Bombay Sapphire Prize: Capacity wins

maggio 12th, 2008 by Ivana

Annie Cattrell e Karim Rashid: Bombay Sapphire Prize

Se il design si fa sentire anche quando sorseggiamo un aperitivo allora stiamo parlando di Bombay Sapphire! Il Salone del Mobile di Milano 08 ci mostra i vincitori.

Inconfondibile bottiglia azzurra e inconfondibile glass design. Come tutti gli anni, il concorso sforna particolarissimi bicchieri dalle forme impensabili, mai banali. Scopriamo assieme chi si aggiudicato la vittoria.

In zona tortona (Superstudio Più), in occasione della sesta edizione del concorso, sono stati esposti i 33 progetti finalisti del concorso Glass Design dedicato alle più interessanti opere realizzate in vetro. Tra questi si celava il vincitore, anzi i vincitori considerando che questa edizione ha visto, forse per la prima volta, un ex aequo: sono Annie Cattrell e Yuchi Higashionna autori, rispettivamente, di Capacity e Chandelier.

Premiata direttamente da Karim Rashid (a breve pubblicherò anche l’intervista che sono riuscita a fargli), Annie Cattrell è una giovane inglese con una forte passione per le sculture e le realizzazioni in vetro. Nell’intervista fattale è stato piacevole scoprire come quest’opera rappresenti una vera e propria metafora di vita.

Capacity è infatti una vera e propria opera d’arte realizzata in vetro soffiato che raffigura dei polmoni, un organo senza il quale la vita non ci sarebbe. Lo stesso Capacity prende vita solo nel momento in cui si soffia aria all’interno del vetro incandescente, l’aria dà forma al vetro e vita all’opera stessa. Capacity rappresenta la vita e la morte assieme; ”un polmone che si riempie di liquido azzurro (Bombay Sapphire), azzurro come l’aria, fonte primaria della vita”. “Un bicchiere realizzato in vetro, materiale resistente ma fragile, proprio come la vita”. 

Una vera e propria opera d’arte (un po’ come tutti i bicchieri di Bombay Sapphire) con una bellissima  metafora progettuale. Altre immagini

Bombay Sapphire Prize

Chandelier

Bombay Sapphire Prize: Annie Cattrell, Capacity

Scritto in Eventi, Food Design, Salone del Mobile | 9 Commenti »

9 commenti

  1. dadde Scrive:

    non riesco a capire come si utilizza…fragilino comunque..più arte che design..

  2. tazzy Scrive:

    miii! senza dubbio bello ed evocativo, ma.. ho le stesse perplessità di dadde..
    una domandina banale: l’img 2 cos’è?
    ps: wow! hai intervistato karim d persona!!

  3. Ivana Scrive:

    @ Tazzy
    la seconda immagine è riferita a Chandelier.
    Sì Ale, l’ho intervistato edè stato bellissimo. Poi pubblico a breve un articolo;)
    Baciooo

  4. MaRco Scrive:

    ho personalmente partecipato al concorso, studio disegno industriale a torino e questo è stato un buon esercizio per le mie capacità di designer..

  5. Lupin83 Scrive:

    Sono d’accordo con Marco.Sono laureato in Industrial Design e anchio ho partecipato a diversi concorsi ma ho notato con stupore ed ormai triste consapevolezza che è inutile impegnarsi per realizzare un oggetto che..sia bello quanto funzionale. Il bicchiere proposto avrebbe fatto meglio a presentarlo in un concorso d’arte moderna.Almeno i vincitori delle precedenti edizioni hanno presentato un bicchiere che esprime una idea “concreta”,un bicchiere che si “impugna” bene,bello da vedere da toccare..

  6. tommaso Scrive:

    La definizione di design oggi non è più quella classica che tentano di dare i docenti dei corsi universitari italiani: “funzionale & bello”. Nessun punto di vista è più riduttivo e obsoleto quanto questo modo di vedere il progetto a parer mio. Se ne fossero consapevoli farebbero i progettisti e non passerebbero le ore a dormire sulle cattedre.. Non generalizziamo ovviamente anche se parliamo della maggioranza..

    Per capire l’evoluzione di quello che si intende “design” mi viene in mente un paragone con l’arte, un po’ azzardato ma comprensibile. Pensate al passaggio dalla pittura classica a quella impressionista, come era considerata quest’ultima dai contemporanei? Rifletteteci e sappiatemi dire…

  7. Ivana Scrive:

    Ragazzi il progetto in questione non è un bicchiere, mea culpa. Stiamo parlando di un progetto di arte che faccia scoprire le qualità del vetro, l’eclettismo del vetro e la sua straordinaria flessibilità progettuale. Il termine bicchiere vi ha sviato, scusatemi. Domani pubblicherò i bicchieri vincitori del concorso che, come giustamente Lupin sottolinea, sono funzionali, inconfondibili e raffinati

  8. Daddy Scrive:

    Ma dove cavolo trova gli occhiali Karim Rashid??se li disegna personalmente?sono un paio più bello dell’altro!!

  9. Bombay Sapphire al Fuorisalone2012 Scrive:

    [...] con i designer riescono a creare eventi imperdibili. Ricorderete tutti l’edizione col mitico Karim Rashid, e le successive edizioni ogni anno più [...]

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