Calatrava: ponte sul Canal Grande a Venezia

gennaio 29th, 2007 by Ivana



Quarto ponte sul Canal Grande a Venezia firmato Calatrava.

Architetto, scultore ed ingegnere, Santiago Calatrava è una delle personalità più originali e poliedriche dello scenario internazionale.

Uno stile inconfondibile, un tratto distintivo, opere architettoniche che sembrano quasi delle opere d’arte, sono i lavori di Calatrava, ingegnere-architetto spagnolo che ad oggi conta moltissimi lavori realizzati in tutto il mondo: la città delle arti e della scienza di Valencia, la cattedrale di Saint John the Divine a New York, gli aeroporti di Lione e Bilbao e il progetto per un nuovo ponte sul Canal Grande a Venezia solo per citare alcune delle sue famosissime opere.

calatrava-venezia.jpgProprio sull’ultimo dei progetti voglio porre l’accento; un proposta coraggiosa, quella di Calatrava, molto criticata, che lascia un segno forte ma allo stesso leggero e quasi “inoffensivo” e rispettoso nella cultura storica tradizionale.

Un ponte, il quarto a Venezia, come collegamento tra l’area di arrivo a Venezia (Piazzale Roma) con la zona della stazione che, da tempo, si è manifestato come una necessità improrogabile. Un progetto che sorgerà in un tessuto storico della città, fortemente caratterizzato, che non permetteva alcuna pesante integrazione.

Un problema dibattuto a lungo anche oltre oceano: “Un progetto squisitamente moderno“, osserva The Independent, “ma stilisticamente non fà a pugni con lo scenario, aiutato dal fatto di essere costruito in vetro e marmo dell’Istria, il materiale più usato a Venezia”. “Progettato da Santiago Calatrava, l’architetto spagnolo i cui progetti da Dublino ad Atene, passando per Buenos Aires hanno cambiato la nostra idea circa l’aspetto che deve avere un ponte, quello di Venezia è molto diverso dalle opere che lo hanno reso famoso. E’ l’essenza della discrezione: nessuna rete di cavi, nessuna rievocazione di arpe, lire o liuti, solo una semplice campata a forma di freccia da sponda a sponda, senza nessun supporto visibile”.

Criticato per la mancata attenzione progettuale verso l’utenza con difficoltà motorie, al progetto del ponte di cristallo è stato affiancato quello di una particolare “ascensore” per risolvere la grossa falla progettuale dell’architetto spagnolo: un’ovovia nascosta ai piedi del ponte all’interno di una botola che, aperta a richiesta, lascia salire la cabina che accoglie al suo interno la persona disabile.

La botola viene quindi sollevata da un braccio e agganciata ad un carrello scorrevole sistemato nella parte esterna del ponte. Concluso l’attraversamento, le operazioni si ripetono partendo dall’altra sponda per consentire il percorso al contrario.

Un progetto, peraltro, accompagnato anche da polemiche di natura economica. I 4 milioni di euro, previsti per la realizzazione del ponte, sono levitati a 6,5 milioni di euro per un ponte in archivio da più di otto anni ( mentre, sottolineano molti altri blog, il principale ponte di Rialto ne richiese solo tre). Un ponte sicuramente atteso ma costellato da problemi burocratici, economici e sociali.

Chissà se una volta inaugurato soddisferà, con la sua indubbia bellezza, tutte le aspettative e metterà a tacere le critiche più aspre.

—> 3 Settembre 2008: è prossima l’inaugurazione del ponte! Dopo ritardi e polemiche di natura economica e sociale, assistiamo all’apertura del ponte di Calatrava per Venezia. Un’opera d’arte omaggio alla città di Venezia. 

Aspettiamo l’inaugurazione allora!

ponte-calatrava.jpg ponte-venezia-calatrava.jpg ponte-canal-grande-calatrava.jpg

Scritto in Architettura, Architettura Contemporanea, Designer famosi | 8 Commenti »

8 commenti

  1. Cirosan Scrive:

    Vorrei dirti che trovo molto utile e fuori dagli schemi il tuo blog! Complimenti!!!

    Molti si limitano a dare notizie invece tu descrivi lo scenario, ci rifletti… insomma, ci fai studiare oltre che aggiornarci…

    Continua così!

  2. Nicola Scrive:

    Venezia è sempre in Italia: se il ponte si farà scommetto che la cabina per i disabili funzionerà al massimo per i primi 8 mesi.

    Come a Porto, dove hanno cotruito una funicolare hi-tech per gli europei di calcio del 2004. Subito dopo il gioiellino è stato messo in manutenzione… quest’estate era ancora chiusa :(
    A proposito: visitate Porto, è una gemma rara. E fatemi sapere se la funicolare funziona.

  3. giovanni Scrive:

    solo ora vedo questo blog, mi permetto una facile battuta a: Nicola Says.
    Premesso che è probabile quello che lui dice, non credo che sia lo spirito che deve accompagnarci è e deve essere costruttivo. Essendo in qualche misura coinvolto, posso affermare che i problemi sono molti e non tutti legati a superficialità, ritengo che quell’opera sia un’ottima opera, forse con troppi condizionamenti di ogni tipo, non ultimi quelli burocratici… se lasciassero lavorare le persone coinvolte forse si sarebbe fatto e/o farebbe in un modo diverso, cordialità Giovanni

  4. Paolo Scrive:

    Ogni epoca deve lasciare qualcosa ai posteri.

    In Francia, ad esempio, litigano come pazzi e si fanno le battute acide ma poi di nuove opere con un forte impatto di immagine ne fanno. In Spagna le fanno e basta.

    Da noi, invece, e’ tutto bloccato…eppure le nostre citta’ sono caratterizzate dal sovrapporsi di opere di varie epoche storiche fino ad un certo punto… dopo di che o montagne di edifici anonimi senza ambizione, che chissa’ perche’ generano meno polemiche, o niente. Qualunque cosa che abbia una minima ambizione “monumentale” viene stroncata e paralizzata.

    Ben venga quindi questo ponte.

    Se una nuova opera e’ brutta ma viene costruita senza distruggere niente di preesistente i posteri possono sempre demolirla.

    Ma non succede.

    Persino la Torre Eiffel, che all’epoca della costruzione e’ stata considerata un enorme orrido traliccio, o il Vittoriano, che oggettivamente e’ tremendo, con il passare degli anni trovano la loro collocazione e, anzi, diventano imprescindibili.

    Il vero rischio, il vero orrore, e’ non fare niente, nessuna opera per i posteri, tranne che montagne di insignificati condomini.

  5. Giovanni Scrive:

    Sono d’accordo con quanto afferma Paolo, in Italia siamo bravi solo a fare polemica e a criticare qualsiasi cosa di nuovo.
    Abbiamo paura del cambiamento.
    Lo dimostra il fatto che abbiamo la classe politica più vecchia d’Europa.
    Ho letto dell’inutilità del ponte, del problema dell’accessibilità ai disabili.
    Su quest’ultimo punto vorrei lasciare le mie personali opinioni sulle quali sarebbe giusto riflettere:
    -1 un ponte progettato per essere attraversato da disabili avrebbe avuto una pendenza tale da non consentire di essere realizzato così com’è e sarebbe stato probabilmente più invasivo
    -2 chi può scommettere sul fatto che l’ovovia non funzionerà?
    -3 perchè non si ascolta mai il pensiero di un disabile, magari scopriremo che trovi più agevole attraversare un ponte in ovovia piuttosto che “scalare” un ponte
    Per il resto trovo che il ponte sia molto “bello” nella sua semplicità e rispettoso del contesto.

  6. Ivana Scrive:

    Cari Giovanni e Paolo.
    Condivido al 100% quello che scrivete. Spesso siamo portati a criticare i lavori in Italia per la lentezza, il più delle volte, o per l’invasività di alcune opere.

    Credo che se il nostro atteggiamento fosse più propositivo in Italia ci sarebbero molte più opere e il livello artistico del nostro paese salirebbe alle stelle. Impreziosire Venezia con un opera di Calatrava è una fortuna per noi e, come tutte le sue opere, io la trovo molto bella e integrata col contesto storico.

    Focalizziamoci di più sul valore aggiunto che queste opere e questi maestri possono regalarci e cerchiamo di mettere da parte critiche inutili.

    Pensiamo al museo Pompidou a Parigi. All’inizio è stato attaccato da tutti, è stato dipinto come un pugno nell’occhio eppure oggi è un museo importantissimo e famoso in tutto il mondo. Di certo i pareri continuano ad essere divergenti ma,ad ogni modo, è un simbolo della Parigi contemporanea.

    Se prendessimo ad esempio paesi come la Spagna, i Paesi Bassi o la Germania l’Italia non avrebbe rivali. Siamo il paese più ricco del mondo, culturalmente parlando, eppure, siamo sempre il fanalino di coda!

  7. » Calatrava a Venezia: doveroso rinviare l’inaugurazione -- Roberto Scano Scrive:

    [...] Alcuni si chiederanno qual’è il problema. Mi preme citare un estratto da un post nel sito Architettura e Design: [...]

  8. hola Scrive:

    Venezia es una joya y Calatrava ha hecho una joya para Venezia.
    Saludos desde valencia

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