Oh Kids Phone, un cellulare per i più piccoli
Sung-kyu Nam disegna Oh Kids Phone, il primo cellulare destinato ad un pubblico estremamente giovane. Poche funzioni e tanto divertimento, è stato premiato, nel 2008, con l’ambito Red Dot Design Award.
Di cellulari ne abbiamo visti diversi su A+D: a memoria di forma, ad energie alternative (solare, corporea, meccanica) e solare. Questo che vi propongo oggi è diverso dai precedenti sia per forme che per funzioni.
Credo che il designer abbia visto il film The Illusionist, di Neil Burger, prima di progettare questo cellulare. La forma è identica al ciondolo magico che la protagonista del film (Jessica Biel) indossa nel film.
Plagio a parte, il progetto è interessante. Kids Phone è un cellulare semplicissimo da usare, con un’interfaccia grafica essenziale, adatta anche ai bambini che non sanno leggere. Solo 3 tasti per chiamare Mamma, Papà o Casa, con rispettivi tre pittogrammi stilizzati ma immediati. Altri due tasti per rispondere o chiudere la telefonata e un ultimo tasto per le emergenze, da collegare direttamente ad un ente di soccorso a scelta.
Il valore aggiunto di Kids Phone è che può essere trasformato, semplicemente ruotando le due estremità, in un piccolo videogioco a forma di cuore. Forma, a detta del progettista, metafora dell’amore dei genitori verso i propri figli. Al di là di questa considerazione, forse anche un po’ scontata, apprezzo la semplicità del progetto e anche il lato ludico (un motivo in più per non far dimenticare il cellulare a casa!)
Per i tempi che corrono è un buon modo per essere sempre a contatto con i figli in ogni momento. Credo solo che, in poco tempo, pretenderanno il cellulare che supporti messaggi, foto, musica, video e altre mille funzionalità. Ma come primo approccio mi sembra ottimo! Altre immagini
- Kids Phone, Sung-kyu Nam
- The illusionist, il pendente ispiratore
Scritto in Nuovi materiali, Young Designers | 17 Commenti »
settembre 4th, 2008 at 15:58
nn per fare il pignolo ma … davvero 2998 o intendevi il 1998?? no davvero…..
settembre 4th, 2008 at 17:14
Scusa Tieto, ovviamente intendevo il 2008 (-: un piccolo errore di battitura. Attento eh?
settembre 4th, 2008 at 19:12
e se qualche sfortunato bambino non ha la mamma o il papà, che se ne fa di quel tasto in più??!!:(………
settembre 4th, 2008 at 22:03
la considerazione di catu è correttissima! comunque io credo che invece che incentivare l’uso del telefono ai bimbi più piccini bisognerebbe allontanarli da questo strumento!La nostra società sta diventando uno strazio per colpa di questi mezzi.
settembre 4th, 2008 at 22:47
Credo che per per gli “sfortunati” come li chiamate, ci sarà sempre qualcuno da chiamare.
Concordo comunque con andrea, meglio levarli sì, ma questo non è il solito telefonino, per questo lo trovo adatto ad un bambino. Sono solo i genitori che possono contattarlo e il bambino, da parte sua, puo’ contattare solo i propri genitori.
settembre 5th, 2008 at 00:26
giuste considerazioni…comunque sia..only lego per i bambini!per i cellulari avranno tempo in futuro..anzi da grandi magari ne avranno 3 per tasca..
settembre 5th, 2008 at 00:36
ricordo che circa 4 anni fà parlavo con un mio cuginetto (di 13/14 anni) di giochi online e internet e pieno di vergogna scoprivo che ne aveva appena progettato uno e mi parlava tranquillamente di html e php…ora mi chiedo, ma questo cellulare è destinato a bambini di che età? dall’asilo nido fino alle elementari? perchè dopo immagino come già scritto nell’articolo che le “esigenze” aumenteranno e che quindi un tale prodotto possa essere quasi “discriminatorio”, imbarazzante. Io fatico a capirlo o forse ad accettarlo e riporterei ogni parola già scritta da andrea e poi sto male al pensiero che in alcune circostanze Oh Kids possa davvero essere utile…mi chiedo allora perchè non creare un cerca persona con un rilevamento di posizione tipo Gps per i genitori anzichè abituare un bambino di 2 anni all’uso del cellullare e poi scopro che uno dei giochi più venduti per bambini ancora più piccoli è il finto cellullare.
Bho mi sto perdendo e forse alla fine è solo un problema di educazione e quindi…anche se in poche circostanze Oh Kids può essere utile allora è giusto che ci sia e concordo con ivana sulla semplicità e il lato ludico, ma dalle foto mi sembra un pò fragile, forse avrei usato materiali più morbidi e avrei protetto maggiormente il display…comunque più lo guardo più continuo a vedere la faccina formata dai tasti chiamata/chiusura e il microfono…gli altri tasti non mi piacciono, ma è una scelta.
ola
settembre 5th, 2008 at 01:42
@ davide
in teoria questo cellulare è destinato a bambini che non sanno nemmeno leggere, quindi anche 2 -3 anni, di sicuro nessuno si sognerebbe di dare ad un bambino così piccolo un telefonino, ma magari ad uno di 5-7 anni sì. (Di certo se lo proponi ad un 14enne di oggi te lo tira dietro).
I tasti non li trovo inutili, potrebbero essere solo 2(per rispondere e chiudere la chiamata), ma è opportuno che anche il bambino abbia la possibilità di fare una chiamata, a chi vuole, in caso di emergenza.
Come tutti gli oggetti di design, soprattutto prototipi, sono molte falle e le cose che potrebbero essere migliorate. Sebbene io sia contro, questo tipo di cellulare lo darei ad un mio ipotetico figlio. Potrei contattarlo quando voglio senza aver paura che altri, estranei, possano falo e potrei evitare di far chiamare, o mandare sms, ad estranei. Per me sarebbe già un motivo in più di sicurezza, seppur piccolo.
L’idea del GPS non sarebbe male, ma spero non si arrivi mai a questo.
settembre 5th, 2008 at 08:35
ma i nostri genitori come facevano quando eravamo piccoli?bha…hai azzeccato davide qui entriamo nel niscorso educazione..ma è un discorso lungo e articolato..
settembre 5th, 2008 at 10:18
Davide ha centrato il vero discorso, è un prodotto che non ha mercato, mi spiego, innanzi tutto ha un interfaccia un design da bambino mooolto piccolo, da qui la domanda è: ma un bambino così piccolo quale esigenza può avere; telefonare dal salotto alla cucina? ok allora è un gioco, come dimostra la mini console che però è scandalosa paragonato alle esistenti;
a questo punto il bambino cresce e cosa se ne fa di una trappola del genere, abituati come sono a vedere in casa tv lcd, lettori dvd elettrodomestici tecnologici il cui utilizzo apprendono voracemente ed ad un livello superiore rispetto ad i genitori; se il problema sono la supervisione delle chiamate, e considerando il consumismo del cellulare che spesso promuove un avvicendamento a cascata nel possesso di un cellulare da genitore a figlio il problema si risolve in un attimo, i gestori telefoni mettano in commercio una SIM che riceve ed ha la possibilità di chiamare solo 3 numeri (x esempio) impostabili con password o che altro; questo produrrebbe il riutilizzo di quelle decine di cellulari che ogni famiglia imbosca nei cassetti, niente sprechi per produrre quel bagaglio di cui parla l’articolo, ed un nuovo settore merceologico per i gestori telefonici
R
settembre 8th, 2008 at 09:00
[...] poco amante della tecnologia. Stop a tastini e letterine microscopiche, via libera agli sms. Dopo i cellulari per bambini ecco quelli per [...]
settembre 10th, 2008 at 10:54
sono rimasta un pò in dietro sui vostri commenti, ma voglio comunque dire la mia.Sull’oggetto come tale carino il passaggio da cellulare a cuoricino, ergonomico nelle sue diverse funzioni.Mi chiedo però se il designer sia E.T. o il figlio dei fantasmini del pac man (lo ricordate?)per stilizzare i genitori in quel modo!Non so che genitori abbiate voi ma io i miei non li vorrei offendere così!!! Scherzi a parte…Sicuramente chi decide di produrre un oggetto del genere fa indagini di mercato e reputa che ci sia un profitto se no…, quindi crede ci sia un mercato. Premesso che le “esigenze tecnologiche” di questo tipo sono esigenze dei genitori e non dei bambini e che il discorso educazionale è comunque lungo da affrontare, aggiungerei che un bambino di 2/3 anni ha:
1) una “pericolosità” intrinseca di cui nessuno parla (mio nipotino prima dei 2 anni ha fatto letteralmente volare dalla finestra diversi cellulari della mamma):
2) una nota difficoltà linguistica (avate mai parlato al telefono con un bambino di 2 anni?);
3) una spiccata intuitività nel distinguere il cellulare “vero” (di mamma e papà) dai vari giochini più o meno realistici che gli vengono rifilati (scegliendo cmq sempre il primo);
4) “ultimo” ma non “ultimo” tende sempre ad essere accompagnato da un adulto responsabile.
quindi i genitori ansiosi di sapere in ogni istatante dove si trovi il bambino possono davvero attaccargli addosso un rilevatore gps o prestare uno di quei vecchi cellulari imboscati nel cassetto all’adulto responsabile di turno.
In poche parole: oggetto bocciato!!!
ottobre 29th, 2008 at 14:36
Il mio commento non è relativo all’utilizzo o alla funzionalita’ma assendo rivolto soprattutto ai bambini ne discuto la forma sicuramente accattivante nell’evoluzione da forma ovaloide a cuore ma in questa ultima crea nel girare una punta.
basterebbe forse addalcirle, creando cosi’ una leggera variazione che potrebbe anche aiutare l’intuirne il movimento.
dicembre 19th, 2008 at 21:13
Bellissimo
lo trovo interessante anche per gli anziani che non ci vedono quasi più ed hanno problemi con i tasti
Ma quanto costa?
gennaio 17th, 2009 at 18:34
..Se non ne si può fare a meno.. è un oggetto utile
aprile 1st, 2009 at 09:01
[...] ma ha concept estremamente sostenibile. Dopo i cellulari in legno, quelli per bambini (gli Oh Kids Phone) o per anziani (gli SMS Text Messenger), il target si rivolge ai fruitori attenti [...]
dicembre 5th, 2009 at 15:12
ok dove posso comprare tel x bambino in 2009§???? cerco dovunque ma nn sono trovabili help