Matteo Ragni e gli occhiali W-Eye

marzo 11th, 2010 by Ivana

W-Eye occhiali design by Matteo Ragni

Leggeri, anzi leggerissimi, unici e naturali. Matteo Ragni, in collaborazione con la MA-wood, Doriano Mattellone e Antonio Stella, disegna gli occhiali con montatura in legno multistrato. Un prodotto tutto italiano.

Nessuna cerniera, nessuna giunzione, ma un unico pezzo realizzato in fogli di legno multistrato curvato. Sette strati lignei e due di alluminio, conferiscono al prodotto qualità fisiche e meccaniche uniche.

La loro unione dà origine ad una montatura leggerissima, appena 10 grammi, ma estremamente resistente e flessibile (almeno così promettono).  Occhiali particolari pensati per gli “spazi interni”, da indossare nei momenti di relax o durante la lettura (forse questo perchè le stanghette non si piegano??). Una volta uniti i vari livelli di legno e alluminio, gli occhiali W-Eye vengono stampati, intagliati e rifiniti manualmente. Un processo industriale con una finitura artigianale per pezzi unici ma estremamente rifiniti.

La collezione è disponibile in sei differenti texture -mogano, ebano, zebrano, ciliegio, frassino e noce- e viene commercializzata in particolari packaging che diventano piccoli espositori per gli occhiali, così da ritrovarli più facilmente.

Personalmente non indosso occhiali, quindi posso andarmene solo per un’idea. Così, ad impatto immagino che vengano quindi realizzati su misura perchè altrimenti le stanghette seguirebbero con difficoltà la forma del viso. Probabilmente, grazie agli stati di alluminio, è possibile imprimere una forma particolare così da adattarli al meglio al proprio viso. Inoltre le stanghette che non si piegano non mi trasmettono il massimo del comfort. Ma lascio la parola a chi indossa occhiali e vuole dire la sua, sono curiosa

Occhiali W-Eye Matteo Ragni
La lavorazione Il tutto ha inizio dalla scelta dei sottili fogli in legno dello spessore di 0,5 mm, i quali vengono associati a seconda delle loro caratteristiche meccaniche ed estetiche. I 7 fogli in legno e i 2 in allumino si intercalano disponendo le fibre, ad intervalli longitudinali e trasversali, per rendere il tutto resistente ed elastico allo stesso tempo. Dopo aver passato la colla, l’occhiale rimane sotto la pressa per 40 minuti, si elimina la colla in eccesso e se ne lavorano i profili su di una fresatrice a controllo numerico, che taglia l’occhiale sulla base del disegno. Successivamente si procede manualmente alla levigatura, smussatura, accordatura, ogni occhiale viene poi controllato e collaudato singolarmente, verificando che elasticità e resistenza siano mantenute e che siano privi di difetti. La lavorazione si chiude con marcatura e verniciatura.

Scritto in Design italiano, Nuovi materiali | 11 Commenti »

11 commenti

  1. walter (porto gli occhiali) Scrive:

    a me piacciono veramente tanto, poi come ogni occhiale (a prescindere dal materiale) va indossato e valutata la sua ‘vestibilità’ o comodità sul viso.

  2. Frank Scrive:

    Sinceramente niente di speciale, io ho progettato e realizzato lampade, chaiese longue, sgabelli esposte anche al Salone Internazionale de Mobile di Milano lo scorso anno realizzate in legno curvato con doppia curvatura, dove ho spiegato ad architeti di spessore venuti al Satellite come si può curvare il negno in quel modo senza l’uso di macchine speciali ma in modo artigianale, spiegandolo anche ai professori della commissione della tesi visto che non capivano come si piagasse il legno su doppia curvatura, eppure non sono stati pubblicizzati qui. mistero!!! :) (scherzo Ivana)
    diciamo che lui ha solo seguito la filosofia di Alvar Aalto, stratificando il legno e curvandolo. per chi volesse vedere i miei progetti presentato al Salone, sono pubblicati sul mio sito. non piaceranno a tutti, ma è il bello del libero arbitrio, anzi, le critiche positive o negative servono solo a migliorare, sempre se non offensive. per il prossimo anno spero di partecipare con altri 18 progetti che già sto iniziando a realizzare.

  3. Vale Scrive:

    IO IO IO… Frank è facile dire “io ho fatto”, “io ho fatto meglio”… questi occhiali, sebbene discutibili (forse scomodi, non facilmente trasportabili…) sono belli e interessanti dal punto di vista produttivo. E’ inutile che fai polemiche gratuite perchè i tuoi progetti sono migliori. Li ho visti i tuoi progetti. A parte alcuni che non si capiscono affatto, vedi il casco -pura opera 3D-, la sedia Gabbiano che hai presentato al salone è PALESEMENTE “ispirata” diciamo così a questa sedia

    http://www.modoarredo.com/prodotto.php?id=500&id2=323

    prima di puntare il dito guardati attorno. E poi un consiglio, impara ad utilizzare il 3D

  4. Frank Scrive:

    carissima o carissimo Vale (visto che non si capisce),
    1) io non ho detto che fanno schifo
    2) non ho detto che non mi piacciono
    3)io non copio, non ne ho bisogno, non sono un designer di fama che per mantenere il suo nome copia quello che fanno gli altri
    4) il progetto è completamente diverso
    ma soprattutto non ho puntatto il dito verso nessuno, come dissi ad una giornalista, “io progetto emozioni, quello che mi colpisce in natura lo trasformo in design” se poi lo fanno anche altri non me ne frega propio nulla.
    un’altra cosa vorrei correggerti che mi sembra anche doverosa, la frase “impara ad usare il 3D” da te è solo un complimento perchè ancora non ho visto nulla di tuo, sul sito ho messo solo piccole parti ancora perchè il resto è in mano a della aziende che ne sta valutando la realizzazione, ma non ti aggiungo altro altrimenti penserai che mi vanto anche di questo e a dirtela tutta non me ne può fregare niente.
    come ho detto, le critiche costruttive servono a migliorare, le bagianate non sono prese in conto, ma criticate a tono.

  5. Frank Scrive:

    ps.: una critica costruttiva si fa indicando cosa si deve migliorare, perchè lo so bene che da imparare ho tanto e su tutto, non solo sul 3d. spero comunque che non te la sei presa se sono stato un po’ diretto ma alle provocazioni reagisco sempre a tono.

  6. Anto Scrive:

    Frank quando uscirà un post su di te ci racconterai cosa hai mostrato al salone del mobile, cosa hai detto ai giornalisti e cosa hai spiegato ai professori e agli architetti, per adesso possiamo commentare questi occhiali che sono il tema del post? le provocazioni e le critiche ti arrivano anche per lo “stile” dei tuoi commenti…

    e cmq i tuo progetto è identico a quello del link, ma solo peggiore perchè hai agggiunto una barra di sostegno senò evidentemente si spezzava.

  7. Anto Scrive:

    mi piace l’idea del legno per degli occhiali… in genere sono sempre polimerici o metallici.. forse quelli antichi in qualche tipo di resina.. è interessante perchè hanno un aspetto superficiale probabilmente piu poroso ed una texture abb evidente quindi ce n è per tutti i gusti.. e mi sembra un ottimo modo per promuovere un azienda specializzata in un determinato tipo di lavorazione

  8. mau Scrive:

    Domanda…ma quanto costano???
    Belli, originali e super ecologigi…ma il costo?
    saluti

  9. Gianluca Scrive:

    perfetto prodotto da fighetto milanese, bell’idea anche se scomodini ;)

  10. Maria veronica Di Napoli Scrive:

    per ricevere un listino prezzi ?

  11. walte® Scrive:

    a parte loro, ho trovato (e provato) in giro (in Francia per l’esattezza) queste altre due marche di ‘lunettes en bois’ (occhiali in legno)
    http://www.rolf-spectacles.com e http://herrlicht.de
    ..ma a prezzi proibitivi! (649€ i primi e intorno alle 800€ i secondi [questi invece i più abbordabili in rete http://shop.shwoodshop.com/ ..intorno alle 100€])

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