Towel-Bag: il telo-borsa del designer Jan Dobmaier

giugno 24th, 2009 by Ivana

Towel Bag

Accessori mare. Il telo-borsa di Jan Dobmaier.  Fashion design e funzionalità in un unico prodotto.

Tempo permettendo, l’estate sembrerebbe ormai essere alle porte e, per i fortunati, è finalmente tempo di mare, vacanza e relax!!  Towel-Bag è un accessorio utilissimo per l’estate, ideale per una giornata al mare o piscina o per soggiorni più lunghi.

Il progetto si chiama appunto Towel/Bag e altro non è che un telo da mare che si trasforma in una comoda e capiente borsa. Ideatore di questo telo mare fashion il designer tedesco Jan Dobmaier. Per chi vive il mare al 100% un accessorio da non perdere prodotto dal brand Pension Fur Produkte e acquistabile a 27,00 euro.

In pratica questo telo ha quattro fori predisposti agli angoli, in modo tale da poterli “combinare” assieme per poterlo chiudere come una sacca/borsa, e contenere quindi i nostri oggetti da portare ovunque vogliamo. Ottima soluzione per non andare in spiaggia con borsoni smisurati e sentirci più libere.  Altre immagini Continua »

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Packaging per popcorn a microonde

giugno 10th, 2009 by Ivana

anni nykanen pop-up packaging

Sono rimasta senza parole quando ho visto questo packaging per popcorn da cuocere a micoonde. Essenziale, elegante e mutevole, è il packaging disegnato dalla designer Finlandese Anni Nykänen.

E’ un Pop-up packaging perchè prima di inserirlo nel forno a microonde la struttura del contenitore è squadrata, a forma di scatolina, per poi, per azione del microonde e del calore generato dai chicchi di mais presenti all’interno, trasformarsi in una ciotolina stilizzata pronta per il consumo dei popcorn.

Il funzionamento di questo packaging è il medesimo dei POPZ (io li trovo sempre da Blockbuster, ma adesso anche i supermercati li vendono). La differenza, come si vede, sta tutta nel packaging e nell’appeal che la forma regala. Man mano che i chicchi di mais scoppiano, il packaging cambia forma fino a diventare una graziosa ciotola. Grazie ad una membrana in carta, che segue i movimenti del packaging, nessun chicco andrà perso. Una volta rotta questa carta non resta che offrire popcorn a tutti, magari davanti un bel film (senza sporcare nemmeno una padella)!

Mi piace molto e mi fa venir voglia di mangiare popcorn! Spero di trovarlo presto da Blockbuster!! Vi piace? Altre immagini Continua »

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Soft Clock, l'orologio "morbido" di Myznik Egor

giugno 3rd, 2009 by Ivana

Soft Clock

Minimal e particolari, sono gli orologi Soft Clock del designer russo Myznik Egor

Tra gli orologi visti su A+D sicuramente ricorderemo gli orologi di Denis Guidone o Meaning of  Time di Bomi Kim, ma questi del designer Myznik Egor sono davvero originali.

Ispirati sicuramente alle celeberrime opere di Fontana o Bonalumi, gli orologi ideati dal designer Egor uniscono magnificamente il gusto dell’arte al design. 

Anima di tutto l’orologio una superficie morbida, realizzata in PVC, che ricopre tutta la struttura dell’orologio, lancette incluse. Sono proprio queste ultime a spingere delicatamente contro la membrana in PVC e disegnare delicati giochi di luci ed ombre. 

Un orologio dinamico e cangiante pronto a scandire il tempo in un modo raffinato e colto rivisitando le opere di Bonalumi. Per chi lo desidera è possibile rimuovere la membrana per personalizzare la curvatura delle lancette ed avere un effetto luce-ombra più o meno accentuato. 

Sicuramente un orologio per gli amanti dei prodotti particolari ma da sconsigliare a chi vive in simbiosi con le lancette visto che questo Soft Clock nasce solo con la lancetta delle ore… eh si, solo ore (anche se quella dei minuti può essere aggiunta in un secondo momento) così da poter vivere senza stress e fretta il tempo che passa. Ideale per chi ha pochi impegni!! Altre immagini Continua »

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Seedbomb: una bomba contro la desertificazione

maggio 15th, 2009 by Ivana

SeedBomb

La prima arma contro la desertificazione! Seedbomb le bombe del futuro, le uniche capaci di far sbocciare la vita.

Parliamo ancora una volta di progetti sostenibili e di concept interessanti. Il progetto in questione è frutto dei designer Hwang Jin Wook, Jeon È Ho, Han Kuk e Kim Ji Myung.

Un incredibile team che ha unito le proprie forze per delineare un nuovo modo di distribuire gli aiuti diretti alle aree di imminente desertificazione

Un argomento estremamente attuale, purtroppo, che grazie a questo progetto potrebbe trovare una soluzione. Le Seedbomb sono dei dispositivi di semina di piante realizzati con un guscio biodegradabile progettati per essere abbandonati dagli aerei per rallentare la diffusione delle regioni desertiche. Un vero e proprio bombardamento benigno pronto a trasformare un terreno arido e incolto in un’area verde e rigogliosa.

All’interno di ogni bomba (come si vede dalle foto) sono presenti una serie di micro capsule pronte ad essere liberate e rinverdire i terreni deforestati. Una volta raggiunto il suolo, ogni singola capsula contiene tutto ciò di cui ha bisogno per far crescere il seme e fertilizzare il terreno: la plastica si biodegrada e lascia spazio a terriccio concimante e ad altri semi. Spero che, oltre alle capsule, anche la bomba sia realizzata in materiale biodegradabile. Continua »

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Wood you like a cup of tea: la teiera per un tea "verde"

maggio 14th, 2009 by Sara Calvanese

Teiera Wood You Like a Cup of Tea

Certo il Cappellaio Matto la vorrebbe sicuramente. Al giorno d’oggi parlare di ecologia, in tutti i settori, è ormai il tema del momento, e la natura la fa da padrona ormai anche nel design.

E in un mondo di teiere classiche, perfettine e “damine” eleganti, questa sì che desta attenzione. 

Progettata dal designer Jacob Solgren per Konstfack (Università per le Arti, l’Artigianato e il Design di Stoccolma, Svezia), Wood you like a cup of tea, questo il suo nome (da notare il perfetto gioco di parole wood/would), è una teiera perfetta, che si presta al suo uso e che non disdegna l’aspetto estetico.

Come fosse stata ricavata ed asportata da un ramo d’albero di un bosco incantato, Wood you like a cup of tea è stata realizzata in porcellana “dura” di color nero, per far sì che rendesse davvero l’idea del tronco d’albero, nella vista e nel tatto.

Inoltre c’è da dire che la porcellana “dura” è cotta a 1300 – 1400°C e, con un alto contenuto di caolina, è molto resistente alle rotture. Differentemente dalla porcellana “tenera” che, con una maggiore componente di feldspati, è cotta a 1200 – 1300°C e per questo motivo ha una minore resistenza meccanica, quindi risulta più fragile.

E con la sua fogliolina di tea pendente vi sembrerà davvero di entrare a stretto contatto con la natura.

Da segnalare sicuramente i progetti presentati nel sito Konstfack, tutti orientati verso materiali naturali, tante piccole opere d’arte. Ora concediamoci un bel tea magari contemplando questa bella teiera!

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Gota, il futuro delle lavastoviglie?

maggio 11th, 2009 by Ivana

 

Lavastoviglie Gota

Direttamente dal futuro ecco Gota.

Quella che a prima vista vi sembra un’automobile futuristica, ad una più attenta analisi si manifesterà per quello che realmente è: una lavastoviglie dal design estremamente gradevole e futuribile.

L’idea è del giovane designer Ibsen Caldas che, con il suo progetto morbido e tecnologico, ha rivoluzionato il design delle tradizionali lavastoviglie realizzando un oggetto da utilizzare all’occorrenza. Piccola e compatta la si utilizza quando serve e la si può riporre esattamente come un tradizionale elettrodomestico compatto.

Niente spigoli nè forme ingombranti, ma una lavastoviglie dalle dimensioni ridotte, ideale per i piccoli nuclei familiari d’oggi o per i single (perchè no anche studenti), che non tralascia importanti aspetti di design sostenibile.

Quattro coperti e un design intelligente in grado di riciclare l’acqua per diversi utilizzi. Nel prelavaggio, per esempio, i piatti vengono pretrattati con del vapore. Una volta finito il ciclo, tutte le goccioline di vapore che si sono condensate sulla superficie di Gota vengono recuperate ed utilizzate per il lavaggio dei piatti (assicurando che la quantità di acqua recuperata in questo modo è pari ad una pinta).

Non solo esteticamente gradevole ma anche attenta agli sprechi.  Si spera che nel futuro le lavastoviglie funzionneranno senz’acqua. Un futuro troppo lontano? Altre foto Continua »

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IF: batteria e caricabatteria in un unico prodotto

maggio 5th, 2009 by Ivana

IF Battery

Batteria e caricabatteria tutto in un unico prodotto. E’ IF una nuova batteria progettata dai designer Qian Jiang & Yiying Wu. (Qian Jiang l’abbiamo già conosciuto con Soft Phone il cellulare di tessuto)

Il futuro dei nuovi prodotti di design è sicuramente la multifunzionalità e, in questo senso, IF è un prodotto estremamente intelligente.

Queste particolari batterie, infatti, per essere ricaricate non necessitano di nessun caricabatterie. Basta semplicemente ruotare la linguetta verde, estrarre i due elementi metallici ed inserirli in una presa elettrica.

Il sistema ci permetterà così di ricaricare le batterie in qualsiasi posto senza bisogno di portare con noi ingombranti caricabatterie (che puntualmente dimentichiamo a casa!). 

Grazie ad un piccolo OLED posto al lato della batteria, è possibile controllare il livello di carica e recuperare le batterie una volta avvenuta la completa ricarica.

Le batterie IF sono inoltre rivestite con uno strato polimerico isolante per garantire una maggiore sicurezza agli utenti.

Il sistema è intelligente, e sicuramente elimina gli accessori per caricare le batterie, ma di certo bisognerà trovare diverse prese elettriche libere per ricaricare tutte le batterie. In più purtroppo devo aggiungere che per i nostri sistemi elettrici probabilmente il sistema non potrà essere integrato nella batteria considerando che le nostre spine elettriche non hanno le listarelle (vedi le foto) ma sono dotate di cilindretti metallici. Bisognerebbe perciò ricavare degli alloggi per i cilindretti a discapito della batteria. Staremo a vedere l’eventuale versione italiana. Intanto vediamo che ne pensate. Tutte le immagini Continua »

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Moy, l'automobile intelligente che crei tu

aprile 14th, 2009 by Ivana

Automobile MOY

Moy, l’automobile che crei tu! Non è un’auto per writers o per i nuovi grafici, ma un’automobile per tutti, estremamente tecnologica e versatile!

La prima auto che potrà cambiare look come il desktop del nostro pc.

Nasce proprio da questa idea e dal nuovo approccio e le capacità di stare al passo coi tempi che i giovani hanno con le tecnologie e le innovazioni.

Nasce così Moy, un’automobile nuova, sia per materiali che per tecnologie, ideata dal giovane designer croato Elvis Tomjlenovic vincitore del concorso Auto(r) Design Conference. Moy è un concentrato tecnologico che vede, per la prima volta, un’automobile personalizzabile in un click.

Tutta la carrozzeria della nuova autovettura Moy sarà realizzata in un sottile strato di policarbonato caratterizzato da una struttura sandwich all’interno della quale si troveranno altri strati di cristalli liquidi, led e fibre elettrocromiche.

Tutto questo per l’auto destinata “alla generazione del futuro che userà la tecnologia come strumento principale per esprimersi e comunicare“. Cambiare skin all’auto sarà semplicissimo. Ogni utente potrà disegnare al pc l’esterno dell’autovettura con un disegno che meglio lo rappresenta e poi semplicemente trasferirlo wireless all’auto che, in pochi secondi, cambierà faccia. I vari disegni  …

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Bamboo Phone: il cellulare ecosostenibile

aprile 1st, 2009 by Ivana

Bamboo Phone

Il primo cellulare biodegradabile realizzato in bamboo. Si chiama Bamboo Phone.

Funziona praticamente come un normale telefono cellulare ma ha concept estremamente sostenibile. Dopo i cellulari in legno, quelli per bambini (gli Oh Kids Phone) o per anziani (gli SMS Text Messenger), il target si rivolge ai fruitori attenti all’ambiente. Arrivano così i cellulari realizzati in bamboo.

Questa volta non parliamo di un gioco stilistico o di un utilizzo di un materiale inconsueto, ma di un cellulare concepito per rispettare l’ambiente.

Si usa come un cellulare tradizionale, permette di fare e ricevere chiamate ma, a differenza dei cellulari tradizionali da gettare nei rifiuti speciali (RAEE), per la dismissione Bamboo Phone può essere tranquillamente gettato nei rifiuti umidi. La struttura esterna, e parte di quella interna, è realizzata infatti in mais e bamboo che, a distanza di qualche mese, si trasformeranno in concime per la terra.

Bamboo Phone non avrà bisogno di caricabatterie ma si ricaricherà a mano grazie ad una piccola manovella posta nella parte posteriore del cellulare. I consumi saranno ridotti all’osso anche grazie ad un particolare display monocromatico. Ideatore di questo cellulare sostenibile il designer Gert Jan Van Breugel.

Non è il massimo dell’innovazione, ma sicuramente rappresenta un buon sistema biodegradabile, facilmente disassemblabile che fa uso di energie alternative. Bisognerà comunque stare attenti alle batterie. Mi sembra comunque un ottimo spunto. Altre immagini Continua »

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Miesrolo Chair: una sedia da srotolare

marzo 23rd, 2009 by Ivana

Miesrolo Chair

Un’idea semplice quanto geniale quella del designer serbo Uros Vitas e della sua Miesrolo Chair.

Sembra una struttura debole e amorfa ma basta un gesto e la sedia  Miesrolo prende forma.

Tanti pezzetti e listarelle di legno tenuti assieme da due grosse strisce di tessuto (probabilmente feltro). Sembra un progetto impossibile quello del designer Vitas eppure la sua sedia sembrerebbe essere più resistente di quello che sembra.

Alcuni dei suoi prodotti vennero già esposti l’anno scorso al Salone Satellite, sedia compresa, riscuotendo abbastanza successo. A distanza di un anno si riparla proprio della sua sedia, dal sapore così particolare che richiama le celeberrime forme della sedia Cantilever di Mies Van Der Rohe (non a caso il nome evocativo).

Un’incredibile sedia formata da soli pezzi di legno dalle forme particolar, ora quadrati ora trapezoidali, studiati e ragionati per far si che, una volta srotolata, la Miesrolo Chair assuma la sua forma garantendo rigidezza e stabilità. 

Per riporla o traspostarla basta arrotolarla su se stessa a mò di rotolo e il gioco è fatto. L’unica mia perplessità è relativa alla resistenza nel tempo del feltro ma l’idea è interessante. Continua »

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