle facciate (ciascun tubo dell’esterno è dipinto in un colore differente, poiché ogni colore corrisponde ad una diversa funzione: il blu corrisponde all’impianto di climatizzazione, il giallo a quello elettrico, il rosso alla circolazione e il verde ai circuiti dell’acqua.), il che ha consentito di creare ad ogni piano una superficie libera di 7500 mq.
Il Centre Georges Pompidou non è solo una galleria d’arte moderna: nel suo centro accoglie anche una biblioteca, un gabinetto di grafica, una videoteca, una collezione di architettura, una collezione di design, un centro di creazione industriale, un istituto (IRCAM) specializzato nella sperimentazione in campo acustico e musicale e la ricostruzione dell’atelier del grande scultore Constantin Brancusi.
Uno dei progetti più discussi di Renzo Piano, immerso nel cuore di Parigi. A 30 anni dalla sua creazione, continua ad essere uno dei luoghi più visitati di Parigi ed una delle strutture museali più frequentate del mondo.

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gennaio 26th, 2007 by Ivana

Karim Rashid, sgabello Kant (prodotto da casamania).
Ancora una volta Karim Rashid, ancora una volta alto design. Gli oggetti straordinari di Karim sono seducenti e caratterizzati sempre da un design organico e fluido.
E’ il caso di questo sgabello (presente per altro nella casa del Grande Fratello 7) un elemento d’arredo che fonde arte e natura e che fonda tutto il concept su questa bellissima frase del filosofo tedesco Immanuel Kant, (da cui il nome): “Davanti ad un’opera d’arte, dobbiamo essere consapevoli che si tratta di arte e non di natura; ma l’idea della sua forma deve essere liberata da ogni norma da farci pensare ad un vero frutto della natura”.
Ispirandosi a queste parole Karim Rashid ha disegnato questo sgabello a sbalzo che mira ad eliminare la distinzione tra arte e natura. Oggetti , quelli di Rashid, ispirati alle lezioni del passato, ma focalizzati sulle esigenze del presente per oggetti che comunicano, sempre, progresso e tensione verso il futuro.
Lo sgabello Kant “si presenta come imprevedibile,quasi sospeso nell’aria, con una natura artificiale, un senso di organicismo, come un albero dai tre rami o un estensione del nostro corpo” –Karim Rashid-
Io lo trovo stupendo questo gabellino, a voi piace?
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gennaio 24th, 2007 by Ivana

Dal Salone del Mobile di Colonia: Ideal House di Zaha Hadid.
In attesa del nostro Salone internazionale del Mobile (Aprile 2007) molte altre città sono in pieno fermento per le loro rassegne di design come per esempio quella appena conclusa a Colonia e quella Parigina, quasi in dirittura d’arrivo.
Nuove tendenze e stili di vita emergono dalle vetrine internazionali pronte a stravolgere (in positivo) i nostri costumi. Tra le novità emerse al Salone di Cologne una in particolare ha totalmente rapito la mia attenzione: la Casa Ideale progettata dalla famosissima Zaha Hadid e da Naoto Fukasawa.
La firma della designer irachena spicca sovrana in questo progetto futuristico, linee morbide ed organiche per una nuova idea di casa, un nuovo concept per uno spazio fluido, scavato e modellato nel volume di un cubo, articolato per zone funzionali, con pareti dinamiche e attrezzate.
Fukasawa nei suoi lavori di interior design focalizza le sue attenzioni progettuali sul binomio uomo-natura ricercando sempre un purismo di forme. Nel suo progetto risultano interessanti i giochi di volumi e le proporzioni utilizzate.
Un design organico, quindi, quello che caratterizza questa Ideal House concepita da un connubio di menti eccelse come Zaha Hadid e Naoto Fukasawa
Foto tratta da DesignBoom
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gennaio 14th, 2007 by Ivana

La lampada Arco, un esempio di semplicità, di design essenziale e forme leggere.
Achille Castiglioni nel 1962 disegna questa splendida lampada, dalle linee tutt’ora contemporanee. Un designer di influenza mondiale che ha concepito, in maniera del tutto rivoluzionaria per quegli anni, una lampada che non somigliava assolutamente alle altre già presenti sul mercato, dal design ispirato, nel nome e nella forma, da un semplice arco.
Dal 1962 continua ancora a far parlare di sè, una lampada come icona di uno stile, di un periodo, famosa e geniale. La prima lampada da terra ad avere le stesse caratteristiche illuminotecniche e fisiche di una lampada a sospensione.
Oggi è prodotta dalla Flos e si compone di un riflettore orientabile in metallo cromato, un arco di lunghezza regolabile ed una bellissima base in marmo di Carrara.
Un “evergreen” del design, fantastico in qualsiasi ambiente, una creazione Continua »
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gennaio 13th, 2007 by Ivana

Sedia Eros, una delle mie sedie preferite, disegnata con stile da un designer di fama mondiale: Philippe Starck.
Eros ,prodotta dalla Kartell (società italiana), è una sediolina avvolgente dalla forma organica per la quale sono stati scelti i migliori materiali (policarbonato e alluminio presso fuso) per renderla elegante e sofisticata.
Il suo particolare design permette di abbinarla a qualsiasi ambiente –domestico, collettivo, lavorativo- impreziosendolo e caratterizzandolo. Sono state infatti adottate per tantissimi celebri showroom come quello di Chanel a Milano, Vogue a Parigi, Nokia in Danimarca… e per alcuni ristoranti famosissimi di Istambul, Parigi, Roma…
Eros, tre versioni, una più bella dell’altra, una più vivace e colorata dell’altra. Un pezzo di storia del design del ’900, da non perdere. Un prodotto etereo, all’apparenza fragile, ma resistente e a prova di graffio, con un appeal estetico che rapisce già al primo sguardo.
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gennaio 11th, 2007 by Ivana
iPhone by Steve Jobs: finalmente presentato il nuovo gioiello di casa Apple che sicuramente rivoluzionerà il mondo della telefonia.
Piccolo, leggero e dal design lineare, già fa parlare di sé e già il mondo è impazzito per averlo. Ieri, al Macworld 2007 di San Fransisco il nuovissimo iPhone ha finalmente visto la luce.
Un ampio schermo touchscreen (utilizzabile senza pennino), anima di tutto l’iPhone, dal quale sarà possibile fare tutto: scrivere messaggi con una tastiera virtuale, scegliere brani musicali, navigare in internet (wi-fi), fare fotografie, vedere film, sfogliare foto, individuare uno Starbucks su una mappa, e telefonargli direttamente da iPhone … tutto racchiuso in un piccolissimo accessorio alla moda dal design firmato, come per l’ iPod e l’ iMac, da Jonathan Ive.
Un “tre in uno” fantastico che senza dubbio segnerà una nuova generazione, un po’ come ha già fatto l’iPod, diventando icona trendy, dal design accattivante ma semplice. Un oggetto nato per caso (dal progetto del Mac Tablet, Steve Jobs si è innamorato del touchscreen e l’ha voluto utilizzare in un altro modo) che sta facendo parlare di sé da moltissimo tempo.
Ma i problemi non mancano; sembra infatti che la batteria duri poco, che il sistema utilizzato per la tastiera virtuale non sia il massimo della comodità (necessita, infatti, di un pò di pratica per abituarcisi), e che il display tenda a sporcarsi troppo facilmente. In ultimo molti utenti si lamentano per la mancata rimovibilità della batteria.
Beh, col tempo vedremo se anche questo gioiellino Apple diventerà uno status symbol come il Mac e l’ iPod e cambierà il nostro modo di comunicare…ancora una volta! Io credo proprio di si e voi cosa ne pensate?
Via MelaBlog
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gennaio 7th, 2007 by Ivana

La casa sul lago del tempo è un film che, trama a parte, vede impegnati alcuni architetti e le loro storie.
Le inquadrature, specie quelle che marcano l’inizio dei capitoli, spesso ricordano le foto di architetture tipiche dei libri di settore. Questa cosa mi ha colpita così ho deciso di proporre una piccola parte della sceneggiatura dove Alex (il protagonista, interpretato da Keanu Reeves), architetto figlio d’arte, commenta con suo padre un progetto.
Alex fa solo da spalla in questo spezzone, ma ciò che dice suo padre è interessante, soprattutto se consideriamo che il film in questione non ha l’architettura come soggetto.
< DIALOGO>
Padre: Tieni, dai un’occhiata.. È una proposta per un museo. E’ di un nuovo architetto che sta lavorando al mio studio..
Alex: Gli ingressi mi piacciono, ci filtra alla luce, che è materiale è?
Padre: Granito, alluminio..
Alex: I pannelli bianchi li ha presi da Meier, il colore interno che varca le vetrate è una scelta tipica, mi piace. Non è nuova, ma è essenziale, pulita.
Padre: L’ultima volta che Continua »
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