Broom Chair di Starck: dai rifiuti alle sedie.
75% polipropilene, 15% fibra di legno, 10% fibra di vetro. Dagli scarti delle industrie nasce la Broom Chair l’ultimo progetto di Starck in versione eco, in collaborazione con Emeco azienda leader nel settore green.
Dopo aver progettato di tutto, dagli oggetti utili a quelli più inutili, ed invaso le case e gli ambienti di tutto il mondo, Starck ancora fresco di avventura rock con Lenny Kravitz, esplora un nuovo scenario green. A mio avvio forse uno dei progetti più interessanti firmati Starck.
Broom Chair nasce da un presupposto ambizioso ma attuale: nobilitare gli scarti industriali creando nuovi materiali per nuovi prodotti. “Immaginiamo che un ragazzo afferri una scopa, – racconta Starck – inizi a pulire il laboratorio e, con la sporcizia e gli scarti raccolti, faccia una magia. In questo modo l’essenzialità di un design funzionale ed epurato dalla decorazione fine a se stessa abbraccia la rinascita di materiali altrimenti destinati a far crescere la gran massa depositata nelle discariche”.
Da questo nasce WPP -wood prolypropylene composite- un composito realizzato con il 75% di polipropilene proveniente dalla filiera degli scarti delle materie plastiche, 15% di scarti di fibre di legno e 10 % di fibre di vetro per amalgamare e dare più resistenza al prodotto finito.
La sedia, estremamente leggera ed impilabile, ha una struttura cava ed è stata realizzata accoppiando allo stampaggio l’iniezione di gas. L’estetica semplice e pulita, è un po’ lontana dai tradizionali canoni starckiani (forse proprio per questo risulta così gradevole) ed è impreziosita solo da 6 varianti cromatiche. Polemiche a parte, che facilmente prendono il sopravvento quando si parla di Starck, il progetto interessa soprattutto dal punto di vista della creazione del nuovo materiale, a basso costo perché prende vita dagli scarti, ed ecosostebibile perché allunga la vita di alcuni materiali destinati a discarica ( il prodotto finale non è riciclabile ma questa è una caratteristica di molti materiali compositi). Per questa volta salviamo Starck?
Scritto in Design eco-orientato, Designer famosi, Furniture Design | 3 Commenti »
giugno 5th, 2012 at 20:42
Polemiche a parte.. mi ritengo una fan di Starck. L’ho sempre considerato una grande firma del design ed un artista capace sempre di integrare il suo enorme bagaglio di esperienze con le esigenze del mondo odierno, mostrandosi ogni volta al passo con i tempi. E questo progetto fatto di essezialità, praticità e soprattutto “sostenibilità”, a mio avviso, ne è la conferma. Soprattutto oggi che il termine sostenibiltà viene spesso usato con fin troppa leggerezza. Per cui.. ancora una volta.. W Starck!
giugno 6th, 2012 at 18:54
non mi sembra proprio un modello originale . La novità può essere l’ alternanza dei colori . E’ importante riciclare!? Certo .Forse sarebbe meglio non inquinare da subito , senza cercare di correre ai ripari poi..L’ idea degli scarti riciclabili Starck l’ ha sostenuta , con esiti incerti , per tutta la lunghezza di un reality, trasmesso qualche mese fa da rai 5 . Niente di trascendentale…
giugno 7th, 2012 at 14:26
a me piace molto invece. bello il materiale, interessante anche esteticamente, ottimo il progetto e nuova ed insolita la veste green di starck che ha felicemente iptato per uno stile sobrio. fantastico progetto!