Jelly Click, il mouse gonfiabile

gennaio 31st, 2008 by Ivana

Jelly Click

Non è un gelato, nè uno scacciapensieri…Si chiama Jelly CLick ed è “semplicemente” un mouse di ultima generazione. Ne abbiamo visti tanti (MX Air ad esempio), ma questo è il più originale senza dubbio.

Senza mouse, si sa, il pc portatili sono abbastanza scoccianti da utilizzare. Ma dal sol levante, in particolare dallo studio DESIGNODOUBT (Bongkun Shin), arriva l’ennesima trovata di tecno-designJelly Click è un mouse piccolo e leggero che per funzionare ha bisogno solo di essere leggermente gonfiato. E’ un mouse portatile e compatto all’interno del quale c’è solo un piccolo circuito, stampato su un supporto leggermente flessibile.

Una volta sgonfiato occupa 1mm di spessore ed è stato progettato per essere ripiegato a metà, per occupare ancora meno spazio. Inoltre, un apposito gancetto nella parte posteriore del mouse, blocca il filo evitando tutti quei fastidi di fili intrecciati e perdite di tempo annesse!!

Un progetto semplice ma efficace, volto alla dematerializzazione del prodotto e concepito con un design minimal ma emozionante. Magari la morbidezza regala anche una nota antistress e divertente, caratteristiche che i mouse di oggi non hanno (eppure li abbiamo sotto mano tutta la giornata!!). Spero sia comodo quanto attraente. Vi piace?   Altre foto Continua »

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"Vietato NON toccare", mostra alla Triennale

gennaio 31st, 2008 by Ivana

Vietato Non Toccare, Triennale Milano

Il titolo intero della mostra è “Vietato non toccare. Bambini a contatto con Bruno Munari“. Fino al 30 Marzo, la Triennale di Milano ospiterà questa mostra-gioco interamente dedicata ai bambini da 2 a 6 anni!

Esperienze e giochi per piccoli e piccolissimi; un percorso per scoprire alcuni progetti di Bruno Munari ideati intorno agli anni ’70 e rivolti ad un pubblico in erba. “Il tema della meraviglia delle piccole cose e dello stupore costituisce l’introduzione della mostra“.  E’ un’esperienza fantastica per i piccoli, un gioco motorio che li porta a fare una serie di esperienze in prima persona.

Un percorso caratterizzato dalla meraviglia e dalle sperimentazioni tattili e visive: manipolare, comporre, scomporre, toccare, annusare…un laboratorio creativo per bambini ideato dal Maestro Munari  (associazione Bruno Munari) in collaborazione con MUBA (Museo Bambini Milano).

Imparare divertendosi, stimolare la fantasia e la creatività…per piccolissimi designer in erba e non, una mostra da non perdere. (10.30 – 20.30 tutti i giorni escluso il lunedì)

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Adour: il winebar Interattivo

gennaio 30th, 2008 by Ivana

Interactive Wine Bar NY

NewYork. Arriva dagli States il primo winebar interattivo. Lusso, design e tecnologia insieme per un progetto interessante e innovativo.

Sebbene questi sistemi interattivi esistano da tempo (StudioAzzurro docet) è piacevole comunque veder realizzato un progetto del genere per un winebar. E’ l’Adour, un locale particolarmente raffinato ed elegante all’interno del quale è stata progettata un’area-bar d’eccezione.

Quattro postazioni con menù tutti da toccare ed esplorare proiettati, dall’alto, direttamente sulla superficie del bancone, pronti per essere sfogliati e per stupire gli utenti.  Un’interfaccia di design interattivo realizzata in collaborazione con uno studio americano, il Potion (specializzato in progetti interattivi), dove l’utente può navigare all’interno del menù stesso selezionando vini, scegliendoli in ralazione alla regione di provenienza, al colore, al gusto e anche ai cibi. Nel menù sono suggeriti anche i bicchieri più adatti alla degustazione del vino e altre informazioni relative all’annata, alla produzione etc etc.

All’utente non resta che navigare, scegliere i vini che più lo attirano (semplicemente pigiando sul nome del vino) e, successivamente, degustarlo. Una grafica efficace -anche se ricorda vagamente quella della celebre trasmissione Chi Vuol Esser Milionario- che si interfaccia con gli utenti con semplicità ed immediatezza.

Sarebbe carino aggiungere anche un sistema Rfid per un prodotto totale. Beh, non ci resta che provarlo! Altre foto Continua »

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Flying Stick Camera: la mini-fotocamera volante.

gennaio 28th, 2008 by Ivana

Flying Stick Camera

Quella che vedete al lato non è una nuova pala eolica ma…una mini-fotocamera! Spesso le idee più carine e funzionali per il design derivano dalle esperienze di vita, spesso da intuizioni geniali e altre volte magari da giochi che si facevano da bambini.

Flying Stick Camera nasce probabilmente da un’esperienza più legata al gioco e alla spensieratezza. Piccola e tecnologicamente avanzata credo che questa mini-fotocamerina rappresenti un ottimo incontro di nuove tecnologie con un tocco di design (che non guasta mai!).

Nasce dalla fantasia del designer coreano Wang Tsunho ed è pronta a catturare tutti i fotogrammi della nostra vita da un nuovissimo punto di vista: il cielo. Flying Camera è infatti una mini-fotocamera  che scatta le foto solo quando vola in alto nel cielo. Farla funzionare è semplice e divertente: basta imprimere un po’ di energia cinetica (sfregandola tra i palmi delle mani) per farle prendere il volo e… il servizio fotografico inizia!! La fotocamera, collocata nella parte più bassa dell’apparecchio scatterà, ad intervalli regolari, una serie di foto con inquadrature particolarissime. (La qualità delle foto è garantita sia delle lenti utilizzate, sia da un meccanismo che blocca la rotazione della parte dove alloggia la fotocamera).

Tecnologia, design e divertimento per un prodotto che ci farà scoprire i nostri lati più artistici e riscoprire il senso del gioco, troppo spesso dimenticato.  Per ora, purtroppo, è ancora in fase di sviluppo. Per chi ama fare fotografie e per chi adora il design emozionale, un prodotto eccezionale. Io la trovo fantastica. Che ve ne pare? Altre foto Continua »

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PLart: il nuovo museo delle plastiche

gennaio 25th, 2008 by Ivana

Plart: Museo Plastiche Napoli

Plastica: “la cultura prende forma“. Nel centro storico di Napoli apre il museo delle plastiche.

E’ il PLart, 1000 metri quadrati dedicati all’arte e al design. Un progetto importante, fortemente voluto dall’imprenditrice e collezionista d’arte Maria Pia Incutti, con uno spazio museale curato dall’architetto Cecilia Cecchini de La Spienza di Roma. Uno spazio che proprio oggi sarà inaugurato dal Ministro Luigi Nicolais.

Un’esposizione permanente di plastiche, raccontata attraverso gli esempi più belli che la storia del design regala. Usi e costumi di una società in continua evoluzione raccontati proprio attraverso le plastiche. Un excursus che parte dall’ottocento per arrivare agli anni ’7o.

Dalla bachelite alla celluloide, dalla resina al poliuretano, lo spazio del Plart racconta la storia del design, dell’arte e dell’innovazione tecnologica con semplicità e con la bellezza di esempi più significativi: dalle borse in acrilico degli anni ’40 alle sedie PratonePanton.

Una mission riassumibile in 4 significarive parole: creare, organizzare, diventare e realizzare. Il Plart vuole infatti creare un’officina di restauro dei materiali; un luogo per organizzare incontri e divulgare la cultura dei materiali rispettosa dell’ambiente; diventare uno spazio per studiosi e pubblico e realizzare una biblioteca multimediale per le plastiche.

Sono contenta di partecipare all’inaugurazione (di questo ringrazio vivamente l’architetto Cecchini) che si terrà proprio nella mia città. Vi farò sapere tutto. Continua »

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Chocolate Agency: il lato "design" degli oggetti

gennaio 24th, 2008 by Ivana

E-Paper, lettore Mp4

La Chocolate Agency è una società che vanta bellissimi oggetti, dal design sempre fluido e morbido, con una particolare attenzione al lato più tecnologico dei suoi prodotti (vi consiglio di guardare il loro portfolio).

Una ricerca di forme premiata più volte dall’ambito Red Dot Design Award. In particolare voglio concentrarmi su E-Paper. Un interessante braccialetto, sottilissimo e leggerissimo dalle molteplici funzioni, caratterizzato da una bella ricerca stilistica e tencologica.

Ricordate quei braccialetti che si vendevano una volta? Quelli con l’anima di alluminio che si indossavano “lanciandoli” sui polsi??? (proprio quelli che poi furono ritirati dal commercio).  E-Paper è un bellissimo lettore Mp4, elegante e maneggevole che si ispira a quei famosi braccialetti. Veste come un bracciale e, grazie alla chiusura magnetica, è estremamente facile da indossare. Il materiale di cui è composto è un innovativo e-paper (uno schermo OLED) rivestito da morbido tessuto. All’interno una sottile lamina in alluminio ne regala rigidezza, quando è disteso, e circolarità, quando è indossato.

La caratteristica più interessante, pensata dal designer Raytheon, è forse il sistema di alimentazione dell’orologio-mp4. E-Paper si alimenta infatti grazie all’energia cinetica. Un connubio tra tecnologia e design estremamente vincente ed elegante. Vi piace? Mi lascia solo perprlessa il modo in cui si indossa…

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Premio Dinning 2015: Din-ink

gennaio 22nd, 2008 by Ivana

Din-Ink

Quali saranno le tendenze per il pranzo del futuro? Il concorso indetto da DesignBoom e Macef, cerca di indagare e scoprire gli stili di vita per i pranzi del 2015.

Vincitori del concorso ben tre progetti -in ex equo- : Cucchiai a Memoria di Foglia (del giapponese Shuhei Senda), Fragile (sale e pepe di Mey e Boaz Kahn) e Din-Ink, un set di posate molto particolari. Parliamone…

Din-Ink è un progetto di food-design ideato da quattro giovani designer italiani (Andrea Cingoli, Cristian Cellini, Emilio Bellisario e Francesca Fontana) destinato a diventare un nuovo trend in ambito di food-design pratico e maneggevole.

Sono dei veri e propri “tappini”, trasformabili in simpatiche posate con l’aiuto di una comunissima penna a sfera. Coltello, forchetta e cucchiaio, intercambiabili e funzionali, per i pranzetti più veloci e divertenti. Basta una penna ed il gioco è fatto, semplice proprio come recita lo slogan “Eat easy, it’s easy!“.

Simpatiche sono simpatiche e magari anche pratiche…ma, personalmente,  sarei restia ad utilizzarle per mangiare. Non mi trasmettono il massimo dell’igiene. Non so, magari è un mio limite, voi che ne pensate?  Foto Continua »

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Information Ring. L'anello…da visita

gennaio 21st, 2008 by Ivana

information ring

Piccolo e indossabile, information ring è il primo anello-scambia dati ideato dal designer Hideaki Matsui.

Non so se capita anche a voi, ma ogni volta che conosco qualche persona nuova, puntualmente mi dimentico il suo nome; sembra proprio che quando stringo la mano una sorta di gomma per cancellare elimini tutti dati appena appresi! Un fenomeno ancora più accentuato quando devo conoscere diverse persone in una sola sera!

Meeting, inaugurazioni, cerimonie o semplicemente feste…sono posti sempre pieni di persone nuove da conoscere. Per i distratti (come me!) o per chi ci tiene particolarmente ad espandere la propria rete di amicizie c’è Information Ring!

Basta semplicemente stringersi la mano ed il gioco è fatto! Nome, cognome, data di nascita, telefono, e-mail e altre informazioni (a scelta dell’utente) subito scambiate e memorizzate nel proprio anellino. Niente più stess o bigliettini vari da conservare! Una volta tornati a casa, con calma, si possono “ripassare” i visi ed i nomi delle nuove persone conosciute.

Un oggetto funzionale, piccolo ed innovativo soprattutto se pensiamo al suo funzionamento. Information Ring si alimenta infatti con il calore umano, non necessita di batterie nè di essere ricaricato. Funzionale ed ecosostenibile! Che ve ne pare? Io lo comprerei subito! Continua »

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Honeycomb Lamp

gennaio 18th, 2008 by Ivana

Honeycomb Lamp

Sono giapponesi e hanno un animo “ecosostenibile” i designer del gruppo Kyouei Design.

Un design quasi ludico ma provocatorio e attento alle problematiche ambientali. Hanno una predilizione per le lampade e, forse, Honeycomb è quella che meglio li rappresenta.

Appena l’ho vista mi ha ricordato subito i decori che si mettono sui drink (quelli di carta tutti colorati;)) e forse l’ispirazione l’avranno avuta proprio sorseggiando un aperitivo! Proprio come queste decorazioni, la lampada in questione si apre “a fisarmonia” prendendo vita unendo i due lembi con degli appositi fermagli

Divertente e con un packaging ridottissimo (appena 2cm da chiusa) è caratterizzata da una struttura alveolare che ne conferisce un’estrema leggerezza unitamente ad un’interessante rigidezza strutturale. Quello che più mi ha stupito però è il materiale usato: un particolare tipo di carta, chiamata “denguri“, prodotta esclusivamente in Giappone in una regione chiamata Shikoku.

Leggera e “soffice” è particolare da spenta ed ha un appeal molto sensuale una volta accesa. Il design scimmiotta le tradizionali lampade, pur essendo semplice e consolidato, ed è impreziosito dalle texture che la struttura a nido d’ape regala. A me piace molto; voi che ne pensate? Immagini Continua »

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Joe Colombo: il designer futurista

gennaio 17th, 2008 by Ivana

Joe Colombo

Designer, scultore e pittore. Il fiore all’occhiello dei favolosi anni ’60: è Joe Colombo. Una figura italiana, tra le più importanti del panorama internazionale di design, profondamente proiettata verso futuro. Un progettista inarrestabile e iperproduttivo.

Mobili polifunzionali, sedie, lampade, macchine fotografiche, bagni, cucine, auto, orologi, bicchieri, stand pubblicitari, città nucleari sotterranee…nulla si sottrasse alla sperimentazione di Colombo.

Morto prematuramente (purtroppo a soli 41 anni -1971-), mi piacerebbe definire Joe Colombo come il genio del design; un visionario che definiva il proprio lavoro così: “Le mie esperienze di design tentano un collegamente evolutivo realtà attuale e quella futura“.

Un connubio tangibile in tutti i suoi prodotti, soprattutto se pensiamo ai modelli abitativi multifunzionali (che all’epoca trascendevano da qualunque logica progettuale) volti a rendere superflui gli arredi convenzionali e combinarli per produrre una nuova forma di “equipaggiamento” capace di offrire il massimo comfort e la massima funzionalità.

Ricerca dei materiali, flessibilità e modularità sono alcune delle caratteristiche-chiave delle opere di Colombo, elementi ben riconoscibili nelle poltrone Tube Chair e Multi Chair che, attraverso semplici combinazioni si prestano ad infiniti usi. Tube Chair (1970), in particolare, è una delle sedia progettate da Joe Colombo, interessanti anche dal punto di vista del packaging, definibile quasi sostenibile. E’ infatti costituito da un unico “tubo”, all’interno del quale sono infilati gli altri tre tubi che formano la sedia. Minimo ingombro, per una sedia morfologicamente camaleontica. Forse la seduta che più lo rappresenta sarà, purtroppo, una delle sue ultime creazioni.

Sfortunatamente il destino ci ha impedito di sapere quali e quanti altri bellissimi prodotti il genio visionario avrebbe prodotto successivamente, in quello da molti definito “periodo buoio del design”. Sta di fatto che moltissimi dei suoi prodotti, all’epoca futuribili, oggi, a TRENTASETTE anni di distanza, continuano ancora a vivere nel nostro quotidiano, carichi di storia, di emozioni, di stile e di vita. Immagini Continua »

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