Salone Satellite: i Cubi di Naho Matsuno

aprile 30th, 2008 by Ivana

Salone Satellite: Cube3 e Cube6

Molto interessanti i progetti esposti al Salone Satellite per questa 47esima edizione del Salone del Mobile. Ingegneristiche e anche un po’ cervellotiche le idee del giovane designer Naho Matsuno.  Si chiamano Cube3 e Cube6 e sono rispettivamente due semplici cubetti che, una volta aperti, regalano 3 e 6 sgabellini-tavolini.

Per entrambi i cubi la procedura di apertura è semplice: basta estrarre gli sgabelli dalle varie facce del cubo, aiutandosi con le piccole aperture geometriche al centro di tutte le facce, e il gioco è fatto.

Cube3, come il nome suggerisce, regala 3 piccole sedute/tavolini dal design leggermente diverso rispetto a cube6, ma è probabilmente più semplice da richiudere. Per esigenze maggiori c’è Cube6 per sei sgabelli/tavolini piccoli e confortevoli. Minimo ingombro, ottima trasportabilità ed estrema efficienza per questo progetto che probabilmente solo una mente giapponese poteva concepire.  Particolarissime le gambe delle sedute, ovviamente tutte diverse tra loro, proprio per permettere gli incastri e la chiusura perfetta del cubo.

Per quanto mi riguarda i nodi arrivano nella fase di riassemblaggio, quando da 6 sgabellini bisogna riformare il cubo. Il “cubo di Rubik” tra le mani della giapponesina sembrava assolutamente semplice e di immediata soluzione (io c’avrei messo una settimana!). Spero che il libretto di istruzioni non sia in giapponese!

Scherzi a parte mi è sembrata un’idea interessante, sostenibile e adatta a chi ama gli oggetti rompicapo. Altre immagini  Continua »

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Salone Satellite. Stefan Schweighofer: 1 pouf, 9 sedute

aprile 28th, 2008 by Ivana

Stefan Schweighofer, sedia Hof04

Hof 437, una seduta camaleontica ed ergonomica. 3 elementi per 9 combinazioni di sedute.

Un Salone Satellite ricco quest’anno al Salone del Mobile di Milano. Tra i vari progetti di cui vi parlerò mi ha interessato molto la seduta Hof 437 di Stefan Schweighofer -visto che il cognome è impronunciabile e difficile anche da scrivere lo chiamo semplicemente Stefan S. da adesso!-

Stefan S, designer austrialiano, mi ha colpito per il suo bizzarro vestitino da infermiere-cameriere e poi per la sua seduta. Ovviamente scherzo… La sua seduta è apparentemente semplice, semplicissima, ma studiata con attenzione per risultare funzionale e, soprattutto, ergonomica in tutte le diverse composizioni.

Tre semplici elementi che si traducono in ben nove posizioni per sedersi o sdraiarsi, tutte comode e rilassanti. Due “sedute” e un piccolo elemento di forma cilindrica che trasformano un pouf piccolo e indiscreto in chaise longue, in seduta per meditazione o per stare accoccolati, per leggere o per rilassarsi……. Un elemento ottimo per soddisfare tutti i bisogni individuali.

Hof437 è realizzato in schiuma fredda con supporti interni in legno ed è rivestito in feltro 100% lana tosata, disponibile in diversi colori. E’ morbido ma regala un giusto sostegno alla schiena sia da sdraiati che da seduti. Poche mosse per varie configurazioni una più interessante di un’altra. Guarda le foto Continua »

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Fabio Novembre al Fuori Salone

aprile 23rd, 2008 by Cremino

Fabio Novembre

Fabio Novembre è oggi, sicuramente, uno dei talenti più originali e sorprendenti della nuova generazione del design italiano ed internazionale.

41 anni, leccese, milanese d’adozione dai tempi dell’università. E’ uno dei giovani designer-architetti più noti al livello internazionale perché sa essere carismatico, imprevedibile e abile nel firmare progetti per negozi (splendido quello di Roma), alberghi e locali ma anche divani, tavoli e oggetti che spiazzano e aprono nuovi orizzonti.

La potenza visionaria degli interni e degli oggetti disegnati da Novembre negli ultimi 15 anni (capita a pochi di avere una retrospettiva a soli 41 anni), la dimensione sartoriale con cui costruisce gli spazi piegando la materia verso condizioni e qualità inaspettate, la capacità di pensare al design come una realtà diversa, inquinata positivamente da discipline apparentemente lontane come musica, cinema, l’arte contemporanea e la moda, propongono un modo inaspettato di pensare il progetto oggi.

La sua storia è una sorta di naturale evoluzione che supera la generazione “dei padri” nobili del design italiano, insieme è uno scarto improvviso che apre scenari da percorrere per il prossimo futuro e l’avvento di un sicuro protagonista di una nuova generazione di creativi italiani Continua »

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Zona Tortona: Paola Monorchio per Glix

aprile 22nd, 2008 by Ivana

Paola Monorchio, Glix Abiti e Gioielli

Fuorisalone ’08, spazio Sparkling. Paola Monorchio e le sue creazioni di fashion design. Moda, packaging e gioielleria declinate in modo assolutamente originale e creativo.

Tutto parte dalla vivacità progettuale di Paola Monorchio -fondatrice del marchio Glix- una designer con una spiccata sensibilità verso i nuovi tessuti. Mi ha colpito moltissimo l’essenzialità unita alla “complessità” dei suoi prodotti: abiti versatili che prendono vita a partire da un semplicissimo rettangolo di cotone rafia (materiale morbido e confortevole che non ha bisogno di essere stirato!). 

Nessuna cucitura, nessun elemento sartoriale. Un abito geniale che, grazie a piccoli bottoncini e asole, si manifesta nella sua assoluta bellezza solo quando lo si indossa.

Adatto a tutti, dalle donne più esili a quelle più rotondette, gli abiti di Paola Monorchio hanno bisogno solo di un pizzico di fantasia e di essere modellati sul corpo proprio come una seconda pelle, come ci suggerisce il momento o il nostro stato d’animo. Lungo o corto, semplice o più eleborato, siamo noi a decidere tra le molteplici soluzioni quale sarà quella che più ci soddisferà.

La complessità del progetto non si ferma qui. La stessa filosofia progettuale è stata trasferita anche alle giacche e ai cappelli che Paola disegna. Proprio su questi ultimi mi piacerebbe soffermarmi un po’. Particolarmente interessante era infatti il cappellino in esposizione nello spazio Sparkling. Realizzato in canetè, il cappellino della Monorchio è composto da due elementi separati (uno circolare e uno rettangolare), non ha bisogno di nessuna cappelliera ed è estrememente facile da trasportare -occupa pochi mm di spessore. Una volta unite le due parti è possibile modellare il cappello a proprio piacimento grazie ad una piccola anima in fil di ferro (vi consiglio di vedere le foto).

Tutti i progetti sono trasportabili in un packaging-mini-guardaroba, realizzato sempre da Paola. Una sorta di valigetta con tanto di Continua »

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Concorso Dyson: chi vincerà la fase internazionale?

aprile 9th, 2008 by Ivana

Concorso Dyson, Nicola Esposito e Mauro di Martino

Solo poche ore ci separano dalla notizia che ormai aspettiamo da tempo: il vincitore del Concorso Internazionale Dyson.

Il tema del concorso di questa edizione, progettare oggetti d’uso di forte contenuto di innovazione con riferimento specifico al bagno.

Sfida accettata e stravinta dal progetto di Nicola Esposito (laureato in Disegno Industriale alla Seconda Università degli Studi di Napoli) e Mauro di Martino (laureato in Economia presso la Federico II di Napoli), dal titolo  ”la Doccia Morbida“(vi invito a rivederlo;) ).

Un progetto innovativo sia per funzionalità che per i materiali utilizzati, dal “design morbido” ed ergonomico pubblicato su decine e decine di giornali, riviste, blog, quotidiani, siti…. 

Proprio oggi, 9 Aprile, a New York verrà annunciato il vincitore del James Dyson Award 2008, il concorso dedicato ai giovani designer giunto alla quarta edizione. Tra i vari progetti vincitori dei diversi paesi ne sarà eletto uno solo. Resto quindi ansiosa di conoscere i risultati, incrciando le dita per Nicola e Mauro.

In bocca al lupo ragazzi! Fatemi sapere subito!!!   Continua …. … .. .

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Le stampelle-sedute ischiatiche di Yong Rok Kim

aprile 4th, 2008 by Ivana

Stampella-Seduta Ischiatica

Ancora una volta design e salute viaggiano di pari passo. Yong Rok Kim progetta le stampelle ischiatiche. Il design sociale si fa sempre più sentire.

Fortunatamente non mi è mai capitato di ingessarmi una gamba, ma un braccio sì, putroppo, e posso garatire che è una cosa estremamente fastidiosa che costringe i poveri malcapitati a degenze anche di vari mesi (tra ingessatura e fisioterapie varie).

Tra le cose più seccanti non va sottovalutato il problema peso che, ovviamente, nel caso di ingessatura della gamba è ancora più gravoso.  Sono infatti diversi i kili che bisogna trascinarsi anche se le stampelle, in qualche modo, aiutano la deambulazione.

Il problema emerge soprattutto quando ci si deve fermare, magari per aspettare un pullman, e si è costretti a scaricare tutto il peso del corpo sulla gamba sana. Bastano pochi minuti e la povera gambetta inizia a dare segni di cedimento. Senza sedute (valle a trovare alle fermate dei bus!!) è veramente difficile resistere più di cinque minuti.

Chissà se il designer Yong Rok Kim ha provato sulla sua pelle questa situazione o ha semplicemente osservato qualcuno. Sta di fatto che l’idea che ha avuto è molto interessante. Le stampelle che ha progettato possono essere unite per creare una sorta di seduta ischiatica (per intenderci quelle sedute dove è possibile appoggiare parte del sedere restando comunque in piedi) dove potersi appoggiare senza affaticarsi. Un piccolo gesto e le due stampelle, tramite piccoli agganci, si uniscono creando una piccola seduta.

Magari il design non è curatissimo (sicuramente non vi piacerà!) ma almeno non sono le solite stampelle nere e tristissime e l’idea mi sembra interessante. Che dite? Altre immagini   Continua »

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Wardrom, il guardaroba per disordinati

aprile 2nd, 2008 by Ivana

Guardaroba Wardrom

Wardrom, un guardaroba sui generis ideale per chi va sempre di fretta. Se siete tra quelli che odiano il disordine e le magliette sgualcite, questo prodotto non fa per voi!

Non so se qualche volta è capitato anche a voi di ricevere improvvisamente qualche amico ed avere la camera totalmente sotto sopra! In quei pochi secondi, tra citofonata e porta, appallottoliamo i vestiti e li buttiamo nel primo buco che ci troviamo sotto mano: nell’armadio, nei cassetti, sotto il letto nel vano tentativo di mettere in ordine il più velocemente possibile!

Tre giovani designer -Simone Bartolucci, Valerio Ciampicacigli e Gabriel Berretta- hanno forse risolto questo problema con un guardaroba assurdo (mi permetto di dire come loro:) ).  E’ Wardrom e nasce per “valorizzare il disordine” e per chi si spoglia in fretta e furia abbandonando i propri vestiti dove capita. Ideale anche per chi vuole sfogarsi un po’ scaraventando i vestiti contro la parete-armadio con un gesto istintivo e liberatorio. Mettere in “ordine” non è mai stato tanto divertente!

Wardrom è un guardaroba assemblabile caratterizzato da tanti “peli” semi-rigidi, disposti ad arte su una superficie, perfetti per catturare gli indumenti. Ideato per “il ragazzo disordinato del nuovo millennio“, è sicuramente un elemento di arredo che farà felici tanti ragazzi (ma forse un po’ meno le mamme…). Iniziamo a lanciare??? Altre foto Continua »

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Go Fresh, il frigorifero del futuro di Elettrolux

marzo 21st, 2008 by Ivana

Go Fresh Electrolux

Go Fresh del designer Cheng Fei è il nuovo frigorifero tra i vincitori del concorso Electrolux Design Lab.

Quinta edizione del concorso promosso dall’ Elettrolux rivolto ai giovani designer internazionali. Quest’anno i partecipanti hanno presentato i loro concept per gli elettrodomestici futuribili del 2020!

Teatro degli otto progetti finalisti niente meno che l’emblema di tutta la Francia, la celeberrima Tour Eiffel! Minimo comune multiplo di tutti i progetti: sostenibilità, nuovi materiali, approccio comportamentale e, naturalmente, design.

Go Fresh, per gli italiani Stai Fresco, è il progetto terzo classificato al concorso. Un nuovo frigorifero con una morfologia a nido d’ape con 12 celle refrigeranti indipendenti. Uno dei problemi fondamentali dei frigoriferi è infatti la dispersione di aria fresca ogni volta che si apre lo sportello del frigo con conseguente messa in moto del motore per raggiungere di nuovo la temperatura peesistente.

Il sistema messo a punto da Cheng Fei invece limita questo problema grazie alle celle indipendenti, per le quali è possibile anche scegliere 12 diverse temperature, raggiunte le quali il motore di raffreddamento si spegne per risparmiare energia. Il termoisolamento inoltre consente di mantenere più a lungo la temperatura impostata.

Mi piacciono le celle a nido d’ape ma la struttura mi sembra un po’ troppo pesante visivamente. Che ve ne pare?

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Sciocolà, Adele Rotella si ripropone

marzo 20th, 2008 by Ivana

Sciocolà, panca Adele Rotella

Una panca sintesi di design, lusso e…golosità. E’ Sciocolà l’ultima creazione di Adele Rotella.

Ritorno volentieri a parlare della cara Adele la giovane designer campana che, dopo il successo di Fruttiera, ritorna sulle scene del design con un progetto molto particolare. E’ Sciocolà, una panca che analizza e declina diverse caratteristiche messe in luce dalla curiosità e dalle osservazioni di Adele.

Mi ha infatti molto colpito l’episodio che ha ispirato Adele a progettare Sciocolà: osservando una chitarra di liuteria è stata colpita e affascinata dalle mille venature del legno, sfumature particolari e sensuali che le hanno portato alla mente i colori e le sensazioni che la cioccolata regala.

Un legno evocativo dunque, musa ispiratrice di Sciocolà, una panca con un tangibile riferimento alla cioccolata, sapientemente manifestato con un attento utilizzo di legni pregiati: Wengè, palissandro e acero tre diversi tipi di legni che richiamano rispettivamente al cioccolato fondente, al latte e bianco.

Una panca che invita alla sosta e al piacere, che soddisfa la vista, il tatto e l’olfatto rievocando il senso del gusto come nessun oggetto è mai riuscito. Per chi magari sta pensado “ok, mi piace ma mi sembra scomoda“, Adele ha pensato anche a quello, senza tralasciare forma, funzione e comodità Continua »

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Concorso RE-think+RE-cycle e Hanger

marzo 10th, 2008 by Ivana

Hanger, Xuan Yu

Inventiva, etica, sostenibilità e un tocco di originalità: le peculiarità della gruccia Hanger.

RE-think+RE-cycle è un concorso aperto a tutti i designer volto alla creazione di prodotti sostenibili creati con materiali di scarto.  Ripensare e ricreare nuovi prodotti ovviamente secondo un’ottica eco-sostenibile. Il concorso ha riscosso un grandissimo successo e sono davvero tanti i progetti partecipanti: lampade create con vecchi CD, sedute create con riviste destinate al macero, vasi e lampade o portacandele ricavati da bottiglie di plastica (o vetro) e ancora grucce appendi abiti ideate priprio con vecchie bottiglie.

Anche se non è il progetto vincitore, proprio quest’ultimo è quello che sta riscuotendo maggior successo. E’ Hanger, una gruccia con una marcia in più. E’ stata ripensata e disegnata dalla designer americana Xuan Yu ed è un semplice gancetto che si trasforma in gruccia semplicemente evvitando due vecchie bottigline di plastica.

La Yu, fondamentalmente, si è concentrata sul design del gancetto, facendo particolare attenzione alla parte inferiore che funge proprio tra interfaccia gruccia-bottiglia. Un elemento piccolo, leggero ed economico che prende vita e funzionalità solo se accompagnato da elementi destinati alla dismissione Continua »

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