Folding Bamboo Houses: ricoveri temporanei e architettura sostenibile

novembre 11th, 2008 by Ivana

Folding Bamboo Houses

L’arte degli origami ispira le costruzioni per i ricoveri temporanei realizzati in bamboo. Sono le Folding Bamboo Houses, un’idea di Ming Tang nata per aiutare le persone in caso calamità naturali come terremoti o tsunami.

Il terremoto di magnetudo 7.9 che ha colpito il centro della Cina lo scorso Maggio, uccidendo più di 69.000 persone, ha segnato fortemente l’architetto Tang portandolo a progettare dei rifugi temporanei leggeri e modulari, facilmente montabili e sostenibili. Un emblema di progettazione di design sociale e sostenibile.

Le Folding Bamboo Houses sono case-rifugio esteticamente incantevoli, funzionali, dinamiche, capaci di adattarsi e rispondere facilmente a tutte le necessità, realizzate con materiali sostenibili e capaci di assumere moltemplici aspetti. Un progetto che ha recentemente vinto la mensione speciale al Re:construction Award, un importantissimo premio sponsorizzaro da UrbanRe:Vision di San Francisco.

La particolare geometria delle Bamboo Houses permette l’unione di varie strutture modulari che possono essere rapidamente assemblate in fabbrica e trasportate a destinazione. Una volta assemblate, e determinata la morfologia per l’occasione, è possibile ricoprire le strutture con una carta riciclata pre e post consumo. 

Un esempio di architettura sostenibile, mutevole, capace di adattarsi a mille situazioni e produrre scenari potenzialmente infiniti. Esteticamente sono impeccabili, sicuramente assicurano spazi al coperto, dove radunarsi temporaneamente, ma non mi sembra assicurino molta protezione agli agenti atmosferici, sorattutto se nascono come case-rifugio. Mi sembrano più dei bellissimi elementi per arredo urbano, per istallazioni o allestimenti o al massimo spunti molto interessanti da studiare per altre applicazioni. Voi che pensate? Le immagini Continua »

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L'oggetto misterioso 2

novembre 10th, 2008 by Ivana

Oggetto misterioso 2, la vendetta. Dopo Kilip, vediamo questa volta la vostra fantasia cosa vede in questo oggetto.

POI vi svelo tutto;) Continua »

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Il tecnologico autobus della Microsoft

novembre 10th, 2008 by Ivana

Microsoft Autobus

Confortevole e tecnologico, è l’autobus pensato dalla Microsoft. Scrivanie, tastiere e monitor extrapiatti per viaggi multimediali. La compagnia del libro o del lettore Mp3 cede il posto al pc. Per chi proprio non riesce a staccarsi dal pc, è sicuramente l’autobus ideale!

Chi viaggia molto sa quant’è importante trovare qualcosa da fare durante il viaggio; c’è chi legge, chi studia, chi manda sms, chi ascolta musica o chi, più tecnologico, passa il tempo con il proprio portatile (magari con tanto di connessione wi-fi). Purtroppo quest’ultima pratica è impossibile da mettere in atto negli autobus, così stretti che non è possibile nemmeno accavallare le gambe!

Il progetto della Microsoft farà felici molti “appassionati” e renderà i viaggi in autobus più confortevoli e produttivi; le ore passate nel traffico non saranno più perse ma utilizzate per lavorare o portare a termine qualche lavoro non ancora finito in ufficio. 

L’idea arriva dalla Cina e, più di autobus, parliamo di un vero e proprio ufficio mobile  probabilmente nato per migliorare la qualità lavorativa di alcuni impiegati che passeranno la prima o l’ultima ora di lavoro in autobus arrivando direttamente a casa al termine dell’orario lavorativo.   Continua »

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100% Tokyo Design Week: Flat Lamp. La prima lampadina ultrapiatta.

novembre 7th, 2008 by Ivana

Lampadina Ultrapiatta

Il redesign dell’oggetto più comune e consolidato di tutti i giorni: la lampadina. Al 100% Tokyo Design Week arriva Flat Lamp, la lampadina ultrapiatta.  Rimensioni ridotte di 1/3, design ottimizzato e funzionalità invariata!

E’ l’idea del designer coreano Yoonhuyn Kim che è riuscito nell’arduo compito. Sostanzialmente la forma è rimasta invariata, soprattutto se osserviamo il progetto di faccia, ma basta una piccola rotazione della lampadina per capire che qualcosa è cambiato!

Ben un terzo di prodotto in meno per una lampadina piatta che assolve magnificamente alla sua funzione e che riesce anche ad ottimizzare altri aspetti.

Sicuramente uno su tutti è il trasporto. La forma schiacciatale regala un aspetto sostenibile, permettendo infatti di trasportare il triplo dei prodotti, con ricadute positive sull’ambiente e sul costo del prodotto stesso.

Una forma perfetta non solo dal punto di vista estetico ma anche funzionale. L’utilizzo è quello di sempre (si svita e si avvita nello stesso modo, illumina nello stesso modo….) ma sicuramente il particolare design la rende molto meno fragile e delicata delle tradizionali lampadine, soprattutto durante il trasporto (all’interno del packaging la lampadina non può nemmeno muoversi).

Per me è un ottimo prodotto. Vediamo le vostre critiche… Continua »

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National Space Center: il museo ricoperto di "cuscini"

novembre 6th, 2008 by Ivana

National Space Center Leicester

Inghilterra. Scenario di architettura contemporanea e ricerca sui nuovi materiali. Una delle attrazioni turistiche  più suggestive è senza dubbio il National Space Center di Leicester, una cittadina situata vicino il fiume Soar in Inghilterra.  L’edificio, interamente ricoperto di “cuscini d’aria” è opera dell’architetto inglese Nicholas Grimshaw.

A primo impatto colpisce subito per la struttura dell’edificio caratterizzata da 38 grandi cuscini di EFTE (lo stesso materiale con il quale è stato costrito il Water Cube di Pechino) che gli regalano un aspetto soffice e tecnologico.  Una struttura interna in alluminio ricoperta da tre strati di EFTE stabile ai raggi UV e con una superficie autopulente per un edificio eco-sostenibile che ha bisogno di pochissima luce artificiale per l’illuminazione degli ambienti interni.

Una torre espositiva che ospita un museo aerospaziale, un planetario, dei laboratori di ricerca ed informazione per studenti di tutte le età e sei gallerie per mostre e attività per i visitatori più grandi (volo spaziale, cosmologia ed astronomia) e per i bambini, ai quali è dedicato il Challenger Learning Center una struttura interattiva per simulare una missione spaziale. Il centro è nato in collaborazione tra il centro di ricerche spaziali dell’università di Leicester e le agenzie governative locali. 

Sebbene la struttura possa essere considerata effimera, i vari rivestimenti sono garantiti per oltre 60 anni. Sicuramente un periodo molto lungo per questo genere di materiali, ma sempre più spesso mi chiedo cosa resterà delle nostre architetture alle generazioni future. Pensate sia meglio progettare per l’ “eternità” o per il “presente”?. Altre immagini Continua »

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Rain Drop: il dispositivo per raccogliere l'acqua piovana

novembre 5th, 2008 by Ivana

Rain Drops Evan Gant

L’acqua è il bene più prezioso della terra, più prezioso dei diamanti e del petrolio. Una risorsa sfruttata e troppo spesso usata male, in modo irrispettoso. Impariamo a saperla usare ed evitare sprechi. Impariamo anche ad utilizzare l’acqua piovana. E’ il progetto Rain Drop del designer Evan Gant. Un progetto di social design estremamente interessante, destinato al recupero dell’acqua piovana.

L’idea associa, oltre al recupero dell’acqua, il recupero e riutilizzo di bottiglie di plastica -a fine vita- che fungeranno da piccoli serbatoi. Il progetto, vincitore del concorso Design for Poverty, è destinato ai paesi poveri e riesce a raccogliere l’acqua piovana attraverso una serie di beccucci da applicare alle grondaie delle case.

Grazie ai particolari beccucci, ai quali si collegano le bottiglie, l’acqua viene fatta scorrere e conservata nelle bottiglie stesse ed è pronta per essere usata. Ovviamente non parliamo di acqua potabile, ma di acqua pronta per essere utilizzata per l’agricoltura, per usi personali e per mille altri usi ai quali viene impropriamente utilizzata l’acqua potabile.

I beccucci hanno una doppia funzione: possono permettere la rimozione totale della bottiglia ma possono anche essere aperti, tramite una cerniera, per un utilizzo immediato dell’acqua a mò di doccetta (per lavarsi le mani ad esempio).

 Ho un solo dubbio… nei paesi poveri le grondaie ci sono? Particolare a parte trovo il sistema efficace ottimo per i paesi poveri ma ideale anche (soprattutto) per il resto del mondo.  Le immagini

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Sound Garden di JVC: altoparlanti sostenibili

novembre 4th, 2008 by Ivana

Sound Garden JVC

Natura e design, design e tecnologia, binomi perfetti per progetti significativi. Sound Garden di JVC gli altoparlanti acustici dal design accattivante ed originale.

Danno un bellissimo tocco zen alle scrivanie, gli altoparlanti Sound Garden sono dei piccoli “vasi” per bonsai o piccole piantine con un “cuore vibrante” pronto a diffondere note rilassanti negli ambienti di lavoro o domestici. 

Un progetto con tante sfumature, un concept interessante e particolare che regala un tocco di verde alle nostre scrivanie nonchè di tecnologia. Sono altoparlanti modulari, caratterizzati da un design organico e modulare, più moduli uniamo più il suono emesso sarà intenso e l’effetto visivo sempre più bello.

I Sound Garden non si limitano ad essere graziosi vasetti-altoparlanti ma, grazie a connessioni wi-fi, riescono a farci vedere anche i nostri video preferiti (collegandosi ad un pc). 

Oltre a ricreare un piccolo angolo verde, un toccasana per i nostri occhi abituati a vedere monitor e cellulari da mattina a sera, i Sound Garden hanno un’ulteriore caratteristica sostenibile essendo infatti realizzati interamente con materiali riciclati e riciclabili.

I Sound Garden, per ora ancora un prototipo, sono stati presentati al 100%Tokyo, manifestazione del Sol Levante dedicata al design. Appena entreranno in produzione saranno subito sulla mia scrivania.  Adorabili no? Immagini Continua »

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Hotel Alcatraz: una notte… al fresco!

novembre 3rd, 2008 by Ivana

Hotel Alcatraz

Hotel Alcatraz. Se avete gusti particolari e voglia di sperimentare cose nuove, anche un po’ off-limits, l’hotel Alcatraz fa al caso vostro.

Un hotel-prigione ispirato all’ex carcere di massima sicurezza Alcatraz dell’omonima isola della baia di San Francisco (California).

Abbiamo parlato molte volte di hotel su A+D: l’hotel a 7 stelle di Dubai, il Puerta America creato dagli architetti più famosi del mondo, Yotel e CitizenM i mini hotel degli aeroporti e gli Aperion gli hotel extra lusso. Quello di oggi si chiama Alcatraz e, come il nome velatamente suggerisce, stiamo parlando di un hotel-prigione. 

E’ il nuovo trend tedesco per riqualificare un ex-carcere del 1867 destinato alla demolizione. L’imprenditore Andreas Kisch è riuscito ad acquistare l’edificio riportandolo a nuova vita (dal 2007), lasciando inalterate alcune “caratteristiche” del carcere come si vede dalle “lussuose” stanze-cella.

Ecco così pronta un’allegra notte dietro le sbarre del penitenziario della città di Kaiserslautern. 57 “camere” con un ambiente speciale come afferma lo stesso Kisch. E’ vero che ci son tante persone pronte a tutto, ma chi vorrebbe spendere 50€ a notte per stare in una camera piccolissima, con sbarre dappertutto e sentirsi un carcerato-sorvegliato speciale?  

Per restare in tema, Continua »

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