Light Bag: una bustina di luce

marzo 10th, 2009 by Ivana

Lighting Bag

E se creassimo luce grazie ad una reazione chimica? Wonsik Chae si fà la domanda e si dà anche la risposta. E che risposta! Lighting Bag, una bustina di tè..anzi di luce. 

Una tazza da tè che si trasforma in una tazza di luce? E’ lo scenario proposto dal designer Chae. Non parliamo di strane bevande ma di nuovi modi di creare luce. 

Il dispositivo luminoso ideato dal designer Chae (l’abbiamo già conosciuto con il segnalibro Abracadabra) è semplicissimo da usare. Vi serve un po’ di luce? Basta scartare il sacchettino, proprio come una bustina da tè ed immergerlo in un liquido e… luce fu! Una calda luce giallo oro di diffonderà nella tazza e poi in tutta la stanza ricreando una calda atmosfera e trasformando la nostra tazza in una piccola lampada portatile.

Niente di paranormale ma semplicemente un’affascinante reazione chimica tra il liquido contenuto nella tazza e delle sostanze fluorescenti contenute nella bustina. Il video vi chiarirà sicuramente le idee facendovi capire anche l’immediatezza e il tipo di luce di Lighting Bag.

Un prodotto di light design che certamente lascia a bocca aperta ma che forse non rappresenta il top per la sostenibilità ambientale e la salute umana nè probabilmente un nuovo modo alternativo di generare luce. L’idea non è male ma avrei sempre paura che qualcuno possa bere accidentalmente il liquido (soprattutto in fase di decadenza luminosa) o che possa essere addirittura cancerogeno (anni fa levarono dal mercato le stelline fluorescenti perchè considerate cancerogene!). Forse le sostanze fluorescenti contenute nella bustina sono diverse? Voi che ne pensate? Altre immagini

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PHILIPS riprogetta gli ospedali e le camere del futuro

marzo 9th, 2009 by Ivana

Ambient Hospital

Tecnologici e futuribili, gli ospedali pensati dalla PHILIPS rivoluzionano il concetto di cura del malato, con un nuovo tipo di medicina e di diagnostica.

Un salto tecnologico in un futuro non così lontano come assicurano i progettisti della multinazionale olandese PHILIPS.

Nuovi scenari concretizzabili nell’arco di cinque anni, tecnologie pronte ad essere impiegate per la sanità di domani (anche per l’Italia??). 

Le visioni alla Minority Report prendono vita negli ospedali del futuro firmati PHILIPS dove le pareti si trasformeranno in maxi schermi touch in 3D dove il medico potrà illustrare al malato qualsiasi notizia. Si discuterà dei problemi del malato osservando la cartella clinica digitalizzata, esaminando e facendo scorrere tutti i documenti sul maxischermo e visualizzare, ad esempio, le fasi di un’operazione con tanto di ricostruzione 3D del corpo del paziente (organi interni compresi) che, durante la degenza, è costantemente monitorato grazie ad innovative coperte wireless capaci di controllare tutti i dati vitali. Il tutto in un ambiente più accogliente in grado di migliorare il benessere quotidiano delle persone con collegamenti video con i propri cari.

Non si parla solo di degenze e di ospedali tecnologici ma anche di nuovi sistemi innovativi per analisi o ecografie come la particolare cintura di scansione. Basterà sedersi comodamente su un divano e appoggiare sulla pancia delle donne incinte una particolare coperta wireless per ecografie. Mamme e papà potranno così vedere l’ecografia a colori del proprio bambino proiettata direttamente sulla parete e controllare battiti e crescita del feto. Continua »

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Green Cuisine: PHILIPS presenta la cucina del futuro

marzo 4th, 2009 by Ivana

Green Cuisine Philips

Le cucine del futuro ideate dalla Philips. Superfici touchscreen e design minimal.

La PHILIPS ormai da tempo sta portando avanti una politica di innovazione e sostenibilità. Un nuovo modo di vivere la tecnologia che abbiamo visto in progetti incredibili come Off the Grid la casa del 2020 o i lampioni solari-eolici Light Blossom.

Ancora una volta Philips cerca di stravolgere gli scenari, questa volta domestici, portando avanti un nuovo progetto estremamente affascinante. E’ la cucina vista dagli occhi della Philips. Grandi superfici touchscreen, in corian retroilluminato, che rivoluzioneranno il modo di vivere la cucina.

Una cucina che ha tutta l’aria di un bellissimo iPhone Apple ad esempio, dove è possibile riscaldare qualsiasi cosa ovunque sulla sua superficie, e dove l’interfaccia tattile di regolazione luminosa segue gli apparecchi nei loro spostamenti. E’ la Green Cuisine uno dei tre nuovi concept per un futuro più sostenibile e a misura d’uomo, presentati da Philips al Simplicity Event 2008 di Mosca, sulla Piazza Rossa.

Sotto la superficie della Green Cuisine, dei sensori invisibili sono in grado di individuare padelle, vaporiere e bollitori e di scaldarli in qualsiasi punto si appoggiano: un unico spazio, ma anche una sola energia, che oltre a cuocere serve anche per raffreddare, come ad esempio la glacette per tenere al fresco il vino bianco.

La superficie del piano composta da due strati, uno a induzione per la cottura e l’altro luminoso a Led, offre la flessibilità di spostare gli elettrodomestici liberamente, e al tempo stesso di avere un’interfaccia visiva che li segue” spiega Stefano Marzano direttore creativo di Philips Design. La cucina vanta il maggior consumo energetico, e così il bollitore intelligente individua automaticamente il numero di tazze disposte attorno, e fa bollire solo la quantità d’acqua necessaria. Continua »

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Cooka, piano di cottura di Maurizio Maiorana

febbraio 24th, 2009 by Ivana

Cooka

Maurizio Maiorana disegna Cooka un piano di cottura realizzato in argento e silicone.

Nuovi materiali e nuove forme per i tradizionali piani cottura: Maurizio Maiorana, designer torinese, li ridisegna morbidi, flessibili e tecnologici.

Per il piano di cottura Cooka  il designer Maiorana propone delle piastre in argento che, come si vede dalle immagini, ha una conducibilità termica nettamente superiore rispetto al rame o all’alluminio utilizzati per i fuochi delle cucine tradizionali. In questo modo, oltre a ridurre gli sprechi energetici, i cibi si preparano meglio e in minor tempo (sempre se utilizziamo anche pentole adeguate).

Interessante è anche l’utilizzo del silicone come supporto alle piastre che, oltre a garantire un ottimo isolamento temico, resiste a temperature che variano da -60° a 280°. In più questo particolare silicone regala buone caratteristiche di flessibilità e morbidezza al prodotto che diventa così facilmente trasportabile, leggero e poco ingombrante.

Grazie ai tasti touch è possibile regolare la temperatura d’utilizzo, mentre una serie di LED attorno alle piastre ne segnala l’alta temperatura evitando spiacevoli incidenti.

Il piano Cooka funziona esclusivamente ad energia elettrica, questo lo rende utilizzabile in qualsiasi posto ed è un buon sostituto dei fornellini a gas (purchè ci sia una presa elettrica ovviamente) o delle piastre elettriche portatili che siamo abituati a vedere. A me piace, voi che ne pensate? Altre immagini Continua »

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Kulms e W Chair dello studio MisoSoupDesign

febbraio 20th, 2009 by Ivana

MisoSoup Design 

Japan style, design minimal, odore di bamboo e leggerezza. I prodotti dei designer MisoSoupDesign rapiscono per l’armonia di forme e il design morbido ed essenziale.

Daisuke Nagamoto & Minnie Jan, giapponesi di nascita e newyorchesi di adozione, sono i due designer  del MisoSoupDesign.

Un portfolio ricco di progetti interessanti, in pieno japan style, eclettici, eleganti e funzionali. 

Uno dei loro podotti, la W Chair, si è da poco aggiudicato il premio OFS HotSeat3 grazie al particolare design della seduta e alla sua funzionalità. La W Chair è infatti una comoda poltrona che sfrutta la sua particolare forma per accogliere, nella parte inferiore, una seconda seduta multifunzione pronta a trasformarsi in pouff, tavolino, poggiapiedi o sgabello.

Tra i tanti progetti mi voglio soffermare sulla Kulms Chair; una seduta impilabile realizzata in un’unica sfoglia di bamboo, tanto leggera quanto resistente. La sedia è caratterizzata da un particolare piede,  realizzato intagliando e ripiegando ad-hoc la sfoglia di bamboo per regalare un particolare sotegno alla seduta. La sedia se ad una prima visione può sembrare affascinante e funzionale, ad una più attenta analisi perde parte del suo fascino.

In primis non credo sia possibile realizzare dalla stessa sfoglia di bamboo quel tipo di gamba. Mi sembra davvero improbabile. E’ solo una mia impressione? Inoltre la superficie di appoggio del piedi posteriore non mi sembra sufficientemente ampia per garantire la giusta stabilità e sicurezza che una seduta deve avere. Il progetto è gradevole ma la funzionalità non è al top. Continua »

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Nike Hindsight: supervista per tutti!

febbraio 18th, 2009 by Ivana

Occhiali Nike

Sicurezza, design e tecnologia: gli occhiali Nike Hindsight aumenteranno di 25° il normale campo visivo umano. Una vista da falco, pronta a percepire gli imminenti pericoli della giungla urbana. 

Lontano dalle mode del momento gli occhiali Nike, design sportivo ed ergonomico, sono un vero e proprio gioiello tecnologico.

Con questi particolari occhiali da sole, messi a punto dal designer newyorkese Billy May, ciclisti e podisti potranno percorrere le loro strade in modo più sicuro!

La super-vista non sarà quindi solo un dono per supereroi ma anche per comuni mortali. Le sofisticate lenti degli occhiali Hindsight miglioreranno notevolmente il comfort visivo dei ciclisti aumentando di 25°, da entrambi i lati, la vista periferica umana.

La visione sarà quindi molto più confortevole con un range visivo molto più ampio tanto da evitarci di girare continuamente la testa da destra a sinistra, prestando maggiore attenzione alla strada con conseguenti ricadute positive in termini di sicurezza. 

Tutto questo grazie alle lenti Fresnel che riescono a concentrare nel campo visivo umano anche le cose che, diversamente, non verrebbero viste ad occhio nudo. Il top per chi ama vivere la città sia a piedi che in bici. Probabilmente tra un annetto sarà possibile acquistarli. Beh, speriamo no? Altre immagini Continua »

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Packaging Spoonlidz: una piega ed il cucchiaio è pronto!

febbraio 17th, 2009 by Ivana

Spoonlidz Packaging

Un packaging che integra anche un pratico cucchiaino? E’ l’idea della società americana Spoonlidz che ha brevettato questo nuovo packaging con un particolare coperchio-cucchiaio. Stacca, ripiega e…mangia!

Spoonlidz è un packaging ideale per cibi al cucchiaio -come gelati, yogurt, creme, formaggi freschi…- ottimo anche per spuntini o pranzi veloci. La particolarità di questo packaging è tutta le coperchio.

Una volta rimosso dal barattolino il coperchio di cartone basta staccare la linguetta (ripiegata sotto il coperchio stesso) e piegare a mezza luna la parte circolare per creare il manico e formare così il pratico cucchiaino. Il sistema, oltre ad essere comodo, è assolutamente igienico.

Il “cucchiaino” è infatti ripiegato sotto il coperchio, in modo da preservare la parte che entrerà a contatto con il cibo. Spoonlidz è, inoltre, un prodotto biodegradabile realizzato interamente in cartone riciclato ricoperto con un sottilissimo strato di cera naturale (per evitare che il cartone si spugni dei cibi).

Ovviamente il sistema può essere integrato su qualsiasi prodotto o packaging con costi finali estremamente bassi o nulli. Spoonlidz è eco friendly, economico ed ideale per i prodotti mordi e fuggi. Lo trovo ottimo soprattutto considerando che può sostituire i cucchiai di plastica riducendo notevolmente l’impatto ambientale. Continua »

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Zaha Hadid firma il museo nuragico in Sardegna

febbraio 16th, 2009 by Ivana

Zaha Hadid Architettura Contemporanea

Sarà firmato dalla stella irachena Zaha Hadid, il Museo Mediterraneo di Arte Nuragica e di Arte Contemporanea che sorgerà a Cagliari (precisamente sul fronte mare di Sant’Elia).

Dopo i numerosi segni in Italia -vedi la stazione TAV di Afragola, il MAXXI di Roma, il Regium Waterfront di Cagliari o il Nuovo Teatro di Verbania (solo per citarne alcuni)- il premio Pritzker Zaha Hadid firma anche il museo nuragico che sorgerà a Cagliari vincendo il concorso Betile indetto dalla regione Sardegna in collaborazioni con Domus e PoliMi. Una concrezione corallina mozzafiato felicemente arenatasi sulle rive del golfo di Cagliari. 

Un’architettura scultorea bianco accecante, come la pietra calcarea della città che lo vedrà sorgere, si presenta aperta e dinamica all’esterno come all’interno la cui fruizione da parte dei visitatori, invitati a seguire percorsi espositivi, formativi e commerciali, determina il disegno stesso dell’edificio.

L’architetto Boeri così spiega la vittoria del progetto di Zaha Hadid: “La giuria ha valutato la straordinaria sensibilità contestuale del nuovo organismo architettonico, che comportandosi come una “concrezione corallina” asseconda, ricuce e riconfigura un intero brano del fronte mare cagliaritano”. 

Il progetto firmato da Zaha Hadid per il museo dell’arte nuragica e contemporanea “rappresenterà –prosegue Boeri – insieme un nuovo landmark nel paesaggio cagliaritano, l’occasione per una esperienza inedita – sia percettiva che corporea- e il luogo di sviluppo e sedimentazione di fertili contaminazioni tra identità storica identità futura per tutto il sistema territoriale e insulare della Sardegna”.

Questa opera architettonica, assieme al bellissimo Regium Waterfront cagliaritano, concorre alla riqualifica urbana del quartiere Sant’Elia. Immagino che i sardi ne siano orgogliosi. C’è qualche sardo che vuole commentare il progetto? Altre immagini Continua »

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Google PowerMeter: risparmi energetici grazie a Google!

febbraio 13th, 2009 by Ivana

Google PowerMeter

Google entra nel campo dei consumi elettrici con un nuovo servizio web per misurare l’energia impiegata nelle abitazioni. 

Si chiama PowerMeter ed è un software di monitoraggio online in cui vengono mostrati grafici di consumo individuale.

Attraverso il sistema di Google è così possibile analizzare le informazioni energetiche relative alla singola abitazione e perfino attivare una sana competizione con gli amici, per confrontare bollette e impronta ecologica.

Un po’ come nella lampada Spark Lamp è sufficiente impostare il proprio profilo e visualizzare i risultati per avere un’idea ben precisa del proprio andamento energetico, osservando i picchi di consumo; un semplice controllo permette di accorgersi che un elettrodomestico datato o malfunzionante causa una dispersione di energia, dando così modo all’utente di migliorare la bolletta e non solo.

L’idea di base è che rendendo misurabile un consumo invisibile come l’energia, si raggiunge anche una maggiore consapevolezza dell’impatto ambientale dell’elettricità e le emissioni generate. Attualmente in fase di prototipo e test, il sistema potrebbe essere disponibile al grande pubblico già nei prossimi mesi.

I dati consultabili online vengono raccolti via wireless grazie ai cosiddetti «smarter power», piccoli dispositivi hardware intelligenti che vengono integrati alle singole prese elettriche: negli Stati Uniti gli smarter power entreranno nelle case di oltre 40 milioni di persone nei prossimi tre anni. Mi sembra un ottimo passo di Google verso un utilizzo più consapevole e sensibile delle risorse energetiche ma il futuro è nell’utilizzo delle risorse rinnovabili.

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RITI: la stampante al… caffe'

febbraio 11th, 2009 by Ivana

Stampante RITI

Stampe più economiche ed ecologiche? Sicuramente il top è proposto dal designer Jeon Hwan Ju con la sua stampate manuale RITI ai fondi di caffè.

Lontana dalle solite stampanti, RITI ha una doppia marcia in più. Prima di tutto le cartucce, riempite non più con costosi ed inquinanti inchiostri, ma con semplici fondi di caffè, economici, reperibili e biodegradabili.

Basta immettere, nell’apposito bicchierino, un quantitativo di fondo di caffè per avviare una stampa eco-friendly in bianco e nero (o meglio marrone) , magari anche impreziosita da un avvolgente aroma di caffè che non guasta!

Di sostenibile in RITI non c’è solo questo aspetto però. Oltre alle cartucce sostenibili c’è da aggiungere che RITI non necessita di energia per funzionare, ha bisogno solo di un’azione manuale. Grazie ai comandi esclusivamente manuali è possibile stampare i propri documenti semplicemente spostando da destra verso sinistra, e viceversa, il contenitore del fondo di caffè.

Partendo dal presupposto che bisognerebbe evitare di stampare, sprecando meno fogli, meno energia e inquinando di meno, credo che RITI sia una valida alternatica alle classiche stampanti. Sarebbe opportuno vedere una stampa per farsi un’idea delle prestazioni e potenzialità di RITI per vederla commercializzata.

RITI, assieme a molti altri progetti come le prese elettriche Eubiq e le veneziane Blight, sta concorrendo al Greener Gadgets 2009 un concorso volto alla ricerca di un nuovo prodotto verde da produrre a partire dal 2009. Fino al 2o Febbreio è possibile votare il progetto preferito per poi vedere la proclamazione del vincitore il prossimo 27 febbraio. Che dite,  chi votiamo? Io preferisco ancora Blight. Altre immagini Continua »

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