Le filtro-lampade di FilterDesign

gennaio 19th, 2009 by Ivana

FilterDesign

Semplici lampade? Chiaro che no. Oggi parliamo delle filtro-lampade ideate dalla FilterDesign

Purificano l’aria mentre illuminano ed arredano! Dalle automobili agli ambienti domestici per purificare l’aria che respiriamo.

L’idea è dell’imprenditore Andrea Campi titolare della Campi Filtri Aria Automobili che dal 1992 si occupa di filtrazione ad alta efficienza nel settore automobilistico. Da questa importante esperienza, Andrea Campi decide di trasferire la tecnologia dei filtri antipolline per auto in ambiente domestici ed uffici realizzando queste particolari lampade.

Nascono così le Filtro-lampade, oggetti di design dove il filtro è la parte fondamentale dell’aspetto e del funzionamento della lampada. Un filtro-paralume pronto a trattenere microparticelle e pollini presenti nell’aria.

Tutte le filtro-lampade sono caratterizzate da una serie di LED capaci di sviluppare 15 programmi di luce differenti, a colore fisso o variabile. Ma ovviamente la peculiarità di queste lampade risiede nell’enorme superfice filtrante (che arriva anche ad 1,5 m2) che riesce ad aspirare e trattenere particelle anche inferiori ad un micron, trattenendo quindi pollini e polveri fini PM5 e PM2,5. Grazie alle velocità di ventilazione delle lampade, è possibile filtrare dai 50 ai 110 m3 l’ora risultando così ideale per ambienti grandi e più piccoli.

I modelli sono 3 – Cily, Dadò e Pinguy – tutti dalle linee minimal, pronti a mantenere molto bassi i livelli di particolato dell’aria che respiriamo. Lampade ideali per chi soffre di allergie e, ovviamente, per chi desidera vivere o lavorare in un ambiente più salubre. Che ne pensate? Continua »

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D3O: da plastica ad acciaio in un istante!

gennaio 15th, 2009 by Ivana

D3o smart material

D3o è un nuovissimo materiale super tecnologico dotato di “molecole intelligenti“. Sebbene sia estremamente flessibile e morbido al tatto, riesce istantaneamente a diventare più duro dell’acciaio

La lista degli smart materials si arricchisce grazie a d3o, un composito di ultima generazione, particolarmente flessibile e che riesce ad adattarsi perfettamente alle curve del corpo.

All’apparenza sembra un comune materiale, ma d3o si trasforma in pochi attimi (vedere per credere!). Basta un colpo un po’ più deciso e le molecole di d3o si legano saldamente per attutire il colpo irrigidendo istantaneamente il materiale che ritorna morbido e flessibile un attimo dopo. In situazioni normali, quando i legami tra le molecole che compongono il materiale sono deboli, d3o è morbido e flessibile; l’energia generata da un colpo, o da un’improvvisa deformazione, altera il legame chimico e il materiale si trasforma in uno scudo protettivo.

A queste incredibili caratteristiche va aggiunto che d3o è un materiale estremamente indossabile e traspirante, per questi motivi al momento è utilizzato per le tute di sport in cui si rischiano impatti violenti (snowboard, sci, motociclismo..) e per abiti antinfortunio.  Gli atleti della nazionale del Canada, che hanno partecipato alle olimpiadi invernali di Torino 2006, sono stati muniti di queste incredibili tute e di sci prodotte dall’azienda statunitense Spyder. Continua »

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I "gioielli" di Ryoji Takahashi per i non vedenti

dicembre 15th, 2008 by Ivana

Info Jewelry

Ryoji Takahashi disegna gli Info Jewelry un nuovo tipo di gioiello destinato ai non vedenti.

Più che un vero e proprio gioiello parliamo di un elegante strumento tecnologico di social design utile per chi purtroppo ha dei problemi alla vista. Dopo i progetti di Pininfarina Extra, arrivano gli Info Jewelry.

Il prodotto ideato dal designer giapponese infatti è un piccolo kit anello-auricolare tecnologico e di tendenza.

Quello che all’apparenza è un semplice anello o un piccolo auricolare bluetooth altro non è che un sistema tecnologico per rilevare informazioni dai prodotti. All’interno dell’anello c’è un piccolo scanner che riesce a catturare alcune informazioni utili dai codici a barre e convertirle in dato acustico destinato all’auricolare (via bluetooth).

In questo modo gli utenti potranno “leggere” diverse informazioni sui prodotti che intendono acquistare come prezzo, date di scadenza, ingredienti… direttamente dall’auricolare. Tutto per una spesa guidata, sicura e a misura di tutti. 

Gli utilizzi ovviamente potrebbero essere molteplici, non fermiamoci solo alla spesa. Pensiamo ad applicazioni in ambiti culturali, medici o anche per il tempo libero. Può essere un ottimo spunto per ampliare la ricerca e sviluppare ancora il progetto. Che ne dite? Continua »

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Giappone: arrivano i marciapiedi piezoelettrici

dicembre 11th, 2008 by Ivana

marciapiede piezoelettrico giappone

Le tecnologie piezoelettriche arrivano anche in Giappone. Grazie a dei particolari marciapiedi i giapponesi riusciranno a creare energia pulita direttamente dai passi delle persone. 

Energia pulita creata direttamente dai passi delle persone. Il tappeto piezoelettrico per l’energia gratuita e rinnovabile.

Di applicazioni piezoelettriche ne abbiamo già viste molte a partire dalla discoteca di Rotterdam, alla palestra della California, senza dimenticare la metro di Londra o i pacemaker per il cuore. Alla lista oggi aggiungiamo i marciapiedi giapponesi.

Il sistema è stato installato all’esterno della stazione ferroviaria di Shibuya -Tokio-  pronto per catturare tutta l’energia dei viaggiatori. Per ogni passo di una persona, di almeno 60 Kg, i sistemi piezoelettrici riescono a generare 0,5 KWh.  Per chi puo’ fare un “salto” potrà vedere il marciapiede in funzione fino al 26 Dicembre.

Un sistema dalle dimensioni minime, dai costi limitati e dall’elevata efficienza. Dopo questa prova, il Giappone inizia a pensare a progetti più seri e duraturi, ad sistemi per l’intera città -o per parti della città- per catturare quanta più energia possibile per alimentare sistemi illuminanti o creare strade energetiche. Staremo a vedere. Intanto qui in Italia non si muove niente. Che tristezza.

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Il mulino eolico di Philippe Starck

dicembre 3rd, 2008 by Ivana

PAla eolica di Philippe Starck

Philippe Starck ritorna! Dopo l’abbandono e le scuse sul design morto, si ripropone con il suo nuovo prodotto “democratic ecology“. Quando l’ecologia non è un lusso per pochi. Un micro generatore eolico per risparmiare l’80% dell’energia utilizzata per le abitazioni.

La prima pala eolica “sexy” e alla portata di tutte le tasche è quella disegnata dal designer francese Philippe Starck. In piena era di design ecologico, il caro Starck ci propone il suo mulino a vento, non solo funzionante (chissà)  ma anche bello esteticamente, in piena filosofia starckiana.

Eolienne, questo il nome, sarà prodotta da un’azienda toscana, la Pramac, e venduta nei suoermercati ad un prezzo tra 500 e 800€. Basta posizionarla sul tetto per fornire l’energia necessaria al fabbisogno giornaliero di un’abitazione. Il design geometrico ma morbido del mulino, realizzato in plastica trasparente, si presta ad essere una presenza discreta sui tetti delle città.

In linea con il concetto di immaterialità – ha spiegato il designer -, ho disegnato un windmill molto speciale: bellissimo, la prima turbina eolica quasi invisibile. Ora desidero che l’ ecologia sia alla portata di tutti. Il windmill rappresenta, infatti, la democratizzazione dell’ ecologia. Sarà contenuto in una scatola e venduto nei supermercati, a costi contenuti. Perché chiunque possa decidere di comprarlo e, in pochi minuti, montarselo sul tetto di casa!”

Belle le intenzioni anche se personalmente nutro dei dubbi circa il funzionamento e la reale quantita di energia prodotta da questo mulino. Non ci sono dati ufficiali relativi ai KW prodotti all’ora, nè ulteriori specifiche tecniche (se le trovate sarò lieta di pubblicarle).  Che dite..è un’altra trovata di Starck? 

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La bottiglia per l'acqua realizzata in carta

dicembre 2nd, 2008 by Ivana

360 Paper

Lo studio BrandImage lancia 360 Paper, la prima bottiglia per acqua realizzata in carta! Un progetto ideato per far fronte alle tonnellate di bottiglie di plastica che si accumulano numerose nelle discariche.

L’idea è quella di sostituire le tradizionali bottiglie di plastica che, a detta della BrandImage troppo spesso finiscono in discarica (circa l’86% negli USA) senza essere riutilizzate o riciclate, con un prodotto riciclato, riciclabile e biodegradabile al 100%, la carta appunto. 

La parte più interessante del packaging sta nello studio del tappo, che in 360 Paper mi sembra la cosa più interessante (forse l’unica). La parte superiore della bottiglia è caratterizzata, infatti, da quell’elemento ellittico che si può spezzare dal resto della bottiglia; una volta aperta la bottiglia questo elemento ellittico si divide in due parti, una da incastrare alla base del collo della bottiglia che aiuta a versare l’acqua, mentre l’altro, che funge da tappo, si aggancia a pressione all’anellino alla destra della bottiglia, così non si perde ed è sempre pronto all’uso.

Oltre alla domanda che vi starete ponendo tutti (come fa la carta a conservare e preservare il liquido contenuto senza sciogliersi) mi domando perchè, invece di sensibilizzare le persone ad un utilizzo più etico e consapevole delle plastiche, vengono proposti questi oggetti che non risolvono il problema alla base.  Quello che è chiaro è che per essere idrofoba la carta va sicuramente trattata, perciò tutto il senso più etico e “verde” va comunque perso. Del progetto salverei solo il tappo, il resto non mi convince affatto e al sito non ci sono specifiche circa il materiale. Voi cosa ne pensate? Altre immagini Continua »

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Ross Lovegrove e l'incredibile rifugio Alpine Capsule

dicembre 1st, 2008 by Ivana

Capsula Alpina Ross Lovegrove

Si chiama Alpine Capsule, il nuovo rifugio hi-tech creato dal designer inglese Ross Lovegrove. Una sfera tecnologica pronta ad accogliere gli amanti delle alte quote per una notte e vivere a contatto con la natura a 360° in un ambiente isolato e confortevole.

Ross Lovegrove ormai lo conosciamo bene tutti, il suo amore per il design biomimetico è stato da sempre la sua arma vincente, l’innovazione e il design organico sono da sempre i suoi tratti distintivi con i quali firma tutti i suoi progetti. Pensiamo a Solar Trees e Car on a Stick solo per fare degli esempi.

Alpine Capsule è l’ultimo progetto del designer inglese Lovegrove, un vero e proprio rifugio hi-tech totalmente ecologico che sarà posizionato sul Piz La Ila -Dolomiti- a oltre 2100 metri. Una capsula bellissima caratterizzata da un design che ricorda una goccia di mercurio (Ross ha un debole per questo materiale, mi viene subito in mente il suo lampadario Mercury!), un esclusivo rifugio autoalimentato e totalmente isolato termicamente dall’ambiente circostante. 

8metri di diametro per questa struttura a doppio vetro, ricoperta da un coating riflettente, il cui involucro esterno diffonde e riflette l’ambiente circostante la capsula, quasi dematerializzandola, senza però precludere la vista ai fortunai occupanti e di contemplare il paesaggio esterno in ogni condizione ambientale e atmosferica.

Grazie alle piante artificiali “power plants” (delle unità artificiali remote a forma di pianta, molto simili per il funzionamento ai Solar Trees)  tutta la capsula sarà alimentata con energia pulita proveniente dalle celle solari e dalle mini turbine eoliche inglobate nella “pianta”. Continua »

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Il "vaso" hi-tech della STC

novembre 26th, 2008 by Ivana

Vaso-Router wi-fi

La compagnia di telecomunicazioni saudita STC disegna questo bel vaso. Cosa c’entra la STC con un vaso?? Beh, se il vaso è anche un router wireless c’entra e come! Un vaso elegante, dal design accattivante ma, soprattutto, tecnologico! 

E’ il vaso-router wifi che la STC mette a disposizione dei suoi clienti per i collegamenti internet (le nostre compagnie di comunicazione riescono a malapena a sfornare ovvie scatoline rettangolari!). Il primo router da mettere in bella mostra allo studio o in un raffinato salotto. 

Semplice ma curato il design che lascia a bocca aperta per la funzionalità che cela. Un vaso che integra, oltre al router wi-fi, altri servizi connessi alla rete telefonica (VoIP, DSL, linea telefonica), senza dimenticare la possibilità di usarlo come portafiori!

Bella la scelta stilistica, il design e le varie applicazioni possibili. La cosa che mi lascia veramente perplessa è aver concepito di un oggetto elettrico che può entrare a contatto con l’acqua. In termini di sicurezza l’oggetto lascia molto a desiderare. Voi che dite? Continua »

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Casa 100k, la casa ecosostenibile a basso impatto economico ed ecologico

novembre 24th, 2008 by Ivana

Casa 100K

100mq a 100 mila euro. Abbordabile, innovativa ed ecosostenibile: la casa 100K è una abitazione ecologica a basso impatto economico ideata dall’architetto Mario Cucinella in collaborazione con Italcementi Group.

Di Mario Cucinella abbiamo già parlato qualche articolo fa con il Centro per le Tecnologie e le Energie Sostenibili, un progetto di bioarchitettura realizzato in Cina, ma questa volta il progetto è tutto italiano, a basso costo, a misura di desiderio, a basso impatto. 

Sono i tre presupposti  – il primo di carattere economico, il secondo di carattere sociale e il terzo di tipo energetico – che danno vita al progetto Casa 100 k, un nuovo modello abitativo condominiale.

Il tentativo di restituire una risposta a domande di economicità, riduzione di emissioni inquinanti e senso di piacere dell’abitazione. Una casa viva, colorata, che lascia spazio alle differenti identità e modalità di vivere, ma capace di produrre energia utilizzando ogni strategia passiva e attiva per rendere l’edificio una macchina bioclimatica. La casa si avvale di tutte le tecnologie disponibili per limitare i costi di costruzione senza compromettere la qualità. Una casa a basso costo acquistabile grazie a un mutuo che può essere coperto in buona misura attraverso l’energia che è in grado di produrre. Continua »

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Il pacemacker alimentato dai battiti del cuore

novembre 18th, 2008 by Ivana

Pacemaker autoricaricabile

Tecnologia, medicina e design. I pacemaker di domani verranno alimentati dall’energia sviluppata del battito del cuore.

Molto spesso su A+D vi riporto notizie relative al fantastico connubio tra tecnologia e design ma solo una volta ho parlato di teconogia, design e medicina con il progetto Re-Walk.

Dopo i tanti progetti sostenibili, alimentati dall’energia delle persone come la Discoteca di Rotterdam, la metro di Londra, la E-Bag Electrolux  e la palestra California Fitness anche la medicina si propone con un nuovo progetto che sfrutta energie alternative.

Il progetto -prototipo- è di David Tran della Stanford University, il quale ha progettato questo nuovo pacemaker che utilizza liquidi e magneti, sarà possibile allungare notevolmente la vita delle batterie di questi veri e propri salvavita. 

Il pacemaker è collegato a due piccoli palloncini posti vicino al cuore in due posizioni differenti, pieni di liquido che viene mosso dalle pulsazioni attraverso un tubicino di silicone. Lo spostamento di liquido muove magneti che generano carica elettrica che combatte il decadimento della carica della batteria Continua »

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