Gota, il futuro delle lavastoviglie?

maggio 11th, 2009 by Ivana

 

Lavastoviglie Gota

Direttamente dal futuro ecco Gota.

Quella che a prima vista vi sembra un’automobile futuristica, ad una più attenta analisi si manifesterà per quello che realmente è: una lavastoviglie dal design estremamente gradevole e futuribile.

L’idea è del giovane designer Ibsen Caldas che, con il suo progetto morbido e tecnologico, ha rivoluzionato il design delle tradizionali lavastoviglie realizzando un oggetto da utilizzare all’occorrenza. Piccola e compatta la si utilizza quando serve e la si può riporre esattamente come un tradizionale elettrodomestico compatto.

Niente spigoli nè forme ingombranti, ma una lavastoviglie dalle dimensioni ridotte, ideale per i piccoli nuclei familiari d’oggi o per i single (perchè no anche studenti), che non tralascia importanti aspetti di design sostenibile.

Quattro coperti e un design intelligente in grado di riciclare l’acqua per diversi utilizzi. Nel prelavaggio, per esempio, i piatti vengono pretrattati con del vapore. Una volta finito il ciclo, tutte le goccioline di vapore che si sono condensate sulla superficie di Gota vengono recuperate ed utilizzate per il lavaggio dei piatti (assicurando che la quantità di acqua recuperata in questo modo è pari ad una pinta).

Non solo esteticamente gradevole ma anche attenta agli sprechi.  Si spera che nel futuro le lavastoviglie funzionneranno senz’acqua. Un futuro troppo lontano? Altre foto Continua »

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iLamp: la lampada in polimeri elettroluminescenti e silicone

maggio 7th, 2009 by Ivana

iLamp

Una lampada “tattile” realizzata in silicone bianco e polimeri elettroluminescenti.

Ideata dallo studio System Design la lampada iLamp è una delle poche lampade ad avere una spiccata caratteristica tattile, come affermano i designer stessi. La prima lampada soffice al tatto, vellutata e modellabile a piacimento degli utenti.

Grazie ai materiali di cui è composta iLamp è estremamente sottile e riesce ad assumere diverse forme dettate tutte della nostra fantasia. Possiamo attorcigliare iLamp attorno un’asta, stenderla completamente, curvarla, torcerla o imprimere una forma più particolare. 

Grazie ai polimeri elettroluminescenti la lampada iLamp non raggiunge alte temperature (a differenza delle lampade ad incandescenza o alogene) risultando così perfetta per essere modellata a mani nude anche da accesa. Nota positiva anche sui consumi: bassi pur garantendo una potente sorgente luminosa.

Interessante l’utilizzo dei polimeri elettroluminescenti e lo stile così minimal e bianco “apple”. Mi piace molto. Sicuramente un’ottima abbinata con il cellulare a memoria di forma NEC! Per la messa in commercio ci vorrà ancora qualche mese. In camera mia starebbe benissimo! Galleria immagini Continua »

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IF: batteria e caricabatteria in un unico prodotto

maggio 5th, 2009 by Ivana

IF Battery

Batteria e caricabatteria tutto in un unico prodotto. E’ IF una nuova batteria progettata dai designer Qian Jiang & Yiying Wu. (Qian Jiang l’abbiamo già conosciuto con Soft Phone il cellulare di tessuto)

Il futuro dei nuovi prodotti di design è sicuramente la multifunzionalità e, in questo senso, IF è un prodotto estremamente intelligente.

Queste particolari batterie, infatti, per essere ricaricate non necessitano di nessun caricabatterie. Basta semplicemente ruotare la linguetta verde, estrarre i due elementi metallici ed inserirli in una presa elettrica.

Il sistema ci permetterà così di ricaricare le batterie in qualsiasi posto senza bisogno di portare con noi ingombranti caricabatterie (che puntualmente dimentichiamo a casa!). 

Grazie ad un piccolo OLED posto al lato della batteria, è possibile controllare il livello di carica e recuperare le batterie una volta avvenuta la completa ricarica.

Le batterie IF sono inoltre rivestite con uno strato polimerico isolante per garantire una maggiore sicurezza agli utenti.

Il sistema è intelligente, e sicuramente elimina gli accessori per caricare le batterie, ma di certo bisognerà trovare diverse prese elettriche libere per ricaricare tutte le batterie. In più purtroppo devo aggiungere che per i nostri sistemi elettrici probabilmente il sistema non potrà essere integrato nella batteria considerando che le nostre spine elettriche non hanno le listarelle (vedi le foto) ma sono dotate di cilindretti metallici. Bisognerebbe perciò ricavare degli alloggi per i cilindretti a discapito della batteria. Staremo a vedere l’eventuale versione italiana. Intanto vediamo che ne pensate. Tutte le immagini Continua »

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Salone del Mobile 2009: day one

aprile 22nd, 2009 by Ivana

Euroluce Salone Mobile Milano 2009

Riflettori puntati sull’attesissima 48esima edizione del Salone del Mobile di Milano. Si aprono dunque le danze per l’evento italiano dedicato al design, alle innovazioni e ai designer emergenti.

Un brulicare di visitatori da tutta Italia e dal resto del mondo, saranno pronti a macinare kilometri tra lo spazio espositivo di Rho (che quest’anno ospiterà anche l’Euroluce), il Salone Satellite e l’immancabile Zona Tortona, pronti a scoprire quali saranno i prodotti disegnati pronti a sfidare la crisi (almeno così si spera). 

Prima di vedere di persona le novità che il Salone proporrà quest’anno, vediamo assieme quali sono i prodotti che, più di altri, stanno facendo parlare di sè. Inizierei con le creazioni di light design esposte all’Euroluce. Tra tutte trovo interessante la lampada Pixel realizzata da Bakery Group. Una lampada da parete e da soffitto, con diffusore in polietilene stampato in rotazionale, fissato a struttura portante in metallo verniciato (tutte le foto nella gallery a fine post).

Nota particolare anche per Homology Lamp di Giorgio Gurioli, una lampada da terra dalle linee geometriche con corpo in poliuretano compatto e anima d’acciaio. Diffusore in plexiglass opale termoformato, base in acciaio lucidato e tagliato a laser.

Affascinanti ed evocative anche le lampade proposte da Moooi -nello spazio Superstudio- Forme esplosive, paragonabili a fuochi d’artificio per le lampade Raimond, oppure per le bellissime Eurolantern in pieno Japan style ispirate senza dubbio alle lanterne giapponesi. Continua »

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Moy, l'automobile intelligente che crei tu

aprile 14th, 2009 by Ivana

Automobile MOY

Moy, l’automobile che crei tu! Non è un’auto per writers o per i nuovi grafici, ma un’automobile per tutti, estremamente tecnologica e versatile!

La prima auto che potrà cambiare look come il desktop del nostro pc.

Nasce proprio da questa idea e dal nuovo approccio e le capacità di stare al passo coi tempi che i giovani hanno con le tecnologie e le innovazioni.

Nasce così Moy, un’automobile nuova, sia per materiali che per tecnologie, ideata dal giovane designer croato Elvis Tomjlenovic vincitore del concorso Auto(r) Design Conference. Moy è un concentrato tecnologico che vede, per la prima volta, un’automobile personalizzabile in un click.

Tutta la carrozzeria della nuova autovettura Moy sarà realizzata in un sottile strato di policarbonato caratterizzato da una struttura sandwich all’interno della quale si troveranno altri strati di cristalli liquidi, led e fibre elettrocromiche.

Tutto questo per l’auto destinata “alla generazione del futuro che userà la tecnologia come strumento principale per esprimersi e comunicare“. Cambiare skin all’auto sarà semplicissimo. Ogni utente potrà disegnare al pc l’esterno dell’autovettura con un disegno che meglio lo rappresenta e poi semplicemente trasferirlo wireless all’auto che, in pochi secondi, cambierà faccia. I vari disegni  …

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Islanda: nuovi piloni per l'elettricità

aprile 6th, 2009 by Ivana

Arphenotype

I nuovi piloni elettrici proposti dallo studio londinese Arphenotype. L’Islanda, a breve, caratterizzerà il proprio paesaggio con questi scultorei piloni.

A primo acchitto ho pensato subito all’ennesimo lavoro dell’iraniana Zaha Hadid, ma i piloni in questione sono stati progettati dai londinesi Arphenotype. Design fluido, più vicino ad un’opera scultorea che ai tradizionali piloni che siamo abituati a vedere.

Tutto nasce dalla società elettrica islandese Landsnet, in collaborazione con l’ordine degli architetti islandesi che, stanchi dei soliti piloni squadrati e deturpanti per il paesaggio, hanno deciso di bandire un concorso volto al redesign di questi elementi.

Tra tutti i progetti presentati Adaptability sembrerebbe essere il progetto vincitore del concorso. I tradizionali piloni in metallo, a breve, cederanno il posto a questi maestosi piloni avvenieristici realizzati in compositi plastici rinforzati con eco resine resistenti alle temperature, ai raggi UV e alla forza del vento. I piloni sono stati progettati secondo un chiaro rifermento biomimetico (ricordano infatti una struttura ossea) grazie al quale lo studio londinese è riuscito a creare una struttura leggera ma estremamente resistente.  I piloni Adaptability, grazie alle produzioni a controllo numerico, potranno essere prodotti in diverse dimensioni (da 17 a 32 metri) e a costi ridotti. Con il loro design morbido caratterizzeranno ancora meglio gli scenari islandesi (e non solo!).

Il nome del progetto nasce dalla volontà dello studio londinese di creare nuovi piloni capaci di adattarsi alle esigenze dei vari landscape, caratterizzati da un design diverso non più severo e austero ma dolce e organico. Da qui la possibilità di produrre ogni volta un pilone di dimensioni diverse, creato appositamente per un determinato paesaggio. Continua »

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Bamboo Phone: il cellulare ecosostenibile

aprile 1st, 2009 by Ivana

Bamboo Phone

Il primo cellulare biodegradabile realizzato in bamboo. Si chiama Bamboo Phone.

Funziona praticamente come un normale telefono cellulare ma ha concept estremamente sostenibile. Dopo i cellulari in legno, quelli per bambini (gli Oh Kids Phone) o per anziani (gli SMS Text Messenger), il target si rivolge ai fruitori attenti all’ambiente. Arrivano così i cellulari realizzati in bamboo.

Questa volta non parliamo di un gioco stilistico o di un utilizzo di un materiale inconsueto, ma di un cellulare concepito per rispettare l’ambiente.

Si usa come un cellulare tradizionale, permette di fare e ricevere chiamate ma, a differenza dei cellulari tradizionali da gettare nei rifiuti speciali (RAEE), per la dismissione Bamboo Phone può essere tranquillamente gettato nei rifiuti umidi. La struttura esterna, e parte di quella interna, è realizzata infatti in mais e bamboo che, a distanza di qualche mese, si trasformeranno in concime per la terra.

Bamboo Phone non avrà bisogno di caricabatterie ma si ricaricherà a mano grazie ad una piccola manovella posta nella parte posteriore del cellulare. I consumi saranno ridotti all’osso anche grazie ad un particolare display monocromatico. Ideatore di questo cellulare sostenibile il designer Gert Jan Van Breugel.

Non è il massimo dell’innovazione, ma sicuramente rappresenta un buon sistema biodegradabile, facilmente disassemblabile che fa uso di energie alternative. Bisognerà comunque stare attenti alle batterie. Mi sembra comunque un ottimo spunto. Altre immagini Continua »

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Bike to Work 3M: un pantalone… catarifrangente

marzo 25th, 2009 by Ivana

Pantalone catarifrangente

Non chiamatelo pantalone! Il Bike to Work, il nuovo pantalone realizzato in collaborazione con 3M Scotchline è un capo di abbigliamento studiato appositamente per chi va in bicicletta ma non vuole rinunciare allo stile elegante/casual.

Indossato sembra un normale pantalone, non eccessivamente elegante ma nemmeno un capo di abbigliemento sportivo. Bike to Work è però destinato a chi adora andare in bicicletta, anche di notte o in condizioni di scarsa visibilità.

Bike to Work è infatti caratterizzato da particolari cuciture e bordi catarifrangenti posti però all’interno del pantalone. Basta semplicemente svoltare le gambe del pantalone (pratica peraltro abituale per chi va in bici e non vuole sporcarsi i pantaloni) per segnalare la propria presenza sulla strada. Al risvolto vanno associate anche le tasche posteriori del pantalone che, come per le gambe, una volta svoltate fungono anch’esse da elementi catarifrangenti.

Un ottimo capo di abbigliamento per aiutare i ciclisti, più o meno esperti, a non essere ingoiati dalle tenerbre della strada. Sarebbe ottimo se abbinato anche a Light Lane, la pista ciclabile virtuale. Per gli interessati il prezzo si aggira intorno agli 80 euro ed è acquistabile su Cordarounds. Altre immagini Continua »

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Movito, lo scooter trasformabile

marzo 24th, 2009 by Ivana

Movito eco scooter

Movito, il primo eco scooter elettrico trasformabile disegnato dal designer Tai Chiem.

Si è fatto notare al Future Design Award il contest indetto dalla NASA tech brief e Solid Works. Uno scooter verde con motori elettrici posizionati nelle ruote. Un design aerodinamico e futuribile che cela caratteristiche insolite.

Movito infatti è uno scooter elettrico realizzato in fibre di carbonio rinforzate, dal design accattivante che può essere trasformato da scooter a minicar. Movito è formato da due parti modulari, lo chassis dello scooter e la base (dove alloggiano le batterie). Una volta staccato lo chassis dalla base è possibile trasformare lo scooter in una piccola minicar semplicemente affiancando due basi.

Grazie al motore elettrico posizionato nelle ruote della base dello scooter, Movito è particolarmente leggero ed è caratterizzato da un deisgn fluido e sottile. Grazie alla sua forma, e ai diversi tipi di utilizzo, Movito è particolarmente indicato per vivere la città e i piccoli centri storici.

Interessanti sono anche alcuni altri paricolari di Movito come il sellino in aerogel, il display touchscreen, i fari LED, un collegamento wifi per collegarsi ad internet e al GPS. Un concept molto interessante e versatile. Imparagonabile per design e funzionalità al concept della Ferrari V4. Che ne pensate? Continua »

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Miesrolo Chair: una sedia da srotolare

marzo 23rd, 2009 by Ivana

Miesrolo Chair

Un’idea semplice quanto geniale quella del designer serbo Uros Vitas e della sua Miesrolo Chair.

Sembra una struttura debole e amorfa ma basta un gesto e la sedia  Miesrolo prende forma.

Tanti pezzetti e listarelle di legno tenuti assieme da due grosse strisce di tessuto (probabilmente feltro). Sembra un progetto impossibile quello del designer Vitas eppure la sua sedia sembrerebbe essere più resistente di quello che sembra.

Alcuni dei suoi prodotti vennero già esposti l’anno scorso al Salone Satellite, sedia compresa, riscuotendo abbastanza successo. A distanza di un anno si riparla proprio della sua sedia, dal sapore così particolare che richiama le celeberrime forme della sedia Cantilever di Mies Van Der Rohe (non a caso il nome evocativo).

Un’incredibile sedia formata da soli pezzi di legno dalle forme particolar, ora quadrati ora trapezoidali, studiati e ragionati per far si che, una volta srotolata, la Miesrolo Chair assuma la sua forma garantendo rigidezza e stabilità. 

Per riporla o traspostarla basta arrotolarla su se stessa a mò di rotolo e il gioco è fatto. L’unica mia perplessità è relativa alla resistenza nel tempo del feltro ma l’idea è interessante. Continua »

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