“Il caffé e’ un piacere se non è buono che piacere è?” Così recitava un famoso spot della Lavazza. Starbucks, leader mondiale del coffe shop, parte da questa “filosofia” ma approda ad una concezione del caffé nuova ed originale.
Nata
intorno agli anni 90 ad opera di Howard Schultz, la Starbucks conta gia’ oltre 10mila negozi nel mondo (Cina, Grecia, Hong Kong, Taiwan, Austria, Germania, Thailandia, Corea, Filippine, Messico, Israele, Nuova Zelanda, Australia, Oman, Malesia, Libano, Emirati Arabi Uniti e in altri paesi ancora). Ma perché tanto successo? La strategia è ben studiata: assaporare il caffé senza fretta su comode poltrone conversando con altre persone, con musica di sottofondo, aroma di caffé avvolgente, camini, ambienti caldi e accoglienti, connessione ad internet gratuita e la possibilità di
avere una tazza col proprio nome scritto a mano.
Tutto questo compreso nel prezzo del vostro frappuccino (bevanda ideata dalla società statunitense) da assaporare durante un’esperienza sensoriale e un’atmosfera creata per far sentire i clienti a casa propria. Ma la genialità di Starbucks non si ferma qui; tutti i clienti possono, infatti, scegliere la quantità di schiuma, panna o latte nel loro cappuccino, i vari gusti di caffé e intrattenersi nei coffe shop facendo acquisti: caffé, mug, tazzine, caramelle, torte, gelati.
Per ora in Italia i coffe shop Starbucks non sono ancora presenti, ma nei loro progetti siamo una delle prossime conquiste. Come reagirà l’Italia, patria dell’espresso, a questa invasione americana? Cambieremo i nostri gusti? lasceremo il nostro caffé, rinomato in tutto il mondo, per scegliere quello americano, completamente diverso dai nostri canoni?
Io,da vera napoletana, sono per il caffé made in italy. E voi?
Posted by Ivana - www.architetturaedesign.it
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