Energia eolica per il lampione Light Wind di Demakersvan

aprile 13th, 2007 by Ivana

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Light wind: il primo lampione ad energia eolica.

Davvero singolare il progetto dello studio di design olandese Demakersvan. Un lampione per arredo urbano con un concept molto significativo e profondo.

Light wind è infatti ispirato e progettato considerando le caratteristiche climatiche dell’Olanda. Un lampioncino che vive di “vita” propria e che produce energia pulita alimentato dai venti olandesi. Inizialmente non aveva catturato la mia attenzione, molto più ingombrante ,materialmente e visivamente, dei lampioni ad energia solare.

Light wind invece fonde funzionalità ed innovazione in un lampione che cattura ogni minimo soffio di vento, da mattina a sera, grazie alle sue pale che raggiungono 2metri di diametro. Legno, acciaio inossidabile e tessuto comunemente utilizzato per fabbricare vele, sono i materiali che compongono questo innovativo lampione ecosostenibile che, per ovvi motivi geografici preferisce sfruttare, 24h su 24, il vento piuttosto che il sole.

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Magnetic Clothes Hangers: le grucce magnetiche di Daniel To

aprile 12th, 2007 by Ivana

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Magnetic Clothes Hangers, gli appendini magnetici di Daniel To.

Le grucce per abiti, nel tempo, non hanno subìto sostanziali modifiche alla loro forma. Una morfologia molto statica e consolidata che ha visto, però, diversi designer impegnati per rendere la solita forma più accattivante ed originale.

E’ il caso del designer Daniel To, il quale ha creato i Magnetic Clothes Hangers, i primi appendini magnetici. L’idea di Daniel To è molto innovativa ed originale ed adatta soprattutto ai negozi.

Il design è semplice ed essenziale ed il sistema utilizzato è molto interessante in quanto evita l’utilizzo delle solite asticelle sulle quali appendere le grucce. Il sistema permette massima liberà di movimenti e di configurazioni con una semplice mensola metallica alla quale tutte le grucce magneticche si attaccano.

Sarebbe interessante perfezionare l’appendino creando una testa inclinabile per permettere l’aggancio anche su superfici verticali. Questo accorgimento lo renderebbe ancora più adatto alle attività commerciali legate all’abbigliamento.

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Ensamble: arredo urbano firmato Vandebeek

aprile 11th, 2007 by Ivana

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Ensemble, le panchine modulari prodotte da Wolters.

Wolters è una società belga che si dedica alla produzione di oggetti per l’arredo urbano, Ensemble è una delle loro ultime creazioni.

Un prodotto, creato dal giovane designer Roel Vandebeek, dinamico e versatile che, con le sue note cromatiche insolite, arreda le strade con allegria e un tocco di design.

Una panchina nuova, creata per vivere la strada in compagnia, chiacchierare e trascorrere il tempo comodamente seduti o sdraiati. Le linee, seppur semplici e geometriche, rendono ensemble un oggetto d’arredo urbano davvero originale e piacevole alla vista. Che ve ne pare?

(Via)

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Cartamela, la carta ecologica creata dagli scarti delle mele

aprile 10th, 2007 by Ivana

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La prima carta ecologica creata con torsoli di mela.

Dagli scarti ad un prodotto di qualità. Cartamela, è un’invenzione dell’ingegner altoatesino Alberto Volcan , il quale, riutilizzando i torsoli della mela, ricchi di cellulosa e zucchero, ha inventato una nuova carta ecologica e sostenibile.

Un progetto ancora piu’ interessante se pensiamo che l’Alto Adige è uno dei maggiori produttori europei di mele. “… Sarebbe un ritorno di immagine significativo poter vantare una produzione di qualità dagli scarti del frutto. Il riciclaggio può assicurare ricadute positive sul piano economico e ambientale”, ha detto il presidente della Provincia Luis Durnwalder, uno dei primi ad utilizzare la carta intestata ricavata dagli scarti del frutto.

Il progetto Cartamela è stato sostenuto e sponsorizzato da Merloni Progetti, la quale ha pensato bene di finanziare l’ingegnere e brevettare l’invenzione.

Cartamela, la risposta sostenibile alla carta e alla carta riciclata.

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Pearl River Tower: il grattacielo sostenibile

aprile 6th, 2007 by Ivana

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Pearl River Tower, è il primo grattacielo “verde” che sfrutta al massimo le energie rinnovabili.

Progettato dallo studio di architettura statunitense SOM (acronimo degli architetti Skidmore, Owings & Merrill) sarà destinato alla compagnia Cinese National Tabacco.

69 piani per 303 metri d’altezza, la Pearl River Tower sorgerà nella città di Guangzhou a 180 km da Hong Kong ed ha la paricolarità d’esser stata progettata seguendo diversi principi ecosostenibili.

Morfologicamente sorprende per alcune fessure presenti nella facciata atte ad incanalare le correnti d’aria in apposite turbine eoliche per produrre energia pulita destinata ai sistemi di riscaldamento, ventilazione e condizionamento dell’aria dell’edificio.

La torre è stata costruita considerando un orientamento ottimale per catturare tutta la luce solare del giorno e, in più, è dotata di diversi pannelli fotovoltaici e di un doppio rivestimento di vetro per un isolamento termico maggiore. La ventilazione interna è naturale e segue i principi base dell’architettura bioclimatica.

Il progetto è ancora più interessante se pensiamo che se fosse stato progettato anche ad un solo isolato di distanza avrebbe avuto, come affermano gli architetti della SOM, una forma ed un orientamento totalmente diversi.

Il design dell’edificio dirige e gestisce i venti prevalenti facendoli diventare “braccia invisibili” che aiutano a rendere più rigida la torre. Il “grattacielo della nuova era” progettato per produrre più energia pulita di quella che consuma sarà terminato nell’autunno del 2009, in Cina, e sarà uno dei grattacieli più sostenibili del mondo.
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(Via)

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Vertikal Vodka: la prima bottiglia progettata senza collo

aprile 5th, 2007 by Ivana

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Vertikal Vodka, il nuovo packaging per la vodka.

Realizzato dalla Nonobject e disegnata dal designer Branko Lukic, la Vertical-Vodka è la prima bottiglia al mondo progettata senza collo.

Elegante e raffinata, nella sua veste nera, spicca per la sua particolarità morfologica nel mercato ormai saturo dei super alcolici. Il progetto risulta particolarmente interessante anche dal punto di vista della sostenibilità. La bottiglia, infatti, è stata progettata cercando di allungarne il ciclo di vita; una volta svuotata, è possibile riutilizzare la bottiglia come un elegante vaso.

Un nuovo design emozionale per un beverage packaging unico e affascinante.

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Sheer, la cucina futuribile

aprile 4th, 2007 by Ivana

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Sheer, il nuovo modo di vivere la cucina.

Un progetto italiano, volto a rivisitate gli obsoleti progetti relativi al design delle cucine. Forme morbide, compatte e curvilinee per una cucina simbolica, dalla morfologia insolita ed originale.

La cucina si sviluppa partendo da un nuovo ideale: quello di avere un piano di lavoro ad isola, di forma sferica che si va a disporre al centro dell’ambiente. Sheer è strutturata in due parti, due emisfere che si chiudono per formare un’unica sfera; l’emisfera superiore è caratterizzata da una superficie traslucida in fibra di carbonio, provvista di un motore elettrico per l’apertura e per la cappa aspirante.

La parte inferiore, invece accoglie il piano di lavoro e di cottura,un lavello(in Corian) tre refrigera bottiglie, un piano cottura in vetroceramica con 3 fuochi e un tavolo estraibile. Alla cucina si affiancano 2 mobili e un mobile-bar in acciaio, alloggio per elettrodomestici, mensole, porta bicchieri e quattro sedie pieghevoli.

Sheer è innovazione architettonica, riduzione all’essenziale, funzionalità ed elevata qualità dei materiali. Originale e tecnologico è un gioiellino eccentrico da esporre e contemplare.

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(Via)

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Skywalk: il ponte di cristallo sul Gran Canyon

aprile 2nd, 2007 by Ivana

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Glass bridge- Skywalk, il ponte panoramico realizzato a strapiombo sul Gran Canyon.

Inaugurato il 28 Marzo, il nuovo ponte, con i suoi 1200 metri d’altezza, promette emozioni incredibili e panorami mozzafiato. Una struttura realizzata in cristallo e acciaio, a forma di ferro di cavallo, sulla quale i visitatori potranno vivere momenti indimenticabili passeggiando su una passerella totalmente trasparente e sospesa nel vuoto.

E’ lo Skywalk, questo il nome del ponte di cristallo, realizzato dal costruttore di Las Vegas David Jin (della Lochsa Engineering) nella riserva degli indiani Hualapai, dal quale è possibile ammirare il Grand Canyon, che il fiume Colorado ha scavato in milioni di anni.

L’intento è quello di incrementare i visitatori in questa zona del Canyon da tempo ormai dimenticata in favore di altre mete più turistiche, magari in zone più centrali. E in effetti i turisti curiosi e temerari non mancano e già si iniziano a formare le prime file per accedere al “glass bridge” (25$ a biglietto- 120 persone per volta) .

Gli Hualapai sperano che questa attrazione, unita ad un villaggio di cowboy, uno di indiani, e con la possibilità di sorvolare l’area con un elicottero e di realizzare un tour a bordo di fuoristrada possa dare loro un sostegno economico sufficiente a non scomparire del tutto. “Il Grand Canyon è un’attrazione unica a livello mondiale e poiché noi viviamo qui da migliaia di anni ci è sembrato giusto utilizzarlo per salvare la nostra tribù”, ha detto il Capo Hualapai Charlie Vaughn.

Nato da pochi giorni ma già sommerso dalle polemiche, lo Skywalk sta facendo parlare molto di sè. Le opinioni si dividono in due: coloro che sostengono il progetto, considerandolo un ottimo mezzo per godere al massimo dei meravigliosi paesaggi del Gran Canyon, e quelli che lo additano come opera deturpante e irrispettosa della natura e dei paesaggi naturali.

Di sicuro lo Skywalk permetterà passeggiate memorabili e sconvolgenti, ma magari sarebbe stato meglio preferire qualche progetto visivamente più leggero e in sintonia con la morfologia del posto. Voi che ne pensate?

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