Ora-ito, il Designer…"Hacker"!
Ito Morabito, alis Ora-Ito: un designer, un genio…un hacker! Se non lo conoscete ancora vi consiglio di leggere questo post.
Ha appena trent’anni ma è già super corteggiato dai nomi più interessanti del panorama del design e del fashion design: Luois Vuitton, Bic, Heineke, L’Oreal, Swatch, Visa, Renault, LG, Artemide, Gucci, Kenzo, Adidas, Toyota, Cappellini, Danone e tanti, tantissimi altri.
Ora-Ito inizia la sua supercarriera intorno ai vent’anni, tra l’incoscienza e l’irriverenza di un ragazzino pieno di voglia di fare. Dico incoscienza perchè il caro Ora-ito ha rischiato davvero tanto in termini di plagi e denunce varie. Ma procediamo un passo per volta.
La sua incredibile voglia di fare e la sua visione degli oggetti e del design, lo portano a creare collezioni e prodotti immaginari e futuristici, spesso anche lontani dagli stili dei brand che “analizza”. Un vero e proprio smanettone del pc che si inventava di sana pianta brief progettuali spacciandoli per richieste autentiche. Una volta ultimati, ovviamente, i lavori venivano poi pubblicati sul suo sito, pronti ad essere visionati da tutti, incurante dei diritti d’autore e delle varie leggi che regolano questo settore.
La borsa avvenieristica di Louis Vuitton rappresenta uno dei suoi primi lavori-tarocco e anche una delle sue prime potenziali denunce. Dico potenziale perchè Ora-Ito venne prontamente contattato dai legali della LV per rispondere del plagio ma, nello stesso periodo, diverse persone cercavano nei negozi LV la superborsa-tarocco vista al sito web di Ito. Da questo episodio parte la super carriera dell’appena vent’enne Ora-Ito, che subito si trasferisce a Marsiglia dove apre un suo studio e dove registra il proprio marchio (per caso aveva paura di qualche tarocco???)
Molte altre aziende, invece di fargli causa, seguono i passi della Luois Vuitton, commissionandogli addirittura altri progetti. E’ il caso di Cappellini, dell’Heineken, dell’Alfa Romeo, di Cartier ma anche Nike, Kenzo, Swatch, Levi’s e molti altri.
Da queste avvincenti storie nasce il grande designer Ora-Ito, entrato a pieni voti nell’olimpo dei designer famosi, definito da molti il “genio“, il “fenomeno” o “il grande pirata dei nostri tempi“. Un “designer-hacker” appunto, che ha aperto la strada a molti altri ragazzi (incuranti delle leggi) accumunati da un credo comune: una filosofia oper source per la quale i diritti d’autore limitano il sapere mentre il plagio digitale favorisce la circolazione delle idee.
Vi consiglio una capatina al suo sito per scoprire tutti i suoi progetti! Che dire… concordo con la filosofia di Ora-ito, senza dubbio i suoi progetti sono bellissimi e la sua storia è quasi da film… però ragazzi fate attenzione, adesso non montiamoci la testa;)!!
(Via)
Scritto in Designer famosi, Fashion design, Furniture Design | 20 Commenti »
marzo 4th, 2008 at 20:24
Grande Pasquale!!!
e grande Ivana che cita uno dei miei preferiti…che coraggio, che genio.
Fantastico anche il sito.
Ps tra poco la Lacie lancerà il Golden Disk da 500,750 e 900Gb e sarà proprio rivestito in oro!!!
Pps un altro italiano che se ne fugge via, toglie due lettere al cognome e raggiunge l’olimpo…mitico
marzo 4th, 2008 at 23:25
conservo la bottiglia heineken in alluminio come fosse oro!
ora ito? un genio (che ha avuto tanto c**o)!
marzo 5th, 2008 at 15:56
Devo ammettere che non lo conoscevo…ma ti ringrazio perl’articolo perchè adesso conosco anche io questo mostro!!! W Ora-ito (peccato solo che si nasconde dietro questo nome giapponesizzante, quando poi è più napoletano di me:S )
marzo 5th, 2008 at 21:07
ma perkè continuate a dire che è italiano se è francese?
marzo 6th, 2008 at 12:25
Ho capito il senso di quello che volevi dire, ma ragazzi.. la filosofia open source non centra niente con il plagio…
Il plagio è una azione immorale di copia dei lavori altrui, attribuendoli per propri. L’Open Source invece si basa sulla liberazione della conoscenza, sul fatto che ogni individuo lasci che i propri lavori siano liberamente studiabili, modificabili e distribuibili da chiunque, grazie a delle licenze che regola il diritto d’autore su queste opere.
Smettiamola di definire Hacker come un pirata informatico, davvero è la cosa più errata che tu potessi dire.
ti consiglio di correggere ^^
marzo 6th, 2008 at 19:43
Conoscevo Ora Ito, ma non molto bene perchè non sapevo che avesse iniziato la carriera con questi coraggiosi auto-incarichi!
marzo 7th, 2008 at 02:53
@Marcello
Ciao Marcello, capisco quello che vuoi dire, ma l’appellattivo designer-hacker non è una mia invenzione. E’ chiamato da tutti così.
marzo 7th, 2008 at 12:24
Si anche io sono daccordo con Marcello tanto più che un “hacker” dichiarato non sarebbe tale, ma non è certo stata Ivana a coniare il termine di design-hacker per Ora-ito e la nuova orda di proseliti che lui ha disseminato in giro per il mondo, il suo(di Ivana) errore è forse quello di definirlo hacker all’inizio dell’articolo, ma come detto è un “errore” viziato. Se pensiamo inoltre che spesso e ormai normalmente si associa hacker ai criminali informatici e che invece sarebbero cracker…http://it.wikipedia.org/wiki/Hacker...
Secondo me Ora-ito non dovrebbe neppure essere accusato di plagio, non copia, non imita, INVENTA nuovi oggetti utilizzando marchi e loghi coperti si da Copyright…oggetti di altri, per altri creati da lui…la sua fortuna…essere un mostro, perchè se fossero stati “offensivi” per quelle aziende, bhè ora no sarebbe nell’olimpo.
Penso quindi che tale comportamento si avvicini maggiormante alla filosofia Open Source che al Plagio…chissà però se ci mettessimo ad utilizzare il logo di Ora-ito come la prenderebbe…Secondo me bene.
ola
marzo 7th, 2008 at 12:45
semplicemente un genio.
Prendiamone spunto!!
marzo 7th, 2008 at 16:09
Fantastico! L’ho appena scoperto, ma devo dire che il suo sito è veramente particolare!
marzo 7th, 2008 at 19:25
@Ivana: è chiaro. Non volevo offenderti, sia chiaro, lungi da me visto il buonissimo lavoro che fai qui
Volevo solo metterti al corrente di questo dettaglio, per tua informazione personale futura.
@Davide: sai cosa? l’Open Source imita all’interno di se stesso, nel senso che si basa sul principio che dalle innovazioni degli altri, se queste sono liberamente utilizzabili, si arriva ad innovazioni ancora maggiori, oppure semplicemente adatte ad altri scopi.
Forse Ora-ito fa qualcosa che si avvicina a questo, ma non parlerei di vera innovazione, è più un ragionamento intorno alla comunicazione forse.
marzo 8th, 2008 at 12:11
@Marcello
Effettivamente hai ragione.. ma solo in parte. Tutti lo definiscono HACKER… magari in modo errato dato che il termine in questione ha ormai senso solo come “pirata informatico”.
Ma dato che in inglese colloquiale “TO HACK” vuol dire anche “CAVARSELA” direi proprio che è azzeccato per un tipo così!
marzo 10th, 2008 at 01:09
Mitico!!!
la lattina heineken che conservo da anni sulla mia libreria… finalmente ho scoperto di chi è stata l’idea…
paura!
marzo 18th, 2008 at 15:32
conoscevo il sito con i primi lavori di Ora Ito, pur non ricordando il suo nome, effettivamente ora tutti i conti tornano
aprile 3rd, 2008 at 01:27
Ciao Ivana, Complimenti per il blog e continua sempre così!!! Cmq se hai scritto questo articolo forse il merito è anche mio…sono io che l’ha fatto conoscere a Ciro
Ciao ciao
aprile 9th, 2008 at 01:04
@ Sandro
allora Sandro, ringrazio te e anche vivamente, visto che, lo devo ammettere, non conoscevo la sua carriera!! Grazie ancora,
Ivana
maggio 26th, 2008 at 13:08
Genio o non genio….a mio avviso un genio commerciale, per il resto ha avuto un bel calcio in c..o dal suo papino, un certo Pascal Morabito (Ito deriva da MorabITO) http://www.pascalmorabito.com/
fate voi…
febbraio 21st, 2009 at 22:20
hola estan muy lindo tu diseno muy lindo beso mariell
gennaio 5th, 2010 at 17:15
Definire Ora Ito “un designer, un genio” è veramente assurdo e ridicolo. Ha avuto uno straordinario successo commerciale, ma questo non lo fa diventare un buon progettista. Un’attenta analisi oggettiva dei suoi prodotti smaschera subito il suo medio livello progettuale. Forme banali e ripetitive, colori fin troppo personali e presi in prestito alla moda.
Si direbbe un Karim Rashid in piccolo.
Per me uno dei tanti fenomeni di costume.
Va e andrà di sicuro su tutte le riviste pornografiche del settore (Domus, Interni, Cose di casa ecc ecc), ma il Design è altro ragazzi!
marzo 24th, 2010 at 13:15
per stefano:
l’invida è una gran brutta cosa…
le forme semplici ispirate a solidi notevoli non sono affatto banali, sono sintomo di intelligenza progettuale: connotare un oggetto utilizzando quelle forme&quele linee è molto più difficile che farlo con forme molto più complesse. Ora-ito ha anche una grande conoscenza e padronanza dei materiali. E’ intelligente e ha una sua poetica, c’è un pensiero dietro a quello che fa!
è uno dei migliori.